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qualche mese dopo

Chanyeol sedeva davanti la villetta, il sole era cocente ma comunque piacevole sulla pelle, leggere un buon libro e abbronzarsi era una cosa che lo faceva sentire meglio

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Chanyeol sedeva davanti la villetta, il sole era cocente ma comunque piacevole sulla pelle, leggere un buon libro e abbronzarsi era una cosa che lo faceva sentire meglio. Si trovavano quasi in estate e in quella settimana era in vacanza, Baekhyun no invece, si annoiava già di suo e stare metà e più giornata da solo non era molto d'aiuto, per fortuna l'altro sarebbe tornato a momenti. Ormai stavano insieme da più di vent'anni, avevano comprato quella villetta situata nella periferia di Parigi e vivevano lì. Avevano pensato di tornare in Corea ma nessuno dei due era davvero intenzionato a farlo, nonostante fosse la loro patria non sentivano più di appartenere a quella penisola. Lì la situazione era stabile, tuttavia era diventata molto più povera di un tempo, le persone che si erano trasferite lì non se la passavano bene e non avevano voglia di incasinarsi ulteriormente, avevano quarant'anni e passa, sapevano di non essere poi così vecchi ma lo spirito d'avventura di un tempo era andato via.

L'uomo dai capelli castani - aveva smesso di provare colori bizzarri - guardò Baekhyun ritornare, lo vide parcheggiare la macchina davanti casa  e scendere dalla vettura. Gli sorrise, il più basso, prima di tornare in casa, andò a salutarlo. "Come stai?" chiese, sedendosi accanto a lui. "Bevi limonata mentre leggi Stephen King, davvero?"

"Che c'è di male? Vuoi?" domandò, porgendogli il bicchiere. "Mi stavo annoiando."

"Potevi venire ad aiutarmi a lavoro, ho un sacco di cose da fare però sono uscito prima comunque, l'aria condizionata non funziona e ci saranno quaranta gradi lì dentro, è impossibile lavorare." si lamentò, sbottonandosi un bottone della camicia, la giacca l'aveva lasciata in macchina. "Guarda, i fiori sono sbocciati, è arrivata la primavera."

"La primavera? Ma se siamo a giugno." lo prese in giro.

"Ma ti senti? Siamo al dieci giugno, è ancora primavera." disse, Chanyeol non ribatté, ovviamente aveva ragione l'altro, l'estate cominciava il ventuno giugno, mancava ancora una settimana abbondante. "Comunque, siccome domani è domenica e nessuno di noi deve lavorare perché non andiamo a mangiare in qualche ristorante costoso? Così, giusto per ripagarmi di tutti i miei sacrifici, mi offri una cena?"

"Sarei più che onorato di offrirti una cena." rispose, poi ci pensò. "Prenotiamo in quel ristorante della scorsa volta?"

"Si, ti prego." disse emozionato. "Se ripenso a quei piatti mi viene l'acquolina in bocca. Vada per quel ristorante, grazie Chanyeol." continuò, rimase zitto un secondo e poi sospirò a causa della stanchezza, tolse i piedi dallo sdraio dato che era in procinto di alzarsi. "Vado a cambiarmi, sto sudando. Ti amo."

"Anche io." rispose, lasciandogli un bacio veloce. Lo guardò allontanarsi e riprese a leggere il suo libro. 

Ora aggrappati al mio braccio. Tieniti forte. Visiteremo luoghi oscuri, ma io credo di sapere la strada. Tu bada solo a non lasciarmi il braccio. E se dovessi baciarti nel buio, non sarà niente di grave: è solo perché tu sei il mio amore.

In quel momento vide una macchina sconosciuta parcheggiare davanti al loro cancello, una ragazza uscì dalla vettura e suonò al citofono. Baekhyun non l'avrebbe mai sentita, sicuramente era già al piano di sopra, a malincuore lasciò il libro sul tavolino e si alzò. Si avvicinò piano al cancello, poi si rivolse alla ragazza. "Si?"

"Park Chanyeol e Byun Baekhyun vivono qui?" domandò lei, aveva una voce dolce e sottile, inoltre era vestita molto bene, un tailleur giovanile e i capelli ben acconciati le davano un'aria da donna, eppure era sicuramente piccola d'età.

"Si, io sono Chanyeol. Tu sei?" domandò, anche se trovò la risposta alla domanda che aveva posto da solo, spostando lo sguardo sulla giacca della ragazza e notando una spilla luccicare. Lei gli sorrise, tirò fuori una lettera dalla tasca e la guardò. Chanyeol la fece accomodare nel loro salotto, andò a chiamare Baekhyun che - ovviamente - si allarmò subito. Dopo aver ritrovato Hui erano certi che sarebbe stato facile ritrovare anche lei ma non ci erano mai riusciti, grazie alla lettera che gli avevano lasciato era stata lei ad andare da loro, era stata una sorpresa magnifica. 

"Hyesun!" disse ad alta voce Baekhyun, ritornando nel salotto. "Fatti veder- sei diventata più alta di me, com'è possibile?"

Lei ricambiò e strinse la mano dell'uomo. "Mi hanno cresciuta bene." rispose, sfoderando un grosso sorriso. "E se sono qui oggi è solo grazie a voi, volevo.. ringraziare anche gli altri, nella lettera ci sono un sacco di nomi, ma siccome la famiglia che mi ha adottata è francese, da un po' ho cominciato a cercare su questo territorio, ed eccovi, vivete a un'ora da casa mia."

"Hai fatto un'ora di macchina per venire a trovarci?" domandò Chanyeol, portando tra le mani un vassoio con tre tazze di caffè. "Prego."

"Niente zucchero per me, grazie." rispose, prendendo una tazzina.

"Prego. Come sono i tuoi genitori?" Chanyeol si sedette di fronte a lei.

Hyesun smise di sorseggiare il caffè e rispose. "Sono delle brave persone, è come se fossero  davvero i miei genitori, non mi ricordo niente di mia madre e loro mi hanno cresciuta, quindi.." fece una pausa. "Voi l'avete conosciuta invece, vero?"

Baekhyun ridacchiò. "Eccome, ha minacciato di ucciderci se non ricordo male. Però era una brava donna, ne sono sicuro, volevamo salvare anche lei ma non ce lo ha permesso, un po' mi odio per questo."

"Voi avete già fatto molto per me, non fartene una colpa." rispose, si stava alzando per posare la tazza in cucina ma Baekhyun la prese al posto suo e le portò tutte nel lavello. "Voi due state insieme?"

"Già, da venti lunghi anni, ci sopportiamo da così tanto." Chanyeol sorrise e scosse la testa commosso. "Vedere che tu sei cresciuta mi fa sentire fiero di me e di quello che ho fatto, ricordo quando piangevi e non ci facevi dormire la notte, ora sei qui e noi stiamo bene, non siamo più in pericolo - non lo so, è emozionante, mi lascia senza parole."

"Chanyeol è sempre stato un gran poeta." disse ad alta voce Baekhyun dalla cucina, facendo ridacchiare tutti. "Hey Hyesun, hai da fare l'otto agosto?" 

"Non lo so, mancano ancora due mesi. Perché?" chiese lei, guardando Chanyeol.

"Sono abbastanza sicuro che voglia invitarti al matrimonio."

"Che bello!" disse, sorridendo emozionata. "Mi piacerebbe esserci, ovviamente ora vi lascerò il mio numero così potremo tenerci in contatto, non voglio perdervi di nuovo, e verrò sicuramente."

Hyesun oltre a segnarsi i loro numeri prese nota anche di quelli dei restanti ragazzi che l'avevano aiutata, restò un'altra oretta a fare compagnia ai due e poi se ne andò, felice del pomeriggio che aveva passato. Era stato come ritrovare un pezzo di sé stessa.

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a/n ; ok il prossimo capitolo è l'ultimo e la maggior parte di voi ha già inteso cosa succederà, sono sicura che con questo capitolo sia diventato ancora più evidente

ah, dovrete sorbirvi le mie venti pagine di ringraziamenti, preparatevi a domani ouo

redemption - chanbaekDove le storie prendono vita. Scoprilo ora