Capitolo 27-Appuntamento: Non siamo stereotipi

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"Ragazze veramente, non so cosa mettere. Ho paura di sbagliare contesto."
Sono le 11 del 2 gennaio e sono in camera mia con Gaia e Veronica. Seb il giorno dopo la festa, mentre me ne stavo andando con Laura mi ha invitato ad andare a cena fuori con lui il 2 sera, sarebbe passato lui da me nel pomeriggio e mi avrebbe portato fuori chissà dove.
"Vittoria calmati, non è la tua prima uscita con un ragazzo e soprattutto non è la tua prima uscita con Sebastian." Gaia cerca di calmarmi, ma invano.
"Invece sì, questa è la nostra prima uscita da soli, sono stata sola con lui, ma mai in un'uscita tu per tu. Potevamo ricavarci degli attimi da soli nei weekend di gara o alle feste, ma non un'intera serata.
La cosa che si avvicina di più a questa sera è stato Parigi, ma lì siamo solo andati a fare shopping, mangiavamo in camera per non essere visti e quando eravamo fuori a passeggiare lui era tutto coperto per non farsi scoprire."
Veronica prende in mano la situazione, mi afferra per le spalle e mi fa sedere sul letto.
"Sappiamo tutte e tre qua dentro che i sentimenti fra voi due sono corrisposti, cos'è cambiato dall'ultima volta? Non è un caso se sei così agitata. E non provare a inventare scuse, rispondi!"
Ha colpito perfettamente nel segno, penso di averlo già detto fino alla nausea, ma loro due mi capiscono alla perfezione.
Abbasso la testa e mi copro la faccia con le mani, ma non posso evitare di nascondere qualche singhiozzo sommesso, che scatena all'istante un abbraccio di gruppo.
"Vitto parla con me e Vero, sai che puoi dirci tutto."
"Io... lo amo... Ecco cosa è cambiato. Sapevo di provare qualcosa, ma era il mio idolo, non capivo quasi cosa stesse succedendo negli ultimi mesi.
Invece a capodanno ci siamo baciati ed è stato tutto così chiaro... ho una paura assurda che tutto... finisca..."
Mi stringono ancora di più ed è Veronica, la più grande, a parlare.
"Noi non possiamo darti certezze, possiamo solo raccontarti degli sguardi che vi scambiavate durante quella cena in cui vi abbiamo visto insieme..."
"Di come lui ti guardava quando parlavi e ancor di più quando ridevi senza che tu te ne accorgessi!" Continua Gaia.
"Lui si perdeva guardandoti esattamente come facevi tu, solo un cieco non se ne accorgerebbe!"
"O un innamorato..." Sorrido ad entrambe grata per il loro supporto e mi asciugo un'ultima lacrima sfuggita al mio controllo.
"Problemi di vista non ne ho, devo essere proprio innamorata persa allora!" E riesco a ridacchiare.
"Dai su scegliamo questo vestito che poi ci devi offrire una pizza!"
"Gaia pensa un po' di meno a mangiare!" E le lancio addosso la prima maglia che trovo sulla sedia. Poi Veronica mi porge il mio telefono.
"Mi sa che al tuo principe in rosso sono fischiate le orecchie, ti ha dato qualche indicazione su come vestirti."

Seb❤️🏎
Per stasera siamo in ristorante, ma non serve niente di esagerato, ti passo a prendere per le 16😘

