Vaso rotto

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Quella che dei due aveva più paura, ero io.
Anzi, ero solo io.
Tutto quello, tutte quelle risate, quelle attenzioni e quei momenti dolci, mi sembravano di troppo.
Mi sembrava troppo.
Anche se forse non lo era, io la pensavo così.
Non sarebbe stato giusto tra noi due, sarebbe stato troppo facile rimanerci male. In quella situazione sarebbe bastato una parola in più, un messaggio non mandato, uno sguardo di troppo a rompermi. Rompermi perché stavo ancora riattaccando i pezzi caduti qualche tempo prima, non avrei avuto la forza di ricompormi ancora.
È come quando prendi un vaso di porcellana rotto in mille pezzi e piano piano lo aggiusti, con tanta fatica e impegno ce la stai facendo, ma all'improvviso qualcuno lo spinge e lo fa cadere ancora. Adesso il vaso è completamente frantumato, non si può più mettere apposto. I pezzi sono piccolissimi e sparsi per tutta la stanza, il dipinto che era disegnato sul vaso ora è impossibile da ricomporre e ormai ti sei tagliato anche le mani a forza di provarci ancora.
E quindi gli dicevo:
"Voglio solo essere tua amica"
Amica di sto cavolo, invece. Vorrei un tuo bacio...

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