Capitolo 38

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Suo padre, invece di lasciarlo nelle mani della madre e del nonno, quella notte di Capodanno, aveva pensato bene di portarlo con sé, sulla nave di famiglia. Era abbastanza nervoso, dopotutto avrebbe conosciuto sua nonna per la prima volta. L'altra, da parte di sua madre, l'aveva vista solamente sulle riviste di moda "Style Queen", di cui era direttrice.

«... Tutto ok, Claude?»

«Eh? Cosa?» chiese, dopo aver scosso la testa ed essersi accorto degli occhi puntati addosso del padre: «Ah... sì, sto bene. Sono solo... un po' nervoso.»

«Tranquillo, piacerai a tutti.»
«... Ci saranno anche Damon e Aura?» domandò stringendo con maggiore forza la tracolla del borsone.

Si era portato dietro un telo, dei cuscini e anche due regali proprio per i due fratellastri. Non c'era stata occasione di conoscerli prima, però ci teneva a fare una buona... sottospecie di prima impressione.

«Da quanto mi ha detto Kagami... sì.»
«E lei?»
«Purtroppo aveva... altro da fare. Ha lasciato Damon e Aura a me per evitare che si perdessero la festa.»
«... Ma tu... avevi un rapporto speciale con lei?»
«Ehe, no, non direi.» gli rispose, con un sorriso accennato: «In comune avevamo solo l'essere rimasti soli.»
«E allora... perché hai...?»
«... Non ho mai detto la verità in giro perché era così che voleva tua madre. Io dovevo apparire sposato con Kagami perché, altrimenti, alla gente sarebbero potuti venire dubbi. E tua madre ha costretto Nathaniel a girarle in torno per tenere in piedi quell'altro teatrino.»
«Hai fatto tutto questo... solo per la mamma?»
«Sì.» confermò Luka, prima di fermarsi sul posto per girarsi verso Claude: «... Kagami mi ha chiesto quel favore perché, per farla breve, non mi conosceva affatto e quindi non sarebbe stato strano.»
«... E perché sei di bell'aspetto?»
«Aha, se lo dici tu.»
«... Quindi è vero che tu sei rimasto in contatto con lei solo per poter avere un rapporto con Damon e Aura.»
«Sono pur sempre figli miei... Con te non è stato possibile, purtroppo.»
«Lo so... Come so anche del tuo regalo» gli confessò, non riuscendo a trattenere una leggera risata quando si accorse della sorpresa nel suo sguardo.

«... Come...?»
«Un mio amico mi ha aiutato a capirlo. Non a tutti capita di incrociare Jagged Stone per strada.»
«Ah... In realtà-»
«Luka! Figlio mio, da quant'è che non ti vedo!»

L'uomo, che era appena sceso dall'imbarcazione, si era fiondato ad abbracciare suo padre. Aveva i capelli neri, con le punte tinte di viola, ma anche una leggera ricrescita argentata, oltre alla barba, sempre corvina, e due occhi azzurri.

«Lascialo respirare, Jagged!»

La donna, che aveva ripreso l'uomo, aveva i capelli di un grigio molto evidente, gli occhi azzurri e le labbra colorate di un rosso bello acceso.
Claude, solo spettatore di quella rimpatriata, era un tantino indeciso tra lo svenire direttamente o il morire internamente.

«È bello rivederti anche per me... papà.»
«... Papà?!» ripeté ad alta voce Claude, portandosi poi entrambe le mani alla bocca quando i due "estranei" si voltarono a guardarlo.

«Ma guarda un po'! Ti sei finalmente deciso a farcelo conoscere, eh!»
«... Ehi, ma... Io non ti ho già visto?» domandò il signor Stone, dopo essersi allontanato dal figlio per avvicinarsi a Claude: «Quei capelli biondi...»
«Papà, lui è Claude.»
«Claude... Ah, Nathan! Il marmocchietto che ho incontrato quattro anni fa!»
«Cosa?! Tu l'hai fatto conoscere a quel bastardo di tuo padre e a me no?!»
«Mamma!» la riprese Luka, quando Claude era ancora fin troppo sconvolto dalla notizia di poco prima per badare alla parolaccia: «... Era per il suo compleanno. Non l'ho fatto con cattiveria.»
«Ahhh... Voi uomini, tutti ingrati!» quasi urlò la donna, prima di superare il figli per avvicinarsi anche lei al nipote.

I'm Always With You - Miraculous Ladybug {3° Libro}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora