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"Venite con noi si o no?" Baekhyun e Chanyeol stavano ancora cercando di convincere le due ragazze ad andare via con loro, non si sentivano al sicuro perché loro continuavano a puntargli la pistola contro. "Non abbiamo molto tempo, dobbiamo andare ad aiutare gli alti. Capisci che loro sono in pericolo e noi siamo qui? Andiamo Chanyeol, se non vogliono unirsi a noi non possiamo obbligarle, tanto meno possiamo aspettare che decidano con calma."

"Se non volete unirvi a noi va bene ma ucciderci non ha affatto senso." rispose Chanyeol. "Adesso, con permesso, ce ne andia-."

"Non andrete da nessuna parte." disse una di loro, avvicinandosi sempre con la pistola alzata. "Finché non ci avrete dato quello che vi abbiamo gentilmente chiesto."

"Gentilmente? Ci state minacciando." rifletté Baekhyun, sollevò una mano e indicò la ragazza. "Ripeto, non voglio essere costretto a ucciderti." si bloccò non appena sentì qualcuno parlare, la voce proveniva dal suo zaino - sicuramente gli altri stavano cercando di comunicare con loro tramite il walkie-talkie. Stava per mettere le mani all'interno dello zaino ma la ragazza tolse la sicura dalla sua pistola, evidentemente minacciata da quel comportamento. "Dio, stai calma un attimo." disse, quella situazione lo stava quasi divertendo. Estrasse il walkie-talkie dallo zaino e premette il pulsante. "Kyungsoo? Chi c'è?"

"Dove siete?" chiese il ragazzo, rilasciò subito il pulsante, sembrava affannato.

"Stiamo discutendo con due ragazze." rispose, Kyungsoo riprese immediatamente a parlare.

"Dovete assolutamente tornare dove eravamo prima, noi siamo verso il bosco, a un centinaio di metri dalla strada." fece una pausa, Baekhyun stava per parlare ma il ragazzo fu più veloce. "Minseok è stato morso."

Baekhyun e Chanyeol si guardarono, improvvisamente quest'ultimo si sentì mancare il respiro. "Che cosa stai dicendo?" chiese. Non riusciva a capire niente, le parole di Kyungsoo rimbombavano nella sua testa. "Kyungsoo?" domandò, il ragazzo non rispondeva più. "Non è possibile."

Dovevano andare a vedere, dovevano capire cosa stava succedendo. "Voi ce l'avete una famiglia?" domandò Baekhyun. "La mia mi è stata portata via, la mia fidanzata è morta, siete ancora in grado di ragionare o no?" continuò. "Fate quello che volete, io vado dai miei amici. Chanyeol." lo richiamò, senza dire niente i due cominciarono a correre. Una ragazza stava per sparare ma l'altra la fermò, gli disse che non ne valeva la pena. Rimasero lì, confuse dopo tutto quello che era successo.

Baekhyun e Chanyeol stavano ripercorrendo la strada che avevano fatto con la loro auto poco prima, nel frattempo il maggiore cercava di mettersi in contatto con gli altri. Non rispondevano. "Siamo qui." disse affannato, si guardava intorno e cercava i suoi amici. "Dimmi dove sono."

"Dietro gli alberi." il rosso indicò i ragazzi, annuì e corsero da loro. L'attenzione di tutti era focalizzata su un punto, di tutti tranne che di Kyungsoo che stava cercando di calmare il piccolo Hui, non la smetteva di strillare.

"Che cosa è -." stava per dire Baekhyun, si fece spazio e vide Minseok steso a terra, Sehun gli teneva premuta la pancia con una maglietta che era ormai zuppa di sangue. "Minseok? Che è successo?"

"Quando voi siete stati dirottati da quell'auto siamo usciti per cercare di capire cosa fosse successo, ho perso di vista Hui per un secondo e - un vagante stava per fargli del male, mi sono buttato tra di loro per cercare di salvarlo." disse, mise la mano sulla stoffa e la sollevò. Chanyeol vide il morso, non usciva più tanto sangue, ma sembrava fare male. "Mi dispiace."

