Capitolo 20

197 10 6
                                    

Hugo mugugnò qualche verso incomprensibile, chiuse fortemente le palpebre e poi le aprì appena, mettendoci diversi secondi per mettere a fuoco la spalla di sua madre.

«Buongiorno cucciolo» affermò Marinette prima di lasciargli un bacio sulla fronte.

«Mmmh...» mugugnò ancora lui, in risposta, sentendo la madre ridacchiare.

Gli sembrava di aver dormito per ore, come se, da quella mattina, non avesse aperto gli occhi nemmeno per sbaglio. Era stato in dormiveglia sin da quando gli zii li avevano chiamati per le condizioni di Nicole? Cominciava fortemente a crederlo.

«... Quanto ho dormito...?» chiese poi al padre, mentre si stropicciava un occhio con una mano e allo stesso tempo sbadigliava.

«Un'oretta Hugo, tu e Zoe avete passato la sera a guardare anime?»

«Io... lei l'ha passata a leggere i manga...» precisò il bambino, sbadigliando un'altra volta.

Secondo il parere di sua sorella, avrebbe presto avuto bisogno degli occhiali, così come loro mamma e papà. A Hugo però non era nuova questa probabilità: dopo essere stato visitato per la ferita infertagli dal fratello, anche l'oculista gli aveva consigliato di portare gli occhiali, perché non era sicuro di una sua completa ripresa. Se davvero avrebbe dovuto metterli, non ci sarebbe stata necessità di lamentarsi per alcun motivo, molti dei personaggi anime occhialuti erano i suoi preferiti, soprattutto per l'inverosimile riflesso bianco che compariva nei momenti salienti.

«... Zoe non si è mai svegliata?»
«No cucciolo, è proprio crollata.»
«Eppure è sempre sveglia lei, come io sono sempre addormentato...» diede voce ai suoi pensieri il corvino, ritrovandosi addosso gli occhi di entrambi i genitori: «... Cosa?»
«Hugo, ma questo chi te l'ha detto?»
«... Me l'hanno detto a scuola. Zoe è più brava di me, io sono solo suo fratello» ripeté lui, abbassando lo sguardo a terra.

«Hugo, non è così.» affermò con sicurezza Adrien, guardando il figlio voltarsi appena verso di lui: «Tu sei Hugo Agreste. Hai una passione per l'oriente, da grande vuoi essere il più grande pasticcere del mondo, non ti piace la violenza, sei il bambino più dolce che ci sia al mondo...»

«Dai papà...» borbottò il bambino, rosso in volto.

Il biondo sorrise, poi si sporse per lasciargli un bacio tra i capelli, spostandogli poi un ciuffo con la mano sinistra, visto che la destra era appoggiata alla schiena di Zoe, oltre che essere parzialmente immobilizzata dal tutore.

«Ho solo detto la verità, tu farai grandi cose. Le farai tu, le farà Zoe, così come Emma e Louis» continuò Adrien, mantenendo il contatto visivo con il corvino: «Io e la mamma siamo molto fieri, di tutti voi.»

Il corvino si trattenne dal buttarsi tra le braccia del padre unicamente perché avrebbe potuto svegliare Zoe, o addirittura farle del male, così decise di fare un'altra cosa.

«Magari qualche altra volta, papà...» gli disse dopo avergli colpito la fronte con l'indice e il medio, imitando un particolare gesto che suo padre riconobbe all'istante.

«Si vede che sei mio figlio» commentò il biondo, accarezzandogli ancora la testa.

Hugo sorrise, tornando poi seduto in braccio alla madre con la schiena appoggiata al suo petto. Era da un po' che non stava "solo" con i suoi e c'era molto silenzio, non sapeva se dire qualcosa oppure aspettare che lo facessero i genitori.

«... Avete parlato di qualcosa con gli zii?»
«Sì, delle condizioni di Nicole, di cosa probabilmente accadrà quando tornerà Louis... anche della cena di rimpatriata con i vecchi compagni.»
«E ci saranno tutti? Le mamme di Oliver? E i genitori di Kilian? Anche la mamma di Claude, i genitori di Samuel e quelli di Isabelle?» elencò lui tutto d'un fiato, girandosi e mettendosi in ginocchio sulle gambe della madre.

I'm Always With You - Miraculous Ladybug {3° Libro}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora