😆CAP30😉

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Ciao , ciao,ciao.
Ringraziamo tutti.
Quelli che ci hanno votato con una stellina,🌟⭐🌟⭐🌟⭐🌟⭐🌟
Quelli che hanno aggiunto questo libro alla propria lista📕📕
a chi ha recensito e a chi ha dato un occhiata👀👀👀👀👀👀
insomma a tutti quelli che hanno dedicato un po' del loro ultra mega preziosissimo tempo a questa storia grazie.🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈
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                               STILES

Se prima pensavo di aver avuto una brutta giornata, divenne ben chiaro che il peggio doveva ancora venire quando vidi chi mi stava seguendo.
«Genevieve?!?»
«Stiles,hai un momento,per favore?»
Senza darmi l' opportunità di replicare, mi fece cenno di segnalarla e attraverso una portafinestra. In quel momento mi stava davvero sulle palle. Eppure la seguii come un cagnolino. Chiuse le porte dietro di noi.
«Siediti»
Mi indicò un divano di pelle marrone. A differenza del resto della casa , ariosa e luminosa, quella stanza era cupa e maschile. Delle librerie allineate lungo le pareti,una grossa scrivania di ciliegio posta in un lato della stanza. Genevieve andò dietro la scrivania e aprì un cassetto. Ne tirò fuori una bottiglia con dentro del liquore e due bicchieri, versò il liquido ambrato in entrambi prima di offrirmene uno. Il suo sorriso teso esprimeva più cattiveria che dolcezza.
Presi il bicchiere e ne buttai giù metà in un solo sorso. Mi sentii bruciare dalla gola allo stomaco.
«Penso sia arrivato il momento che noi due facciamo una piccola chiacchierata»
«E visto che mi hai rinchiuso in un stanza,presumo che qualsiasi cosa tu voglia dirmi non vuoi farla sentire a Derek»
«Giusto. Certe cose si risolvano meglio tra  compegni di letto di Derek,tra ex»
Solvolai sulla questione compagni di letto e sull' essere ex.
«Dai, Genevieve»
Mi appoggiai indietro sul divano. Ero sfinito.
«Spara qualsiasi stronzata tu voglia dirmi, così possiamo andare avanti»
«Va bene. Non ci girerò attorno allora»
Bevve il drink.
«Viglio che tu smetta di scoparti il padre di mia figlia»
«Scusa?»
«Quale parte non hai capito? Voglio che tu smetta di farti sbattere da Derek»
«Non hai alcun diritto di dirmi quello che devo fare.E poi sei sicura che sia lui a sbattere me?, e non il contrario. Sai ci piace variare»
Quella rivelazione sembrò coglierla di sorpresa. Ma fu un istante.
«Quello che fate non mi interessa. Le tue azioni hanno un impatto diretto su mia figlia. Lei merita una famiglia»
«La relazione tra me e Derek non ha nulla a che vedere con Chloe».
«Certo che c'è l'ha. Ti stai comportando da egoista».
«Io sarei un egoista? Tu  sei andata a letto col migliore amico di Derek,poi per anni non gli hai detto che era il padre di Chloe,solo  perché così tuo marito non ti avrebbe lasciato. E io sarei l'egoista?»
«Non stiamo parlando di me»
«Col cavolo. Tu vuoi soltanto che Derek si allontani da me, così puoi cercare di rimettere le grinfie su di lui. Questo non ha nulla a che fare col benessere di tua figlia»
Lei lasciò andare un sospiro esagerato.
« Non puoi capire, Stiles. Tu non sei una mamma o un papà».
Faceva male . Quella verità era sale su una ferita aperta.
«No,io non sono un padre,o una madre»
«Questa è la possibilità per Chloe di riavere una famiglia.Derek e io abbiamo molto in comune: il nostro lavoro, frequentiamo la stessa classe sociale e abbiamo una figlia insieme».
«Lui non ti ama»
Genevieve rise.
«Nob puoi essere davvero così ingenuo, vero? A credere all' idea che l'amore possa conquistare tutto»
«No,ma....»
«Noi siamo compatibili,e io sono la madre di sua figlia. Se tu scomparirai
, nel giro di qualche settimana io tornerò a succhiargli l'uccello sotto la scrivania,e lui dimenticherà persino che tu sia mai esistito»
Come era assurda la vita. Già una volta Derek aveva dimenticato la mia esistenza. Non per colpa del nato lupo. Ero stato io a volerlo credendo che fosse la scelta giusta. E ora  questa... questa..... Donna....madre  mi sta intimando di farmi da parte. Svanire nuovamente dalla vita di Derek, ma questa volta senza l'ausilio del soprannaturale.
Lei sorrise come un lupo che aveva appena trovato una pecora zoppicante. A quel punto diede il colpo di grazia per uccidermi.
«Abbiamo scoparto proprio lì, su quel divano, dove sei seduto tu . Dopotutto , questo era il suo ufficio. È l'unica stanza che non ho riarredato dopo la nostra rottura. Mi ricorda lui».
Scrollò le spalle e finì il liquore.
«Se credi che Derek tornerà con te, dopo tutto quello che gli hai fatto, non l'hai mai conosciuto davvero»
«Dimmi, Stiles. Qual'è  l'unica cosa nella vita di Derek che conta più di tutto»
«La famiglia»
E il branco.
«Esatto. Puoi dirmi, con sincerità, che la figlia  non conti tutto per quell'uomo? ti dimenticherà Stiles.
Forse, sarai pur stato una delle sue scopate più appaganti. Ma si dimenticherà di tè»

