DEREK
Ero furioso.
Un funerale.
Come si può?
Che genere di idiota decelebrato porta una persona a un appuntamento ad un funerale?
Ma soprattutto ero arrabbiato con quel ragazzo . Gli avevo dato l'opportunità di scivolare via da quella situazione.
Ma lui NO.
Stupido Stiles.
La mia bocca preventivo vita propria lasciando scivolare quel nome sulle labbra come una seta preziosa.
STILES......
STILES.....
Ma chi o cosa è uno Stiles?
Non conosco nessuno con quel
...... nome?STILES
L' aria si tinse di rosso.
Inizialmente non compresi.
Schizzi rossi, mi colpí in pieno viso.
Mi ci volle qualche attimo per comprendere che quella sostanza viscida e ferrosa è sangue.
Il sangue di THEO.
Quella non era la prima volta che accadeva. E come alloro, ne rimasi per qualche istante sconvolto, per poi riprendermi e tenere di reagire
Le portiere del pick-up vengono strappate via dai cardini, contemporaneamente venimmo trascinati via da mani artigliate .
Non riuscivo più a vendere Theo.
Era svenuto?
Era morto?
Speravo con tutto me stesso che fosse solo privo di sensi. Mentre tentavo di divincolarmi da quella presa, con l'unico risultato di far lacerare la mia carne e i vestiti da quegli artigli. In un attimo di lucidità compresi che in quel frangente ero dolorosamente inutile.
Se con noi ci fossero stati Scott,Isaac, o Malia forse tutto ciò non sarebbe accaduto.
Nella disperazione, morsi il braccio di quell'essere con tutte le mie forze.
Sentii la carne sotto i miei denti cedere per poi lacerarsi,e la bocca che mi si riempiva di sangue.
Il suo sangue.
Poi un ruggito di dolore.
Speravo che fosse per opera mia.
Poi accadde tutto in un istante, ed era come se quello che accadeva , non lo stessi subendo io, ma un altro.
Un' altra persona.
Un altro corpo.
Corpo che fu lanciato via impattando conto una di quelle luride pareti del vicolo.
Un dolore lancinante attraverso per intero quel povero corpo, che in un istante venne nuovamente sovrastato da quella creatura che di umano oramai non aveva più nulla. Tantomeno l' aspetto.
Fu sentire il mio stesso sangue bruciare nelle vene , che mi riportò alla realtà.
E allora li vidi.
Vidi gli artigli conficcati nella mia tenera carne.
Ma ciò che mi raggelo', fu il suo ghigno. Non ero di fronte a un animale che reagisce accecato dal dolore, o che lo fa per fame.
NO
Lui era perfettamente conscio di ciò che voleva.
Lui bramava la mia fine.
Sentivo le ossa del mio cranio , scricchiolare sotto la sua presa.
Il dolore era insopportabile.
Le immagini lentamente si scurivano .
Poi il buio .
La fine del dolore.
L'ultima cosa che percepii come un eco del passato furono ululati e ringhi.
Percepii un branco .
Un branco potente.THEO
Eravamo morti.
Unica verità.
L' unica sicurezza che avevo in quel momento.
Ed era solo colpa mia.
Avevo condannato entrambi.
Ci, mi avevano colto di sorpresa.
Eppure tutti i miei sensi erano vigili . Avevo sentito il cuore di Stiles perdere un battito, o galoppare impazzito mentre messaggio a credendo che dormissi. Eppure nulla mi aveva fatto intuire che da lì a pochi minuti si sarebbe scatenata la fine del mondo.Stiles
Era un incubo.
O l'inferno.
Anche se non credo che all' inferno esistano letti così morbidi. Ma non c'era altra spiegazione.
Altrimenti perché una chimera , e due nati lupo mi stavano osservando dall'alto.«Questa volta ho tenuto che ti avrei perso.»
Avrei voluto sarcasticamente dirgli che non Theo, non bastavano 4 cuccioli spellachiati per sbarazzarsi di me'.
Ma ogni singola fibra del mio corpo duoleva. Ed era Anche per questo che il mio cervello non aveva registrato quel piccolo, piccolissimo dettaglio che occupava l'intera camera di albergo, e che avevo avuto tutto il tempo sotto gli occhi.«Dove siamo?, Cosa è accaduto?.»
«È accaduto che Stiles, »
(e in quel Stiles c'era tutto il suo disappunto. Era proprio un vizio di famiglia)
«i cattivi sono morti. E i buoni vivi...e ragazzino. Fammi un altro scherzo di questo genere, e te ne farò pentire amaramente.»«Peter!»
Per lo meno questa volta quel rimprovero celato, non era diretto a me.
E in quel momento il mio cervello inizio a funzionare nuovamente.
In quella camera con me e Theo c'erano
Peter Hale
e....
.....Talia Hale.
Talia, la madre di Derek.«Stiles dobbiamo parlare.»
L'ultima volta che quelle labbra avevano pronunciato la stessa frase.
Il mio cuore ne era rimasto bruciato.Derek
Fui di pessimo umore per tutta la settimana. A pensarci bene,la mia rabbia aveva iniziato a farsi sentire da quando il ragazzo col corpo del demonio e la faccia d'angelo aveva preferito restate a un appuntamento nel quale uno stronzo l'aveva portato a un funerale, piuttosto che farsi venire a prendere da me.
Se non avessi avuto un' altra riunione quella mattina sarei rimasto su quel treno e gli avrei detto esattamente chi ero.
Ero... praticamente uno Stalker... cazzo. E quello mi faceva incazzare ancora di più.Vada al inferno lui è il suo appuntamento.
STILES
Ero rimasto in silenzio.
Avrei voluto urlare, imprecare.
Ma non lo avevo fatto.
Nonostante non avessi voluto sentire nulla di ciò che aveva da dirmi. L'avevo ascoltata senza interrompere il suo discorso.
Sapevo che neanche per lei era stata una cosa semplice.
Anche lei aveva " perso" chi amava.🍧🍧🍧🍧🍧🍧🍧🍧🍧🍧🍧🍧👄👄👄👄👄👄👄👄👄👄👄👄
Ringraziamo chiunque ha dedicato il suo tempo a questa storia.
Ringraziamo chiunque abbia votato, recensito, o aver gettato in occhiata.
Grazie tante.
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UN PERFETTO BASTARDO 😎
FanfictionMieczyslaw Stilinski è oramai un giovane uomo di 25 anni, che ne ha viste di cose strane. Derek J. Hale è un giovane uomo di successo con il cuore bruciato e con la paura di perdere anche se stesso. Cosa potrebbero mai avere in comune?. Nulla. O for...