Per un attimo, nessuno proferì parola. "Non devi dispiacerti, gli hai salvato la vita." disse inginocchiandosi, lo guardò negli occhi e vide la paura riflessa nell'animo dell'altro. Chanyeol si sentiva come paralizzato, continuava a fissarlo e a pensare al fatto che stesse per morire. Cosa poteva fare per togliersi certi pensieri dalla testa? Fino a poco tempo prima erano tutti in viaggio, sereni e felici di essere diretti verso quel posto sicuro, realizzò che Minseok non ci sarebbe mai arrivato. Baekhyun guardava Jongdae, il fidanzato del ragazzo era inginocchiato di fronte a lui e lo fissava.

"Mi dispiace perché sto per lasciarvi da soli." disse, Jongdae strizzò gli occhi e delle lacrime rigarono le sue guance, in quel momento tutti fecero un passo indietro e lasciarono i due da soli, Minseok stava soffrendo, sì, ma vedere piangere in quel modo il suo ragazzo era molto più doloroso della ferita. "Jongdae." lo richiamò, lui non disse niente, si avvicinò e lo abbracciò.

"Dimmi che non ti sto perdendo davvero." disse tra i singhiozzi. Minseok lo stringeva forte a sé, in quel momento cominciò a piangere anche lui, silenziosamente, non voleva far sapere a tutti che aveva paura, che non voleva morire, probabilmente lo sapevano già.

"Tu mi hai sempre fatto sentire speciale." disse con un po' di fatica, non perché non riuscisse a pronunciare certe parole o perché non le pensava davvero, ma perché era bloccato. "Hai reso tutto meno brutto. Non devi piangere Jongdae, questa non è la fine."

Lui scosse la testa, si allontanò e guardò negli occhi il maggiore. "Come ti senti? Magari non succederà, magari -."

"Ascolta." lo interruppe, il minore gli poggiò le labbra sulla fronte, cercava di capire se avesse la febbre. "Non puoi mollare ora, devi arrivare in quel posto e ricominciare come avresti fatto insieme a me."

Jongdae guardò il cielo, i suoi occhi erano appannati a causa delle lacrime e cercava di farle smettere di uscire, di calmarsi. Quando portò di nuovo lo sguardo su Minseok lo vide come non lo aveva mai visto prima, il viso era pallido, gli occhi iniettati di sangue, quel contrasto gli faceva paura perché sapeva che non era normale, che non stava davvero bene. "Sappi che -." provò a dire. "Non ti dimenticherò mai, mai, che continuerò ad alzarmi e pensare a te come ho fatto fino ad ora, che non smetterò di pensare a noi." disse, abbassò la testa e riprese a parlare. "Non doveva andare così."

Minseok si sentiva il sangue ribollire nelle vene, nonostante ciò aveva tremendamente freddo e la sua testa non smetteva di pulsare. Pensava a quando avrebbe inalato il suo ultimo respiro, a quando di lui non sarebbe rimasto niente. Pensava ai suoi genitori e a Jongdae, ai suoi amici che lo avevano aiutato ad arrivare fin lì. Aveva tremendamente paura di morire, aveva visto così tante volte la fine ma non l'aveva mai assaporata, non aveva mai avuto la certezza di non poter più vivere. In quel momento era come se niente di tutto quello che aveva fatto avesse avuto senso, i suoi sacrifici erano stati vani, ed era ingiusto.

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a/n ; premesso che non so come reagirete, che probabilmente riceverò svariate minacce e che so di essere stata crudele, voglio che sappiate che ho pianto molte volte pensando a questo capitolo, avevo progettato tutto da un bel po' di tempo

forse vi starete chiedendo 'ma se sei triste anche tu allora perché lo hai ucciso' o forse volete solo mandarmi a quel paese beh ... la verità è che 1) era impossibile che tutti riuscissero ad arrivare in quel posto sani e salvi e 2) anche io mi manderei a cagare

nel prossimo capitolo si spiegherà meglio tutto e ci saranno più lacrime, siateci

redemption - chanbaekDove le storie prendono vita. Scoprilo ora