Capitolo 20-Abu Dhabi

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Abu Dhabi. Sono passati due mesi da quando sono entrata in questo mondo e oggi ci si gioca il titolo.
Hennel sta iniziando a darmi i primi compiti, fino ad adesso mi ha dato quasi solo dati da analizzare, ma è sempre qualcosa. Nei prossimi mesi inizieremo a costruire la nuova monoposto e inizierò anche io a lavorare seriamente alla monoposto, non vedo l'ora!
Gli ultimi 3 gran premi sono andati per il meglio, cioè in realtà per noi non sono andati un granché, dopo il 4º e 6º posto in Giappone non siamo mai riusciti ad andare sopra la 7ª posizione nei successivi gp.
Seb invece è andato alla grande ed è riuscito a recuperare i 20 punti di svantaggio, ora lui e Max sono alla pari, chi finirà davanti all'altro in questo gran premio sarà campione.
I risultati dei due negli ultimi 3 gran premi sono stati: USA 1º Seb e 2º Max (-13), Messico 2º Seb e 3º Max (-10) e infine Brasile 1º Seb e 3º Max.
Le qualifiche di ieri non sono proprio andate benissimo, è piovuto tutto il giorno e come il suo solito Lewis si esalta sul bagnato. La griglia di partenza è: Lewis, Leclerc, Seb, Verstappen, Giul, Gasly e Giovi, Ocon è uscito a sorpresa nel Q2 e dovrà rimontare dalla 13ª.

Sono le 6:30 e come ogni domenica mi sto dirigendo al circuito, sono anche in anticipo rispetto al solito, ma sono troppo agitata, in ansia, ma anche incredibilmente felice.
Arrivo di fronte all'hospitality Ferrari e Seb è già seduto sulla scaletta d'ingresso ad aspettarmi, come sempre. E come sempre appena mi vede mi sorride e si alza in piedi per abbracciarmi.
"Buongiorno, la tua colazione è già pronta sul tavolino. Voglio poter fare il giro del circuito con tutta calma, oggi ne ho davvero bisogno."
"Buongiorno a te, immaginavo, prometto di metterci poco a fare colazione."
Entriamo dentro l'hospitality e 5 minuti dopo stiamo già uscendo per iniziare il nostro giro.
Quando passiamo attraverso il box della rossa per andare in pit lain incrociamo pure Charles.
"Ciao ragazzi!"
"Charles come mai così mattiniero?"
"Tu ti starai anche giocando il titolo, ma è l'ultima gara dell'anno per tutti. Mi raccomando Vittoria caricamelo per bene questo qua." E mi fa l'occhiolino.
"Tranquillo, oggi farò del mio meglio."
"Buon giro ragazzi" E se ne va.
In queste settimane ho conosciuto meglio anche Charles, lui e Seb si vogliono un sacco bene e sono identici. Il tedesco mi ha detto che è uno dei migliori compagni di squadra che abbia avuto, probabilmente solo Kimi lo batte.
Il finlandese è pure venuto qua ad Abu Dhabi per Seb, ma sono riuscita a vederlo poco, giusto il tempo di organizzare una cosa insieme a Charles.

Appena imbocchiamo il primo rettilineo Seb inizia a parlare.
"Vittoria ti volevo chiedere una cosa prima del risultato di questo gran premio, prima di sapere se sarò di nuovo campione del mondo."
Lo guardo e si sta grattando il collo con una mano, sembra quasi imbarazzato e non ne capisco il motivo.
"Dimmi, sai che puoi chiedermi e dirmi tutto." Tento di metterlo il più possibile a suo agio.
"Beh sai che ogni anno ai primi di dicembre c'è il gala della FIA a Versailles. Ci sono piloti, Team Principal e giusto alcuni dei principali ingegneri. E volevo chiederti se mi accompagneresti, che vinca o no sei stata fondamentale in questo finale di stagione, è anche merito tuo se mi sto giocando il mondiale all'ultima gara."
Sono meravigliata da questa richiesta, ma anche entusiasta.
"Certo! Ma smettila di esaltarmi così tanto, pensa a ringraziare il tuo team e anche te stesso, sei sceso tu in macchina. Comunque mi piacerebbe un sacco, ma prima forse dovrei parlarne con Resta. Sai è un evento pubblico, non vorrei fare qualcosa di sbagliato."
"Non preoccuparti sono già andato io a parlare con Simone, se fosse stato un problema non te lo avrei nemmeno chiesto, so quanto tieni al tuo lavoro." E mi fa l'occhiolino.
"Bene, allora sarò la tua accompagnatrice."
Inizia la parte più guidata di curve e Seb inizia a spiegarmi il circuito, arrivati al secondo lungo rettilineo ricominciamo a parlare di altro.
"E ora cosa vuoi sapere? Penso che tu mi conosca meglio di certi miei amici che mi conoscono da quando sono nata."
"Allora mi hai raccontato della tua famiglia, dei tuoi amici, della tua passione per la rossa e dei tuoi anni all'università, ma prima, quando eri con i tuoi cosa facevi?"
"Le mie giornate non erano monotone, ma erano un sacco piene e scandite da impegni continui, durante tutte le superiori avevo tutti i pomeriggi, almeno in parte, impegnati. Facevo scherma, facevo l'animatrice e facevo pure le gare di matematica."
"Gare di matematica?!"
"Davvero fra tutto quello che ti ho detto la cosa che ti stupisce di più sono le gare di matematica? In fondo sono un ingegnere cosa volevi che facessi alle superiori?"
"Mi stupisce che tu l'abbia messo come appuntamento fisso."
"Ci trovavamo una volta alla settimana per fare gli allenamenti, era un gruppo fantastico. È la prima volta in cui mi sono sentita nel posto giusto e con le persone giuste.
A scuola stavo bene, ma non è che morissi dalla voglia di stare con i miei compagni di classe."
"Capisco, io ho iniziato a correre giovanissimo, non a caso solo il più giovane di sempre ad aver vinto un mondiale." E mi fa l'occhiolino.
"Per un po' ho provato ad andare a scuola normalmente, ma quando a 18 anni ho iniziato a gareggiare in Formula 3 saltavo troppi giorni, i miei compagni di classe pensavano fossi un privilegiato e ho finito per seguire lezioni private."
"Deve essere brutto essere esclusi a quell'età, soprattutto se è perché riesci in quello che ami."
"Ne è valsa comunque la pena, mi sarò anche perso qualcosa, ma sono uno dei privilegiati e non posso lamentarmi. Poi qua ho conosciuto delle persone fantastiche." Mi guarda negli occhi e io gli sorrido, lui appoggia un braccio sulle mie spalle, io gli cingo la vita e continuiamo a camminare così stretti.
"Ah e non ti ho ancora mai detto una cosa fondamentale di me!"
Mi guarda un po' corrucciato pensando a cosa potesse mancare alle informazioni che ha già su di me.
"Ma allora? Mi vuoi dire questa cosa o devo tirare a indovinare?"
"Oltre alla formula uno seguo tantissimo anche un altro sport: il calcio, sono una grandissima tifosa della Juve!"
"Una ragazza appassionata di F1 e calcio, certo che sei una sorpresa continua!" E mi sorride sincero.
Arriviamo all'altra parte guidata e Seb continua con le sue spiegazioni, veramente se continuiamo così sarò in grado di guidare una monoposto anch'io. Poi va beh fra la teoria e la pratica c'è una bella differenza, ma penso che riuscirei a cavarmela. Ho lo sguardo perso mentre ci penso e anche lui se ne accorge.
"A cosa pensi?"
"Che dovrei fare un po' di pratica, ma potrei facilmente rubare il posto a qualche figlio di papà che corre in F1." E sorrido furba.
"Mi sa che è meglio se iniziò a limitarmi con le spiegazioni." Ridiamo entrambi divertiti, sappiamo che quello che sto dicendo sono assurdità, ma non mi dispiacerebbe un giorno provare uno di quei missili su ruote.

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