Capitolo 1-La laurea

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Settembre 2024

I pezzi del puzzle per costruire il mio sogno sembra che si stiano incastrando tutti, con anche una apparente facilità.
Non dico di non aver faticato negli ultimi 5 anni di studi, ma dopo aver conseguito la laurea triennale in ingegneria aerospaziale sono riuscita ad entrare nell'università dell'Emilia Romagna di Ingegneria dell'autoveicolo da competizione, come sognavo, ed ora ho appena discusso della mia tesi di aerodinamica. 110 e lode.
Dal voto però non sono così tanto ossessionata, quella mania di dover prendere sempre il massimo l'ho persa già dalle superiori.
La cosa per cui sono veramente eccitata dopo la discussione della tesi è la frase che mi ha detto il mio relatore: "Alcuni ingegneri di F1 con cui collabora l'università hanno iniziato ad osservarti già da un po' di mesi, mi hanno aiutato a correggere loro stessi la tua tesi".
Non ha fatto riferimento a un team in particolare, ma spero che sia qualcuno del cavallino rampante, anche se accetterei di lavorare per un qualsiasi team, non ho ancora nessuna esperienza.
Non so ancora se proveranno davvero a contattarmi, ma sentire anche solo il loro apprezzamento mi fa essere molto più fiduciosa sul mio futuro.
Per ora mi godo questa laurea e fra qualche giorno inizierò a vedere se c'è qualche interessante proposta di lavoro.

Nonostante la distanza dal mio Friuli tutti i miei parenti e tutti i miei amici più stretti sono venuti fin qua per festeggiare degnamente la mia laurea e quindi vorrei almeno per stasera non pensare al futuro, ma a godermi questi anni di studio.
Le prime che corrono ad abbracciarmi sono quelle che considero le mie migliori amiche: Veronica e Gaia.
Abbiamo tutte età differenti, Veronica ha tre anni più e Gaia ne ha due in meno di me, abbiamo iniziato a legare più o meno quando facevo la 3ª superiore, perché tutte e tre facevamo parte del gruppo di animatori della parrocchia. Non so che farei senza di loro.
Poi saluto tutti, genitori, nonni, zii, gli altri amici e infine sempre gli ultimi ritardatari, Mattia e Arianna, mio fratello e la sua ragazza, anzi ormai moglie, si sono sposati già da un anno, ma dopo 10 anni che stavano assieme non sono ancora abituata.

Dopo aver dunque salutato tutti ci avviamo tutti assieme ad un bar in centro a Parma dove abbuffarci, al bere penserò più tardi quando rimarranno solo i miei amici per una serata un po' più movimentata.
Dopo un bel buffet e qualche brindisi verso le 19:30 saluto tutti i miei parenti e qualche amico che sfortunatamente domani deve lavorare, vorrebbero cercare di rientrare ad un orario decente.
Con i pochi rimasti, siamo in nove, andiamo nel mio appartamento dove ci prepareremo per uscire di nuovo, fortunatamente mi conoscono abbastanza e hanno deciso di non trascinarmi in discoteca, ma di prenotare per la serata un locale.
Come succede sempre in queste occasioni Veronica, Gaia e Arianna mi trascinano in camera per cercare di darmi un'aria un po' più femminile, scelgono il vestito che dovrò indossare e per una volta mi lascio mettere un pochino di trucco.
Per fortuna hanno scelto uno dei miei vestiti preferiti, uno dei pochi che metto anche di mia spontanea volontà, è blu, molto semplice, ha solo un po' di pizzo nella parte superiore e delle spalline molto sottili, mi arriva un po' sopra il ginocchio.
Ora mi tocca aspettare che tutti si preparino e poi possiamo andare a festeggiare come si deve.

Ci dirigiamo al locale con due macchine, io ovviamente oggi non guido e mi ritrovo in macchina assieme a Mattia, Arianna, Veronica e Gaia.
L'altra auto la guida Giulio, mio cugino, con la sua ragazza, non che mia grande amica, Jasmina, Daisy e Linda. Hanno la mia età e le conosco da una vita, chi già dall'asilo chi dalle elementari.
Io guardo fuori dal finestrino e mi preoccupo un po' pensando a cosa possano aver organizzato come scherzi e mio fratello Mattia se ne accorge subito.
"Ehi Vitto, preoccupata da quello che potrei rifilarti da bere stasera?"
Vedo un ghigno sul suo volto e inizio a ridacchiare pensando a quello che mi aveva rifilato già al mio diciottesimo.
"Tranquillo Mattia, se ho sopportato pop corn, Coca Cola, liquore al cioccolato e salame mescolati assieme penso di poter resistere"
Ora anche lui scoppia a ridere ripensando al mio compleanno, seguito subito dalle tre sedute nei sedili posteriori.
Ed eccoci arrivati. È tutto buio e quando entrando accendo la luce mi ritrovo sia i miei amici dell'università di Parma sia gli amici che mi ero fatta i primi tre anni a Torino. Non mi aspettavo di vederli qui e quando mi giro verso quegli otto che mi avevano accompagnato al locale vedo Gaia e Veronica che si scambiano un cinque soddisfatte. È stata tutta opera loro e corro ad abbracciarle forte.
Poi vengo subito circondata dagli altri invitati, i torinesi non li vedevo da mesi.

La serata procede benissimo, balliamo e beviamo. Sembrano tutti così spensierati e nel vedere tutti i miei amici più cari assieme il mio sorriso si allarga ancora di più sul mio volto.
A mezzanotte Mattia spegne la musica e passa il microfono del dj a Jasmina.
"Bene Vittoria, fino ad adesso l'hai scampata, ma è arrivato il momento degli scherzi"
Si dispongono tutti ai lati della stanza e viene messa una sedia al centro per me.
"Tranquilla non vogliamo esagerare, sappiamo che vuoi ricordarti questa sera e non è nostra intenzione farti andare in coma etilico"
In molti iniziano a ridacchiare sapendo che non mi piace molto bere, anche se negli ultimi anni ho iniziato ad apprezzarlo almeno un po'.
"Ognuno di noi otto friulani, un rappresentante per i torinesi e un rappresentante per quelli di Parma ti faremo una domanda, quindi 10 domande in totale, se sbagli ovviamente bevi"
"Penso di poter sopravvivere, ma chi prepara quello che devo bere? Spero non Mattia"
"No tranquilla sono bicchierini con diversi gusti di vodka. Ah e stavo per dimenticarmi di dirti che se rispondi a tutto giusto dovrai berli tutti e 10"
Le domande iniziano, ne sbaglio abbastanza, più o meno la metà o forse un po' di più, ma la domanda che mi colpisce di più è quella di Daisy. Fra i presenti, escludendo mio fratello e mio cugino, è quella che mi conosce da più tempo, siamo diventate amiche il primo giorno di asilo.
"Ti ricordi cosa mi avevi detto al nostro primo pigiama party assieme mentre guardavamo l'alba?"
Sono rimasta un attimo spiazzata, non mi aspettavo una domanda del genere.
"Il momento me lo ricordo bene, come potrei dimenticare, ma non ho veramente idea di cosa potrei averti detto"
"Mi avevi detto, per chi non lo sapesse avevamo appena 8 anni, «Ho già capito di essere più brava del normale, ma ho già un sacco paura di non sfruttare il mio talento».
Ora, dopo 16 anni, posso garantirti che lo stai sfruttando appieno il tuo talento e a partire da domani potrai dimostrare ancora di più quanto vali al mondo".
Non sono una persona che piange o si commuove facilmente, ma Daisy era riuscita a toccare davvero un tasto dolente e sono dunque corsa tra le sue braccia in lacrime. I miei amici sono davvero straordinari.

Verso le 3 decidiamo che è ora di andare e dopo aver salutato tutti io e gli altri friulani torniamo nel mio appartamento, è stata davvero una giornata impegnativa e carica di emozioni.
Una volta arrivati so che sono in grado di sistemarsi da soli quindi vado direttamente in camera per mettermi il pigiama e struccarmi. Fatto questo mi butto sul letto e crollo addormentata.

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