Grazie per le indicazioni, davvero ne avevo bisogno😂 A dopo❤️

"Per fortuna che c'è lui, veramente! Quindi dopo aver sentito le sue indicazioni cosa mi consigliate?"
Mi lasciano seduta sul letto mentre si mettono a cercare nel mio armadio.
"Direi che abbiamo trovato la cosa giusta!" Si girano verso di me e Veronica ha in mano un mio vecchio vestito, semplice. Non lo metto da un sacco di tempo, l'avevo preso per la laurea di Mattia se non sbaglio.
È blu scuro, con qualche pallino bianco e con una fascia rossa sulla vita, assieme mi passa un golfino rosso di lana, siamo pur sempre a gennaio.
"Direi che un po' di rosso non sta mai male quando esci con un pilota Ferrari."
"Grazie ragazze! Direi che va benissimo per stasera. Ora direi che possiamo andare a prenderci questa pizza."
Andiamo a pranzo e mi raccontano come hanno passato il loro capodanno. Io ho già raccontato del mio quando eravamo a casa, devo iniziare a stare attenta quando parlo in pubblico, in paese sanno ormai quasi tutti del mio lavoro e non vorrei che ci fossero orecchie indiscrete ad ascoltare i fatti privati dei piloti. Non vorrei mai inimicarmi nessuno, va tutto così bene.

Una volta tornate a casa io mi vado a preparare, mentre le mie amiche si appropriano di divano e televisione, vogliono aspettare anche loro due l'arrivo di Seb.
Quando sono pronta sono quasi le 16 e scendo in salotto, trovando già Sebastian accerchiato dalle mie amiche, non mi ero nemmeno accorta che qualcuno avesse suonato.
"Ehi, sei in anticipo!"
Alza lo sguardo sulle scale e mi sorride. "Ero impaziente di arrivare e così involontariamente ho corso un po' per strada."
"Meglio per me e Veronica, abbiamo avuto occasione di parlarti senza che fossi distratto da quell'altra!"
Lui si alza dal divano per raggiungermi alla fine delle scale. Mi circonda le spalle con un braccio e mi lascia un bacio in fronte, lo fa spesso e mi piace un sacco, mi fa sentire al sicuro.
"Avete ragione, mi distrae un po' la sua presenza."
Poi interviene Veronica. "Guardate che nessuno si sconvolge se vi baciate, sù!"
A questa affermazione scoppio a ridere e mi fermo solo quando Seb appoggia una mano sulla mia guancia, quando mi giro me lo ritrovo a pochi centimetri.
"Non vorrei deludere le tue amiche." Gli sorrido per poi avvicinarmi al suo orecchio e sussurrargli. "A me invece diverte!"
Prendo borsa e giubbotto appoggiati sul divano, gli prendo la mano e lo trascino fuori. "Ciao, ci rivediamo nei prossimi giorni. Sapete che casa mia è sempre aperta, ma forse è ora che torniate a casa se non volete rimanere sole con i miei."
Sento un po' di sbuffi e un "divertitevi" urlato da non so chi delle due.
"Mi sembra che questa volta tu non ti sia risparmiato con l'auto... 488 GTB..." Mi avvicino e passo una mano sulla carrozzeria rossa fiammante.
"Mi sembrava inutile prendere una Portofino per non dare nell'occhio, a quest'ora tutti avrebbero notato lo stesso una Ferrari."
"Infatti, non vedo l'ora di salire su questa bellezza!" Lo sento ridacchiare mentre continuo ad ammirare la sua auto.
"Dai sali allora che inizia ad arrivare un po' di gente e poi abbiamo un'oretta di strada per arrivare."
Faccio come mi dice e appena saliamo entrambi ci leviamo il giubbotto, si sta bene qui dentro. Continuo ad osservarmi intorno imbambolata e quando accende il motore mi scappa un "Wow" di ammirazione.
"Sei davvero più fissata di me con le automobili!"
Lo guardo un po' interrogativa. "Ed è una cosa positiva o no? Scusa, ma non l'ho capito dal tuo tono."
Mi sorride e prendendomi il viso con una mano si avvicina a me come quando eravamo in casa. "Mi piaci anche per questo, quindi vedi te se è una cosa positiva.
E ora me lo dai quel bacio che mi hai negato prima?" Non me lo faccio ripetere e colmo quei pochi centimetri che ci dividono. Ad un certo punto mi era parso di vedere come un flash, ma non ci dò molto peso. Ci stacchiamo solo quando entrambi finiamo il fiato e ci ricomponiamo nei nostri sedili.
"Beh dopo questo direi che sono pronto a guidare!"

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