                                  Derek
«Ti senti bene?»
Trovai Stiles in giardino a guardare il tramonto. Gli avvolsi le braccia attorno alla vita e rimasi in piedi dietro di lui.
«Si»
Mi rispose senza distogliere lo sguardo dal tramonto.

Stiles fu stranamente silenzioso durante il breve tragitto per l' Harbor House Breda and Breakfast.
Una volta a letto,lo tirai vicino a me e tentai di persuaderlo a parlare di quello che stava succedendo dentro quella sua bellissima testolina. Stiles era sempre stato il tipico ragazzo solare e loquace, che ti travolge in una marea di parole. Milioni, miliardi di parole che avevano l'unico obbiettivo di distogliermi da quelle poche parole importanti , mai pronunciate. Non esprimeva mai ciò che realmente si agitava nel suo animo. C'erano stati sussurri del suo cuore che non aveva svelato neanche a Scott tenendo per se i dubbi che gli scavavano dentro.
«Parlami. Non sei te stesso stasera»
Posó la testa sul mio petto proprio sopra il cuore,e nel buio ne accarezzai i cataloghi setosi. In quei giorni le assurdità che potevano turbarlo erano senza fine. Stavamo passando il weekend con la mia ex per festeggiare il compleanno di mia figlia che avevo appena conosciuto... mentre Genevieve coglieva ogni occasione per offenderlo.
Certo che c'era qualcosa che non andava.
«Sono soltanto stanco»
                             Bugia
Tutto in lui mi diceva che stava mentendo.
«Quindi non ha nulla a che vedere con l'aver passato del tempo con quella stronza della mia ex ,i col fatto che ho appena scoperto di avere un figlia? Mi sono dimenticato qualcosa?»
Lui rise piano. Quella era una piccola vittoria.
«Che Genevieve fosse una stronza, l'ho intuito dal nostro primo incontro. No so quale tipo di strozzalupo ti fumassi tu,per non vederlo. Ma almeno da lì è venuta fuori Chloe. Quell' angioletto non può essere figlia suae. Dovremmo sottoporre lei al test di maternità»
Non potei evitare di sorridere.
«Ah!» sospirò.
«Ti sei dimenticato della colazione con  Maura. Sarà uno spasso»
«Già. Niente batte un festival delle stronzate di prima mattina»
Dopo circa dieci minuti, il suo respiro si fece lento e stabile. Seppi che si era addormentato. Fissando nel buio mentre lo tenevo stretto a me tra le braccia,mi resi conto che non avevamo davvero bisogno di rivangare quella giornata. A volte le parole non dette erano quelle che più avevano bisogno di essere pronunciate.
«Ti amo ,Stiles»
Sussurrai al mio bel addormentato.
«Ti amo da impazzire».

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