Capitolo 6

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Era rimasto un paio di minuti fermo da quando aveva visto sua madre entrare nell'istituto. Poi, di colpo, aveva di nuovo spostato lo sguardo verso la boulangerie, sgranando gli occhi al vedere suo nonno mettere delle valigie nel bagagliaio di un taxi appena arrivato.

«...Se ne stanno andando?»
«Cosa?! E lasciano mia madre da sola?!» si domandò Louis a bassa voce saltando fuori dal cespuglio.

Attraversò la strada in un attimo e si appiattì contro un vetro dell'edificio, abbastanza vicino a loro per ascoltare la conversazione.

«Sabine, sei sicura che Marinette non si sia dimenticata della nostra partenza per la Cina? Stamattina mi ha augurato buon lavoro come fa ogni giorno»
«Ha dormito male da quanto ho capito Tom, ha salutato anche me come fa sempre e poi è uscita di casa diretta a scuola»
«E tu non l'hai fermata?»
«Prima che potessi aggiungere qualcosa lei era già uscita... Mi dispiace lasciarla adesso che non sta bene.»
«Marinette non è più una bambina Sabine, ha diciott'anni ormai, se è voluta andare a scuola lo stesso avrà avuto un buon motivo. Dai andiamo prima di perdere il volo.» la rassicurò Tom accarezzandole la schiena.

Louis vide Sabine annuire e poi entrare nel taxi seguita da Tom, che chiuse la portiera un attimo prima che il mezzo partisse.

«Quindi in questo mondo mia madre è maggiorenne... I nonni sono partiti per la Cina a quest'ora di mattina e... Lei non sta ancora con papà.»
«Louis, i tuoi genitori sono usciti adesso guarda!» lo avvertì Yyume che indicava l'edificio con la zampetta.

Il ragazzo girò il viso di scatto e vide i due ragazzi scendere lentamente le scale a braccetto con Nino e Alya, come se per loro al momento fosse una cosa impossibile.

«Più sto guardando tutto questo e più sono confuso...»
«Alya e Nino se ne sono andati.» lo avvertì Yyume continuando ad osservare il tutto dalla testa di Louis.

«...Tu puoi ancora trasformarmi, vero?»
«Mh mh!» rispose il piccolo kwami annuendo un paio di volte.

«Ok, almeno questo lo so. Adesso è meglio tornare da loro...» sussurrò Louis riprendendo il passo verso l'istituto.

Era forse la terza volta che attraversava la strada in meno di dieci minuti e doveva ammettere che era parecchio irritante, soprattutto se si trattava di voler capire QUALCOSA riguardo a quel mondo. Il suo, e quello dove adesso si trovava, erano due cose completamente differenti.
Si nascose dietro al muretto e questa volta non si sporse nemmeno, voleva restare lì e ascoltare ogni parola, senza intromettersi.

«...Yyume solo io ho un brutto presentimento?»
«No Louis... Ce l'ho anche io.» gli rispose il piccolo kwami, con entrambe le orecchie abbassate.

Louis sospirò e tese le orecchie, in attesa che quei due cominciassero a parlare o fare qualcosa che potesse dargli un qualche indizio sulla loro "relazione". Se era la stessa che avevano all'età di quattordici anni, lui poteva tranquillamente dichiarare subito forfé e andarsene, non sarebbe rimasto lì un minuto di più.

«Perché... Anche tu stai male?»
«Cosa ne so io...»
«Male? Ma di che cosa stanno parlando?» si chiese Yyume, tappandosi la bocca con entrambe le zampette dopo aver visto Louis portarsi l'indice alla bocca.

«Perché... Fa meno male adesso?»
«Non... Lo so...»
«Si sono appena presi per mano...»
«Ah perfetto, adesso mio padre dirà la sua tipica frase: "Marinette sei la migliore amica che si possa desiderare!"... Mi basta un salto per atterrarlo quel cieco deficiente!» sibilò Louis stringendo forte i denti, dopo aver imitato suo padre con la voce in farsetto.

«Perché sta succedendo a noi?»
«Anche a questa domanda non abbiamo una risposta...»
«Mia madre continua ad essere poetessa, anche se ho attraversato due mondi diversi.»
«Shh!» lo zittì Yyume questa volta, impegnato ad ascoltare la conversazione tra i due.

I'm Always With You - Miraculous Ladybug {3° Libro}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora