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Trascino la mia valigia senza alcuna voglia, sento una voce che chiama il mio volo e mi dirigo verso il mio gate.

Sono passate due settimane da quando mia madre è morta, ho passato queste due settimane chiusa in casa a piangere senza voler vedere nessuno, però,spesso,Cristiano veniva a consolarmi.

Adesso sto tornando a Sevilla e ho deciso di andare da mia madre. Non mi sembrava giusto rimanere a Madrid sapendo che lei non c'è più, e poi ho deciso che con i soldi che ho guadagnato in questi mesi è giusto fare un funerale per lei. È giusto così perché lei c'è sempre stata per me ed è giusto che riposi in pace.

Dopo un lungo viaggio sono arrivata a Sevilla e prendo quell'autobus che ogni mattina mi portava in centro per lavorare o per prendere un po' di pane.

Adesso ci sono, sono qua, ho davanti quella casetta dove sono cresciuta.
Quella stradina piena di fango e di erbacce. Quella porta in legno rotta e rovinata e la piccola finestra di camera mia con quel vettro rotto.

Mi faccio coraggio ed entro in casa, Andrea mi ha detto che mia madre è in camera e infatti eccola li : coricata sul letto con un vestito bianco, i capelli bianchi e senza sorriso.
Le prendo una mano la sua pelle è fredda e bianchissima, i suoi occhi sono chiusi e io darei tutta la mia vita per rivedere quei suoi occhi azzurri che mi trasmettevano allegria e quel sorriso che porterò sempre nel mio cuore.

Ricomincio a piangere e appoggio la testa sulla pancia di mia mamma e la abbraccio.

"Ciao mamma, non pensavo che ci saremmo lasciate così. Un giorno ero in centro a Sevilla per prendere una micchetta di pane e vedevo le persone con tantissime borse in mano,vedevo ragazze che entravano nei negozi e ne uscivano con ancora piu borse, da li ho iniziato a capire la vita che facevamo, ho iniziato a capire cosa avevamo e cosa non avevamo. Un giorno ero tornata dai campi esausta,non ce la facevo più così mi ero promessa che quando sarei diventata grande ti avrei portato li,nel centro di Sevilla a fare shopping. Ad oggi ti chiedo scusa se non ci sono riuscita, ti chiedo scusa se sei qua così e mi sento in colpa per non esserti stata accanto. Mamma non sai quanto mi dispiace prima te e poi papà,però da una parte è meglio così: non ti sveglierai più la mattina alle cinque per lavorare e non tornerai più a casa alla dieci con le braccia che ti cadono e le gambe che non ti reggono in piedi,ora potrai sorridere e correre lassù. Ciao Mamma,ti voglio bene e sei più importante della mia stessa vita."

Il giorno dopo
Piove, l'acqua scende e non vuole smettere, sono rimasta solo io, se ne sono andati tutti, anche Andrea.

Mi inginocchio davanti alla tomba di mia madre, prego,piango e piango ancora. Non so come andare avanti, adesso avrei bisogno di qualcuno, qualcuno che ci tiene davvero e che mi consoli,invece non c'è nessuno.

Ormai sono tutta bagnata e decido di tornare in quella piccola abitazione che non si può neanche chiamare casa, mi cambio e poi vado a letto, domani la sveglia suona presto perché si torna a Madrid.

Ma non riesco a dormire così incomincio a guardare tutte le fotografie nei vari cassetti.

La prima ritrae me,mio padre,mia madre e mio fratello: si io avevo un fratello,si chiamava Marco ed era più grande di me di tre anni. Lui è l'uncio che rimane, non è morto,ma non so dove sia, all'età di diciassette anni se ne è andato di casa perché non sopportava più di vivere così.
Io e lui da piccoli avevamo un bellissimo rapporto,giocavamo insieme, ridevano e per ogni problema riuscivamo a trovare una soluzione. Quando mi ha detto che voleva andarsene non ci ho visto più,lui era l'uncio che riusciva ad aiutarmi; prima di lasciarci ci ha promesso che sarebbe ritornato e che ci avrebbe portato via di qua, ma non l'ho mai più sentito.

Nella seconda foto ci siamo io e Andrea che giochiamo a calcio, lui era l'unico con cui potevo sfogarmi giocando a pallone,ma adesso mi evita e mi ha lasciato, si è scordato di me.

La terza foto è stata scattata da me ed è mia madre in cucina che fa una torta. Le sue torte erano le più buone,solo lei sapeva farle cosi. Spesso mi facevo insegnare i suoi trucchetti ma non sono mai diventata brava come lei.

Non riesco più ad andare avanti con le foto, così mi butto a letto con l'ultima tra le mani e cullata dalle lacrime mi addormento.

La mattina dopo mi alzo presto,verso le sei,prendo il telefono e noto molti messaggi di Marco e Cristiano.

Da Cristiano
Ciao bambolina, oggi ti vengo a prendere io all'aeroporto.

A Cristiano
Ciao Cris scusa se rispondo solo ora, comunque potrebbe andare meglio ma va bhe e grazie mille.

Da Marco
Ciao ho saputo della storia tra te e Cristiano sono contento per voi. Te come stai?

A Marco
Ciao Marco tra me e Cris non c'è niente,solo un bacio. Comunque io sto abbastanza bene.

Prendo il mio giubbotto di pelle ed esco di casa con la mia valigia, ma prima di andarmene per sempre devo parlare con Andre.

"Buongiorno signora, Andrea è in casa?"

"Ciao cara, come stai, non ci vediamo da tantissimo, comunque Andrea è di sopra vai pure."

Inizio a correre e arrivo verso la camera di Andre, chiudo la porta e inizio a parlare con lui.

"Ora mi spieghi perché mi eviti? Cosa ho fatto?"

"Adriana me lo chiedi anche te ne sei andata senza dirmi niente e adesso fai la modella e ti sei messa con Ronaldo. Ma cosa ti succede? Sai le voci girano e io non ti riconosco più."

"Andrea io non sto con Ronaldo e la modella la faccio per riuscire a vivere,come donna delle pulizie non guadagno abbastanza."

"Ma non è solo questo, tu dicevi che odiavi metterti in mostra, odiavi i calciatori e adesso guardati come sei. In questi mesi non mi hai mai chiamato, non mi hai mai cercato."

"Andrea scusa io non volevo, ma la modella era l'unica soluzione,poi con Cristiano conoscendolo ho capito che non è come pensavo e io Andre ti penso sempre."

"Adriana vai via,vai da quel coglione di Ronaldo,vai a fare e foto mezza nuda,vai e non tornare più"

"Quindi è questo che pensi di me, tutto questo. Ti credevo diverso.

"No Adriana io non penso questo io ti ho amato ma tu non mi hai mai voluto e piuttosto di continuare a soffrire preferisco odiarti."

"Andrea scusa io non lo sapevo..."
Non riesco a finire la frase perché Andrea mi interrompe.

"Non importa vattene,ormai la tua vita è la a Madrid e io non posso fermarti qua. Vai a vivere il tuo sogno e ricordati di me."

Corro via con le lacrime agli occhi,prendo l'autobus e vado all'aeroporto. L'unica cosa che voglio ora è andare via di qua.

L'amore giusto é quello sbagliato~Cristiano Ronaldo Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora