Voi

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Ultimo giorno, ultima ora
Ultimi minuti, ultimi sguardi.
Tutto quello vi sarebbe mancato.

La folla inondava il cortile, crepitante, con un frastuono tale da spaccare i timpani. In tutto quel caos ciascuno urlava e scalciava per uscire dal cancello, tutti tranne qualcuno, che ti fissava da dietro l'angolo dell'edificio.
Tu non te ne sei accorta, bella e assorta com'eri, ma c'era chi tra quella distesa di persone aveva scelto te, e l'aveva fatto in maniera consapevole, definitiva.
Tu ti girasti e facesti scorrere lo sguardo sulla folla, alla ricerca di qualcuno. Quel qualcuno però non c'era, quel qualcuno era dietro l'angolo.

Una tua amica ti chiamò euforica, tu ti girasti e le sorridesti, un sorriso tanto dolce da ferire.
Ma di' un po', com'è che davvero non te ne accorgevi? Quando tutto girava, girava, eppure l'unico pallino fisso di quel qualcuno eri tu? Che qualsiasi cosa succedesse sorridevi e fermavi tutto?
Sembrava di trovarsi nell'occhio del ciclone, con te. E a lui, lì, con gli stessi occhi su di te, parve di non sentire nient'altro.

Alcuni iniziarono a urlare il conto alla rovescia. Alla fine di quello, nulla vi avrebbe fatti incontrare di nuovo. Al massimo, il destino. Ma il destino segue i fortunati, e in quel momento entrambi vi sentiste le persone più sfigate del mondo.

Dieci, urlarono tutti.

Tu cercasti ancora, i capelli biondi che svolazzavano leggeri.

Nove.

Gli occhi neri scrutavano ansiosi tra la gente, non lo trovarono.

Otto.

Non lo trovavi, eh? Eppure era lì, dovevi solo cercarlo meglio. Lui era tre anni che ti guardava di nascosto, era sempre stato lì.

Sette, qualcuno lanciò dei coriandoli.

Era lì, era lì, c'era sempre stato. Anche se di nascosto, anche se all'ombra, anche se con innumerevoli possibilità aveva scelto te ed era lì. Dovevi trovarlo per forza, continuava ad aspettare.

Sei.

Ti ricordi di quella volta, in gita, dove eri stata male? Lui aveva chiesto alla prof di fermare il pullman, perché sapeva che tu non l'avresti mai chiesto. Non volevi essere un ingombro. Tu non avevi mai scoperto che era stato lui.

Cinque.

L'ultima volta che salisti le scale per andare al suo piano scivolasti e cadesti. Lui ti vide zoppicare e ti fece portare del ghiaccio nell'intervallo. Non te ne accorgevi, vero?
'Hanno detto di portarti questo'
'Chi?'
'Non so, qualcuno del terzo'
No, non te ne accorgevi.

Quattro.

Non te ne accorgevi che eri tu, proprio tu, il centro di ogni cosa, per lui? Che ti vedeva prima degli altri, che ti sentiva anche nella folla, che ti avrebbe voluto anche tra mille? Che ti aveva già scelto?

Tre.

Dovevi cercarlo bene, ancora e ancora. Dovevi scavare tra i volti, in ogni angolo, dietro ogni colonna e sotto ogni cappuccio. Dovevi trovarlo, dovevi sceglierlo come lui aveva scelto te, non potevi lasciarlo andare.

Due.

Ormai avevi guardato ovunque, ti eri girata in ogni direzione alzandoti sulle punte per vedere meglio. Avevi il respiro affannato. Non ti saresti fermata. Dove? Dove poteva essere?
Ti arrestasti sul colpo, ti venne un lampo, un ricordo sbiadito e geniale. Corresti con gli occhi a quell'angolo ombroso.

Uno.

E lo trovasti. Perché l'avevi cercato, perché l'avevi voluto, perché ti sembrò solo in quel momento di aver bisogno di lui come ossigeno. Era ambrosia e nettare messi assieme. Era lui, era te, eravate voi. Era tutto. Perché tutta la scuola vi invidiava, invidiavano quegli sguardi, profondi, intensi, più intimi di un tocco. Tutti vi volevano, tutti avrebbero voluto essere trattati come lui ti trattava, amati come tu lo amavi. In silenzio, ma tanto forte da far male.
Invidiavano i vostri sospiri, le vostre attenzioni, i vostri sussurri nascosti mentre vi sfiorate con gli occhi. Sesso sfrenato, puttane, baci languidi e passionali, tocchi bramosi su tutto il corpo, nulla era come quegli sguardi.
Che importava se non vi stavate toccando? Baciando? Spogliando fino a sentire la pelle bollente che fremeva? Quegli occhi, toccavano molto di più di qualsiasi amante.
Ora ti stava guardando, serio, profondo.
Era lì, come sempre, era rimasto. Ti sorrise, tu gli sorrisi, brillasti come al solito.
Tu, tu che brillavi più di tutti. Più di tutto.

Zero.

Tu l'avevi trovato, lui ti aveva trovato. Vi eravate trovati e scontrati come la collisione più luminosa della galassia.

Lui tenebre, tu luce.
Lui coraggio, tu timore.
Lui solo, tu con mille altri.
Ma lui amava, e tu amavi pure.

E forse non esisteva un modo perfetto per ritrovarsi, forse non esisteva un momento ideale, un incrocio di sguardi fatto apposta per essere incorruttibile, indissolubile.
Forse no, forse non esisteva, eppure voi l'avevate creato. Vi eravate trovati.

Lui, buio e segreti.
Tu, lentiggini e occhi neri.

Lentiggini e occhi neri Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora