Devo farti mia.

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ATTENZIONE. IN QUESTO CAPITOLO C'È UN' IMMAGINE DI SESSO FINE. SE DEVI GIUDICARE O QUANT'ALTRO, SEI PREGATO/A DI NON LEGGERLO.

ANDREA'S POV

Per fortuna mi hanno dimesso. Non riuscivo più a stare su quel letto dell'ospedale.
Ora sono sul divano che guardo la televisione. Mia mamma ed Evans sorseggiano un caffè in cucina.
Mia mamma l'ha invitata a restare qui questo fine settimana per non farmi stare da solo, visto che lei lavora tutto il giorno, ed Evans ha subito accettato.
Devo solo ringraziare quella donna.
Appena mia mamma va a lavoro, Evans si siede affianco a me e dopo interminabili minuti di silenzio, le chiedo curioso:
"Perché le hai detto che sei la mia ragazza?"
"Io... è stata Anna. Non so nemmeno perché lo abbia detto. Scusami." Abbassa la testa dispiaciuta,ma io gliela rialzo subito e, in men che non si dica, mi ritrovo le sue labbra sulle mie.
Dopo un paio di minuti , mi allontano lentamente e appoggio la fronte alla sua.
"Walker... devo medicarti" sussurra ed io annuisco.
Mentre lei va a prendere il materiale per medicarmi, io abbasso il pantalone e alzo il boxer,quando ritorna, la vedo mordersi il labbro e poi avvicinarsi a me.
"Okay, farà un po' male, ma resisti." Annuisco.
Mi medica e il dolore prende il sopravvento e inizio ad urlare.
Quando tutto finisce, mi fascia la ferita e posa tutto.
"Dai, preparo la cena, cosa desidera, Mr Walker?" Scherza
"Ma guardi, Mrs Evans, mi vanno bene anche i toast. Croccanti e con formaggio filante" ride
"Toast siano,allora" la vedo avvicinarsi alla cucina e prendere gli ingredienti.
Chissà cosa siamo. Amici? Due ragazzi che si amano,ma non possono aversi? Chi lo sa.
*O magari solo una scopamica.* da quando il mio subconscio pensa?
Non vedo l'ora che si stia zitto.
"Evans chiama Walker. " Mi risveglia dai miei pensieri quando la sento , chissà da quanto tempo mi stava chiamando.
"Dimmi" la guardo
" Nei toast cosa ci vuoi? Oltre al formaggio "
" Qualsiasi cosa mi va bene" le sorrido
Detto questo, ritorna ai toast.
Mentre li prepara, la osservo. Sembra che ci sia stata un casino di volte nella mia cucina.
È così bella quando è concentrata. È bella sempre.
Cerco di muovermi, ma la gamba non ne vuole proprio sapere. Prendo le stampelle e lentamente mi alzo.
Vado in bagno e mentre vado sento Evans che mi chiede dove stia andando.
" In bagno " le rispondo con tono dolorante e vado.
Per fortuna che c'è il bagno al piano di sotto, sennò sarebbe stata un'impresa salire al secondo piano.
Tornato in cucina, vedo i toast in un piatto gigante ed Evans che mi aspetta.
Li magiamo silenziosamente e a tagliare quel silenzio è lei.
"Mr Walker. Allora? Com'erano?"
"Eccezionali Mrs Evans. Complimenti"
Dopo aver sparecchiato e lavato tutto, mi accendo una sigaretta
"Evans, se hai bisogno di fare una doccia, il bagno è al piano di sopra"
Lei si limita ad annuire
"Allora vado,ti accompagno nella tua camera"
Appena arrivati in camera,prende il pigiama ,l'intimo e va in bagno.
Nel frattempo, vado nello studio di mio padre e cerco qualche libro che non ho mai letto. Appena l'ho trovato, lo prendo e da esso cade una chiave. La raccolgo e noto che è di uno dei cassetti che ha affianco alla scrivania.
Li provo tutti, infine l'ultimo si apre e mi ritrovo nel mio paradiso. Cocaina ed erba.
Apro gli altri cassetti e ,in ognuno di essi, ci sono due o tre bustine di Coca. Sorrido dopo aver scoperto il segreto di mio padre e esco dallo studio.
Arrivato in camera, mi ritrovo Evans che sta infilando la maglia del pigiama.
"Aspetta" lei salta dallo spavento e lentamente mi avvicino.
Le bacio il collo , poi scendo sulla spalla e infine la schiena. Ad ogni bacio sento il suo corpo riempirsi di brividi.
"Okay, ora puoi ." Sorrido e velocemente mette la maglia del pigiama.

Sono passate un paio d'ore e sto giocando con Evans alla play che si lamenta ogni volta che perde. La spengo mentre sta per vincere e lei mi guarda male.
" Bastardo, stavo vincendo!" Urla.
Rido e la tiro su me. Subito abbassa la testa che le rialzo e la bacio. Non è un bacio dolce, ma sensuale, appassionato.
Le mie mani vagano sul suo corpo minuto mentre le sue mi stringono i capelli.
Alex Evans, devo farti mia.
Infilo la mano nei suoi pantaloni e al di sotto dell'intimo. Inizio a torturarle il clitoride, la sento ansimare e muoversi su me incintandomi a fare di più.
Subito l'accontento, la penetro con due dita, inizio a muoverle lentamente, poi velocemente mentre le bacio il collo con la lingua.
Dalle sue labbra escono gemiti strozzati, mi stringe il braccio spingendosi più verso me e, all'ennesima spinta, viene cascando a peso morto su me.
La bacio dolcemente e accarezzandole il collo.
Finalmente.

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