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"Il numero da lei contattato non è al momento raggiungibile, lasciare un messaggio dopo il beep. Beep -."

"Vaffanculo." mormorò Baekhyun per non farsi sentire dalla proprietaria del cellulare, era la quinta volta che provava a far squillare il numero che Junmyeon gli aveva lasciato ma non rispondeva nessuno, squillava a vuoto, totalmente. Gli altri ragazzi del gruppo non gli avevano scritto niente, così gli inviò un messaggio lui, naturalmente non rispose nessuno.

"Ragazzi, avete fatto? Ho ritirato i risultati che stavo aspettando e dovrei tornare a casa." domandò la donna, il maggiore sorrise e le porse il telefono, ringraziandola di essere stata così gentile. Si allontanò e rimasero solo loro due nella sala d'attesa, Chanyeol gli prese la mano e cominciò a camminare.

"Andiamo a chiederlo a qualcun altro."

"No Chan, tanto non risponderà, e neanche gli altri. Aspettiamo di andarcene domattina, troviamo i miei zii e usiamo i loro aggeggi, sicuramente mi vizieranno, sono il loro unico nipote. Sono un po' stanco, andiamo in camera?" chiese, facendo gli occhi da cucciolo. Dopo quel viaggio era come se le sue forze vitali si fossero disintegrate, aveva solo voglia di dormire, voleva che quella nottata passasse in fretta, voleva uscire da quel posto. Chanyeol acconsentì, ritornarono nella loro stanza e si misero a letto, mangiarono qualcosa di leggero per cena, dopotutto il giorno seguente avevano le analisi, e poi cercarono di dormire. Avevano una carta dal valore di quindici euro ciascuno che gli era stata consegnata dai due uomini, era inclusa nei documenti obbligatori che spettavano ai sopravvissuti e nelle altre scartoffie a quanto pare, una sorta di aiuto che chissà chi aveva voluto fornire ai testimoni di quella tragedia, non erano molti soldi ma moltiplicandoli per due sarebbero riusciti a pagare un taxi o qualcosa del genere, Baekhyun conosceva - ovviamente - il nome dei suoi parenti e dove vivevano, sebbene non fosse a conoscenza del posto preciso trovarli non sarebbe stato difficile. Erano completamente abbandonati a loro stessi e dovevano riuscire a cavarsela da soli - come avevano sempre fatto, non sarebbe stato niente di nuovo.

La notte passò e l'indomani fecero i prelievi, i proprietari del bar gli offrirono dei croissant caldi per farli riprendere, cominciavano ad amare la Francia. Siccome non avevano bisogno di conoscere informazioni particolari e siccome l'ospedale era molto efficiente avrebbero dovuto aspettare poco per i risultati dei prelievi, non più di un'ora. Se ne stavano seduti uno accanto all'altro ad attendere, Baekhyun teneva la mano di Chanyeol e fissava il soffitto. "Certo che è così strano essere arrivati qui, mi sembra come - non lo so, come di aver dormito troppo."

"Stanotte? Eppure -."

"Non stanotte." ridacchiò, interrompendolo. "È che tutto questo è sembrato un incubo, ci siamo svegliati adesso."

Parlarono faccia a faccia col medico, consigliò ad entrambi varie medicine e gli spiegò le funzionalità, inoltre invitò Chanyeol a visitare l'ospedale una volta al mese, gli augurò buona fortuna e dopo un'altra ora li fece uscire. Si ritrovarono in mezzo a una strada trafficata, gli sembrava inverosimile. "Che si fa ora?" chiese il maggiore.

"Troviamo i tuoi zii? Facciamo una passeggiata? Non possiamo comprare niente, non abbiamo un soldo." spiegò, in effetti aveva ragione, era meglio conservare i soldi delle carte che avevano per cose più importanti. "Non lasciarmi la mano e portami dove vuoi, mi fido di te."

Baekhyun sorrise, cominciarono a chiedere informazioni in giro e in poco tempo riuscì a orientarsi. "Dobbiamo solo trovare un taxi." disse a Chanyeol, poi si misero ad aspettare. Un uomo li caricò in auto, il minore tirò fuori dallo zaino la sua carta e gliela mostrò.

"Accetta pagamenti con questa?"

"Voi siete venuti dalla Corea?" domandò lui, voltandosi e guardandoli con fare commosso. "Come state? C'erano davvero gli zombie?"

Chanyeol lo guardò arrabbiato. "Le sembra il caso? Abbiamo visto morire i nostri amici e ci chiede se esistevano davvero?"

"Non fa niente Chanyeol, non lo hanno vissuto, non hanno neanche idea di cosa significhi." rispose Baekhyun in coreano, per non farsi capire dall'altro, si rivolse poi al tassista. "Può aiutarci a trovare una persona? Conosco il paese in cui vive ma non come arrivarci."

Alla fine, dopo numerosi tentativi, informazioni richieste, risposte alle domande imbarazzanti e invasive fatte da parte dell'autista, riuscirono a trovare la direzione giusta. "I signori Byun vivono in quel palazzo rosa lì, purtroppo questa via è a senso unico e non posso andarci, sarebbe uno spreco fare il giro per portarvi direttamente lì davanti, pochi passi e sarete arrivati."

"Grazie." Baekhyun gli porse la carta, lui scosse la testa.

"Che persona orribile sarei se vi chiedessi di pagarmi? È stato un piacere, vi chiedo scusa, sono risultato invadente?" chiese, sorrideva e mostrava le sue innumerevoli rughe, nonostante ciò lo trovavano entrambi un tipo amichevole, era una persona a posto.

"Grazie infinitamente." si corresse Baekhyun accettando il suo regalo, scesero entrambi dal taxi e fissarono il palazzo.

"Corsa?" domandò Chanyeol, l'altro non disse niente, solo, a un certo punto cominciò a correre velocemente. Arrivarono lì affannati, il più alto lesse gli infiniti nomi posti davanti al condominio e trovò quello che cercava. Quel palazzo non era riservato alle persone normali, anzi, era molto più costoso di quanto sembrasse. Ogni piano del palazzo era un intero appartamento, solo le persone davvero benestanti potevano permetterselo. "Suona tu."

Baekhyun annuì, premette il bottone e aspettò una risposta. "Chi è?" domandò una donna, non riconobbe la sua voce.

"Byun Baekhyun." rispose. "Zia?"

"Oh mio Dio." esclamò lei. "Quarto piano." disse, il portone si aprì e i due presero a salire le scale.

"Aspetta, Baek." lo fece fermare il minore, si avvicinò a lui e parlò piano. "Possiamo dire di noi?"

"Certo." rispose, stringendogli la mano e baciandolo. "Possiamo, ti amo tanto, cazzo, muoviamoci." disse, poi riprese a correre. Sua zia era invecchiata, le rughe erano aumentate, ma era sempre la donna di un tempo: sorridente e sempre allegra.

"Baekhyun." lo chiamò non appena lo vide, abbracciandolo forte. Chanyeol si sentì un po' l'ospite indesiderato, tuttavia era felice. "Come hai fatto ad arrivare qui? Stai bene?"

"Sto bene zia, è una storia lunga, possiamo parlarne davanti a una tazza di thé." rispose scherzosamente, sorridendo. "Scusa se sono venuto da te, sei l'unica persona che avrebbe potuto aiutarci, se ti dispiace io -."

"Aiutarci?" chiese, poi guardò Chanyeol. "Chi è?"

Il ragazzo le porse la mano, nel frattempo Baekhyun continuò a parlare. "Chanyeol, il mio fidanzato. Lui mi ha aiutato a sopravvivere, ti prego di aiutarci entrambi, ci sdebiteremo."

Lei quasi cominciò a piangere, li guardò tutti e due e si mise una mano sul viso. "Siete bellissimi, vi do subito dei vestiti puliti, fatevi anche una doccia, non sei in debito con me e non lo sarai mai Baekhyun, non hai idea delle innumerevoli cose che tua madre ha fatto per me, aiutarvi sarà un piacere." continuò, li accolse nella sua bellissima dimora e continuò a fare domande, a un certo punto si fermò per dire una cosa. "Ho una sorpresa per te, vado a prenderla."

"Per me?" domandò Baekhyun confuso, sua zia andò nelle altre stanze, lui rimase nel salotto confuso. Guardò Chanyeol e sorrise. "Hey, ti piace qui?"

"È meraviglioso." riuscì solo a dire, voleva chiedere altro ma la zia di Baekhyun ricomparse, insieme a lei c'era un'altra donna. Baekhyun la guardò scioccato, se la stava immaginando o era lì davvero?

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a/n ; sono in lacrime

redemption - chanbaekDove le storie prendono vita. Scoprilo ora