Come farei senza mio fratello?

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ANDREA'S POV

Non pensavo che l'avrei vista proprio al mio ritorno e, da quello che ho capito, anche lei è stata assente in questi ultimi mesi.
La voglia di alzarmi e andarmene da quella classe è tanta, ma non posso. Ho promesso a mia madre di non saltare le lezioni, sopratutto se c'era lei.
Le lezioni passano lentamente , fin quando non arriva l'ora di religione quasi a fine giornata, decido di saltarla e andare nel giardino dietro la scuola , nascosto tra le piante a fumare un bel joint.
Appena lo spengo, sento dei passi, passi lenti, come se non volessero farsi sentire.
Mi giro e vedo lei. Alex. L'ultima persona che volevo vedere, quella che mi ha ridotto in questo stato.
"And" mi guarda sussurrando
"Ciao Alex." Il mio tono è pieno di disprezzo
" Possiamo parlare?" Parlare? Ma davvero Alex?
"Non credo che ci sia bisogno di parlare, Alex." Le guardo gli occhi riempirsi di lacrime
"Per favore, And."
*Andrea,non farti influenzare * come non dare torto al mio subconscio, ma decido di non ascoltarlo.
Sospiro "dimmi, Alex."
Vedo una scintilla di felicità nei suoi occhi, la faccio sedere affianco a me , mi guarda e prende coraggio.
"Mi dispiace And, per tutto,ma se mi lasciassi spiegare.." nemmeno finisce la frase che vedo una chioma di colore blu in lontananza che cerca Alex. Guardo Alex e poi lei.
" mi sa che Ellen ti vuole" la vedo avvicinarsi a noi .
"Alex devo parlarti" dice la ragazza dalla chioma blu
Guardo le due ragazze e aspetto che Alex risponda
" cosa vuoi da me,Ellen?" Sbotta
" solo parlare" dice la ragazza
Incrocia le braccia al petto aspettando che inizi il suo discorso
"Dovrei scusarmi con entrambi,ma non lo faccio perché è stata una cosa del momento. Tu eri ubriaca  e strafatta, lui non c'era. Mi andava di farlo.
Alex tu mi piaci davvero e non so come fartelo capire." Ha le lacrime agli occhi
Alex abbassa la testa, sospira e sottovoce le dice "non voglio te. Io appartengo ad Andrea. Amo lui più di qualsiasi altra cosa. Non puoi metterti tra di noi"
La guardo stupito.
"Alex, ragiona. Dov'era lui quando non uscivi di casa. Non mangiavi e ti lasciavi ai tuoi demoni? E io dov'ero? Tutti i giorni venivo a bussare davanti casa tua e nessuno mi apriva!" Sta urlando e la cosa non mi piace.
"Smettila di urlare, Ellen. Non ti vuole. L'hai sentita. Ora puoi andare via." La fulmino con lo sguardo.
Mi punta il dito contro "non finisce qui,Walker" alza i tacchi e se ne va.

Guardo Evans seduta affianco a me
"dimmi tutto"
"Stavo dicendo.. se mi lasciassi spiegare quello che è realmente successo.."
" Alex,l'ho visto con i miei occhi. Eri strafatta e ubriaca. Ti sei trovata Ellen davanti e stavi quasi per farti scopare." Le dico con un tono leggermente irritato
"Si,ma.." la blocco all'istante
"Niente ma, Alex. Se mi fossi trovato io in quella situazione, non avrei fatto lo stesso perché io ti ho dato tutto il mio cuore. L'ho strappato da dentro al petto,te l'ho messo tra le mani e tu lo hai fatto in mille pezzi... da quanto.. da quanto andava avanti questa storia?"
Lei abbassa la testa " dalla festa" sussurra.
La rabbia mi ribolle dentro. Stringo le mani in due pugni. Le nocche si colorano di bianco.
"Come vuoi che ti perdoni? L'avrei fatto se avessi saputo che era da poco che ti contattava." Tremo per la rabbia 
" non posso perdonarti così,su due piedi." Mi alzo e mi giro verso lei
"Ci si vede" entro a scuola a passo veloce, sento Alex che urla il mio nome,ma non mi fermo nemmeno a guardarla. La quarta ora è finita e all'ultima ho educazione fisica, almeno mi distraggo un po'.

Fortunatamente è passata anche l'ultima ora di lezione e Luke mi accompagna a casa. Nel tragitto mi arriva un messaggio da un insegnante di danza che mi vuole per fare lezione nel fine settimana, acconsento senza pensarci due volte. Non mi servono i soldi, mi serve solo qualcosa per sfogare tutta la delusione e la rabbia che ho dentro e l'unica via di fuga, per me, è la danza.

Appena arrivato a casa , entro e vado a mettermi sul letto. Non ho fame. Non ho forze, voglio solo dormire e dimenticarmi di questa mattinata. Nello stesso Instante che sto per addormentarmi, sento il telefono vibrare. È Luke. Mi ha mandato un messaggio dicendomi che stasera vuole andare sulla spiaggia a mangiare la pizza. A dicembre? Si. Sa quanto amo il mare d'inverno. Dopo aver acconsentito, mi addormento in un sonno profondo , talmente profondo che mi sveglio alle 20.00 e l'appuntamento con Luke è alle 20.30.
Devo muovermi.
Dopo essermi lavato, metto la felpa della Nasa con un jeans. Lascio i capelli spettinati e infilo le scarpe. Vedo l'orario 20.30. Scendo di corsa le scale e mi catapulto fuori. Nello stesso momento arriva Luke. Entro in macchina e sento l'odore di pizza.
"Ho già pensato a tutto, dobbiamo solo andare in spiaggia." Mi guarda e mi sorride.
Gli mostro uno dei miei sorrisi più smaglianti. Uno di quelli veri.
Come farei senza mio fratello?

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