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La prima cosa che Baekhyun fece una volta aperti gli occhi fu massaggiarsi il braccio sul quale aveva dormito, gli faceva male ed era dolorante - essendoci stato poggiato sopra una notte intera era piuttosto normale che fosse intorpidito, neanche ci faceva tanto caso. Era stata una brutta notte, si era svegliato molte volte e non era stato affatto piacevole vedere come Chanyeol riuscisse a dormire senza problemi, al contrario di lui che impiegava tantissimo tempo solo per smetterla di pensare a cose brutte. Non svegliò il suo ragazzo, aprì lo sportello e una volta toccata la maniglia tutte le altre porte si sbloccarono, provocarono un rumore che riecheggiò nell'intera auto, ma che non servì a far svegliare Chanyeol.

L'esterno lo fece rabbrividire, mise entrambe le gambe fuori e si alzò, stiracchiandosi e respirando profondamente - l'aria nell'auto era diventata pesante, aveva proprio bisogno di un po' di ossigeno e visti tutti gli alberi che c'erano lì intorno, respirare era più che piacevole. Non si era allontanato troppo dalla vettura e non aveva fatto niente se non chiudere gli occhi e bere un po' d'acqua per mantenersi idratato.

Sentì un rumore strano, un rumore che spazzò via quella sensazione di sicurezza che si era creata a poco a poco nel ragazzo, che in quel momento avrebbe preferito essere ovunque tranne che lì. Cercò di avvicinarsi allo sportello dell'auto per rientrare ma avvertì una presa alla gamba, quando si voltò notò che c'era un vagante accovacciato accanto al retro dell'auto. Non stringeva molto forte quindi non andò subito in panico, quando realizzò che quello non fosse l'unico vagante e che ce ne fossero anche altri tre, molto più svegli e agili di quello che gli teneva la gamba, realizzò di essere nei guai. Non gridò, se lo avesse fatto lo avrebbero salvato i suoi amici e non era quello che voleva. Oltretutto non ci penso neanche, in quel momento era come in trance.

Ovviamente cercò di liberarsi, e ovviamente non ci riuscì. Non aveva il coltello con sé e non avrebbe usato la pistola se non ce ne fosse stata l'estrema necessità, quello che lo preoccupava era il fatto che udendo lo sparo altri vaganti avessero potuto avvicinarsi alle auto. Certo, sarebbero stati lenti, ma nonostante ciò erano comunque una minaccia.

Eppure quando quel vagante si mise in piedi e cercò di morderlo e quando gli altri tre si avvicinarono l'unica cosa che avrebbe potuto fare era proprio sparare. Un colpo, due, tre. Premette il grilletto per uccidere anche quello più lontano ma la pistola era come bloccata, forse aveva sparato in maniera troppo veloce e troppo ripetuta, fatto sta che non riusciva a continuare sparare. Fortunatamente quei tre colpi erano stati sentiti da tutti, ci fu chi fu più sveglio dell'altro e rimase nell'auto, ma anche chi uscì senza far caso a cosa ci fosse intorno, sbagliando. Ce n'erano sicuramente un'altra decina di quei mostri, lì intorno.

Chanyeol, che non aveva del tutto elaborato la situazione ma che non ci aveva messo poco a immaginare cosa fosse successo, uscì dall'auto nonostante tutti gli altri vaganti presenti, lo fece per proteggere Baekhyun. Sparò a quello più vicino al maggiore, ce n'erano altri ma se ne stavano occupando con facilità i loro compagni, Chanyeol era troppo preoccupato per focalizzarsi su di loro. "Sei ferito?" domandò, mettendo le mani sul petto di Baekhyun e spostandogli la maglietta qua e là per controllare. "Perché eri l'unico ad essere fuori?"

"La pistola si è bloccata." disse, porgendogliela. Il rosso la esaminò e diede un colpo secco sul caricatore che pareva essere la causa dell'inceppo, dopodiché mirò a un vagante poco lontano e sparò, prendendolo in pieno.

"Dobbiamo andarcene." disse Sehun. "Ce ne sono ancora, non possiamo continuare a sprecare munizioni."

Accettarono, si misero ognuno nella propria auto e si lasciarono i vaganti alle spalle - in meno di un minuto li avevano superati tutti.

"Ripartire non è stato molto piacevole." mormorò Baekhyun, che era impegnato a ricaricare la sua pistola.

"Almeno hai dormito bene stanotte?" chiese il rosso, guadagnandosi una risposta negativa. "Io non ho sognato niente, non mi sono mai svegliato, è stato come essere in coma."

"Eri solo tanto assonnato. In effetti ogni volta che mi svegliavo tu dormivi, a un certo punto hai anche russato un po'."

"Cosa?" domandò. "Odio le persone che russano, se cominciassi a russare sarebbe un disastro!"

"Tranquillo, ti sei mosso e hai smesso. Ti avrei svegliato altrimenti, era parecchio fastidioso." ridacchiò, mettendo a posto la pistola e concentrandosi sul rosso.

"Ho avuto veramente paura prima, ho sentito lo sparo e mi sono girato subito verso il tuo sedile ma non c'eri, ho capito che era successo qualcosa." disse, voltandosi e guardando il più basso. "Sta' più attento la prossima volta."

Minseok sbadigliò rumorosamente causando un leggero fastidio a Jongdae che sì, era alla guida ma era ancora mezzo addormentato. "Sei la delicatezza fatta persona." disse ironicamente il minore, strofinandosi gli occhi. "Dio, è tutto uno schifo."

Il corvino non fece tanto caso a quell'espressione, anche a lui faceva tutto schifo, ma il modo in cui l'aveva detto Jongdae era stato davvero disperato. "Vuoi qualcosa da mangiare?" domandò, ignorando la sua affermazione e cercando qualcosa in una borsa. "Io ho fame."

"Io no." rispose. "Smettila di bloccarmi il braccio, non riesco a cambiare la marcia." si lamentò visto che l'altro, affacciandosi ai sedili posteriori, urtava col busto contro il suo braccio. Minseok si voltò a guardarlo mortificato, chiedendosi perché fosse così di cattivo umore.

"Ho fatto qualcosa di sbagliato?" fu la prima cosa alla quale pensò e quella che domandò senza paura.

"Non è colpa tua, come potrebbe esserlo?" chiese, sforzandosi di far capire all'altro come si sentisse. "Sai che te ne avrei parlato, ma non è niente."

"Perché devi fare così, allora?" chiese. "Rovini il mio umore."

"Bene. Scusa." tagliò corto, prendendo un sorso dalla bottiglietta d'acqua. Minseok si mise comodo sul suo sedile e continuò a guardare avanti, voleva solo scorgere una strada familiare. In quel momento, gli sarebbe tanto piaciuto svegliarsi e ritrovarsi nella macchina con i suoi genitori, il suo fratellone e la sua sorellina, mentre andavano a scuola, mentre lui si lamentava dei professori, avrebbe tanto voluto sentire una battuta da parte di suo fratello, le risate in risposta da parte di sua sorella e le spiegazioni sul perché fosse sbagliato dire qualcosa del genere, dai suoi genitori. Avrebbe voluto intravedere gli alberi, i lampioni della sua città, la struttura di colore pallido e rovinato che era la sua scuola, eppure non c'era niente di tutto ciò. La sua famiglia era chissà dove, magari non li avrebbe mai rivisti, magari erano morti, magari sarebbe morto lui. In quel momento realizzò che era davvero tutto uno schifo, e capì perché il suo ragazzo era di cattivo umore.

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a/n ; ormai lo faccio ogni volta ma .. . okay, scusatemi se gli aggiornamenti arrivano dopo troppi giorni e non sono frequenti, è che sono davvero impegnata e ho poca voglia di mettermi al computer a scrivere la sera tardi

mi dispiace perché molti lettori mi dicevano che leggevano con piacere la storia visto che I used to aggiornare massimo una volta ogni tre giorni, quindi mi dispiace che non sia più così :( spero di non avervi deluso

e spero che il capitolo vi sia piaciuto, e spero che questa storia non vi stia annoiando, ho già specificato che tra poco le cose diventeranno più movimentate, ma lo faccio di nuovo

tra pooooooco succederà qualcosa

e non maledicetemi, se vi avviso lo faccio per il vostro bene

baci stellari a tutti

baci stellari a tutti

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