Belle, queste stelle.
Notturne,
solitarie ma così numerose
da sembrare infinite.
Sono belle, no?
Ma anche bugiarde,
dobbiamo ammetterlo.A volte le guardiamo lampeggiare
splendenti, auree,
immerse nel buio
eppure luminose,
ed ecco che ne vediamo una cadente;
Esprimiamo un desiderio?
No, era solo un aeroplano.
E quindi
cosa diciamo di queste stelle?
Se potessero parlare loro, invece?
Forse parlerebbero della loro madre,
la luna,
forse racconterebbero della solitudine,
oforse della delusione
di quando vengono nascoste
da manti di grigio.
Cosa direbbero, poi?
Non so,
sono esseri complicati.Chi li capisce davvero?
Si direbbe nessuno.
Alcune brillano più di altre,
altre sembrano volersi nascondere,
brillano per dovere,non per altro.
Alcune invece
si raggruppano insieme
elì noi le ammiriamo di più.
"Guarda, il grande carro" diciamo,
e poi non parliamo più.
E a volte sembrano troppe,
infinite,
e quindi ecco che le chiamiamo lattee.Ma non saranno mai abbastanza,
e chi sa ascoltare,
la notte,
chi tende l'orecchio per bene,
e va oltre le apparenze,
nel silenzioso e gelido buio,
può sentire le loro voci,
i loro sussurrati
"Siamo sole,
ma brilliamo".
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Lentiggini e occhi neri
Short StoryCOMPLETA. Non cercarmi, non vedermi, non trovarmi, non volermi. Non amarmi, che l'amore distrugge. Io sono distrutto. Ma tu l'avevi cercato, perché l'avevi voluto, perché ti sembrò solo in quel momento di aver bisogno di lui come ossigeno. Era ambro...