Adesso non ci resta che aspettare.

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ALEX' S POV

Erano le 17:00.
Ero a casa da sola che piangevo per la sera prima. Ancora non capisco perché mi abbia baciata e la sera dopo si sia scopata un'altra. Ma lui è Andrea Walker e dovevo aspettarmelo.
Suonano al campanello,ma non vado ad aprire subito. Non ho voglia di vedere nessuno. Continua a suonare ininterrottamente per vari minuti allora decido di andare a vedere chi cazzo è che disturba la mia quiete.
Apro la porta e vedo Anna, Jess non c'è con lei. So che ha preso un brutto raffreddore ed è a casa nel letto.
Guardo dall'altro lato della strada e vedo Evans che mi sta fissando, cosa vuole? Tiro Anna in casa e chiudo la porta.
Alex dimmi cos'haiè visibilmente preoccupata per me poi vede il braccio pieno di tagli e mi da un leggero schiaffo.
Avevi promesso Alex. Avevi giurato che non l'avresti più usata.
Anna,se sei venuta a farmi la predica puoi andare via.
Lei mi guarda triste poi mi abbraccia. Ci mettiamo in camera mia e dopo un po' di chiacchiere, ci addormentiamo.
Ci svegliamo per colpa delle sirene dell'ambulanza e dei carabinieri che suonano a tutta forza. Era mezzanotte passata. Mi affaccio per vedere dove sono dirette e vedo che si fermano davanti casa di Andrea. Subito sveglio Anna e andiamo di corsa.
Appena arriviamo lì fuori vedo Walker su una barella, ha gli occhi chiusi, è pieno di sangue e ha una maschera per l'ossigeno sul viso.
Cosa gli è successo? Mi giro e vedo i carabinieri portare via un uomo, gli somiglia, credo che sia suo padre.
Ma perché avrebbe dovuto farlo? Sparare a suo figlio? Non capisco più nulla. Vado da sua madre che sta piangendo disperata. Signora, mi scusi, sono Alex sono la... Non so che dire.
È la ragazza di Andreadice velocemente Anna. Dopo l'ammazzo.
Andrea è... morto? mi scende una lacrima. La signora Walker mi abbraccia e piange disperatamente. No, cara, è vivo, spero. Adesso scusami ,ma devo andare con lui. si gira per andare verso l'ambulanza vengo con lei dico decisa.
Lei sorride e insieme saliamo sul veicolo.
Anna è tornata a casa e dopo un po' noi arriviamo in ospedale. Appena siamo sbarcati , tutti i medici portano Andrea dentro correndo dicendo a me e a sua madre che non possiamo entrare. Si vede lontano un miglio che quella signora ne ha passate tante, mi dispiace per lei.
Alex giusto? -annuisco- saresti così gentile da portarmi un caffè? dice singhiozzando. Io subito mi alzo dalla sedia e vado senza accettare i suoi soldi, ma usando i miei.
Dopo cinque minuti glielo porto. Adesso non ci resta che aspettare.

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