🤗CAP9🤔

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Un miliardo di grazie a chi segue , a chi vota, e anche a chi da solo uno sguardo a questa storia.
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Cara Lydia,
C'è un ragazzo che non vedo l'ora di vedere ogni giorno sul treno.
Stamani non c'era. Credo mi stia intenzionalmente evitando perché non è capace di respingere ancora a lungo la sua attenzione sessuale ed è preoccupato di arrendersi e di lasciarmi fare quello che voglio.
Come posso esserne sicuro?
-Celibe a Manhattan.

Venti minuti più tardi, comparve una risposta nella mia posta in arrivo.

Caro Celibe a Manhattan,
Datti una calmata.
Contrariamente a quello che sembri credere, il mondo non gira intorno a te.
Forse questo uomo aveva un appuntamento mattutino col suo migliore amico per organizzare una festa per un certo anniversario. E forse, e ripeto forse, dopo si è recato dal medico per sottoporsi a degli esami per essere sicuro che sia tutto a posto: qualcosa che un Celibe come te dovrebbe apprezzare, se hai previsto l'opportunità di rompere il voto di celibato.
Anzi, fatti un giretto dal tuo medico per fare qualche esame.
Nella remota possibilità che tu abbia una chance con questo misterioso uomo del treno, vorrai essere preparato.

STILES

Evitare Derek era stato davvero difficile, ma aveva dovuto fare un passo indietro per il mio bene. Ogni minimo contatto avrebbe potuto spingermi oltre il limite. Era già abbastanza nocivi pensare a lui tutto il giorno.
Tra poche ore avrebbe ricordo tutto. Ed io ero sicuro che l'avrei perso per sempre.
Versai il successo d'arancia e rum nella ciotola del punch sopra il tavolo del buffet che avevamo sistemato nel negozio di tatuaggi.
Scott stava finendo di tatuare l' ultimo cliente prima di chiudere per la festa. Un bar di fortuna era stato arrangiato nell' angolo e Liam, si sarebbe occupato sia dei drinks sia della musica.
Le farfalle mi sciamavano nello stomaco al pensiero che Derek riscontrasse il branco.
Dopo aver controllato per l'ennesima volta il telefono, notai che Derek aveva cinque minuti di ritardo. La gente stava iniziando ad arrivare , ma io riuscivo a pensare soltanto a lui.
Poi , il mio cuore inizio a battere fuori controllo alla vista del ragazzo sulla porta.
Oh.Mio.Dio
Non indossava il solito completo.
Sembrava il vecchio DEREK.
Il "bad boy" di un tempo.
Indossava una T-shirt nera aderente che sottolineava ogni singolo muscolo, lasciando poco o nulla all' immaginazione.
Dei jeans scuri inlegalmente attillati, e il giubbetto di pelle nera, che per un istante mi era parso quello che indossava nel bosco la prima volta che io e Scott lo incontrammo.
Quello con le maniche troppo lunghe per far sì che quel ragazzo fosse un vero bad sourwolf .
E poi indossava gli immancabili occhiali da fighetto, che tanto odiavo dato che mi nascondevano quelle pietre preziose.
Rimasi incantato e perso nel tempo, tanto, da non rendermi conto che si era avvicinato.
Derek mi attirò in un semplice abbraccio,e mi avvicino le labbra al collo.
« Mi sei mancato tanto, Stiles »
Il suono teso Delle sue parole fu abbastanza per sopraffarmi.
Lui prese alcune ciocche colorate, e le tirò delicatamente, sussurrando mi a un orecchio in tono seducente:
«viola, eh?»
Mi schiarì la voce
«Si»
«Mi hai detto che il rosso significa rabbia. Cosa significa il viola?»
«come mai gli occhiali?»
«rispindimi, prima»
«il viola significa confusione, o un dilemma»
Lui sogghignò
«capisco»
«allora, perché gli occhiali?»
«a essere sincero , non ho dormito bene. Ero preoccupato per te, ma ho cercato di darti spazio. Quando non dormo abbastanza, mi escono dalle tremende occhiaie.»
Restammo lì a fissarci per quasi un minuto intero prima che Isaac interrompesse il nostro momento.
«Bè, lui deve essere il tuo Sourwolf»
Merda
Derek spalancò gli occhi mentre gli offrì la mano, poi mi guardò con un espressione divertia.
«immagino che la mia reputazione mi abbia preceduto»
Io fulminai il ricciolino con lo sguardo, lui mi baciò la guancia ci fare giocoso per poi sussurrarmi ad un orecchio:
« Scusa. Ma proprio non sono riuscito a resistere. Era l'unica occasione di chiamarlo in quel modo senza rischiare di essere sbranato»
Detto ciò, si allontanò incurante dello sguardo trucidatore del suo ex Alpha.
DEREK mi fece scorrere una mano lungo la schiena, provocandomi una scarica di fremiti. Sarebbe stata una lunga serata. Dopo aver" presentato" DEREK a Liam e a qualche altro membro del branco, lo potrai a conoscere Scott.
Con una sigaretta che penzolava da un angolo della bocca, il true Alpha pose a Derek la mano.
« Mr. gran Sourwolf...come butta?»
Io e Derek alzammo gli occhi al cielo all' unisono.
«tutto bene. Tu devi essere Scott»
«Non so se Stiles te lo ha detto, ma è come un fratello. É mio fratello. É, dato che lui non ha un fratello di sangue, significa che se gli farai del male dovrò essere io a prenderti a calcio nel culo. Giusto per mettere subito le cose in chiaro»
Derek annuì lentamente, comprensivo.
«apprezzo che tu lo protegga»
«sono lieto che abbiamo chiarito»
Scott rise sotto i baffi. Quello più o meno era stato lo stesso discorso di quando aveva scoperto di noi due.
Di quando DEREK ancora si ricordava di noi.
«Ti chiederei se vuoi un tatuaggio offerto dalla casa visto che sei qui»
«Sono attratto solo da certi tatuaggi»
DEREK mi fece l'occhiolino, poi si grattò il mento, come se stesse riflettendo su qualcosa.
« In realtà , poteri essere interessato.li correggi anche tatuaggi?»
«Si. Cosa ti serve?»
«Ne ho uno che non voglio più. É stato utile errore e virtù coprirlo, farlo diventare qualcos'altro»
La mia mente corse alla trischea sulla schiena.
«Fammi dare un occhiata»
Scott agitò una mano , invitandoci a seguirlo.
Avevo gli occhi incollati al sedere di Derek , bellissimo in quei jeans.
Le mie mani bramavano di strizzarlo. Chissà come avrebbe reagito se lo avessi fatto.
Nello studio , il mio respiro accelleró mentre Derek si sfilava lentamente la maglia da sopra la testa, scompigliadosi i capelli. Era la prima volta da anni che vedevo il suo torace nudo.
Aveva ancora un fisico stupendo, di sicuro continuava con gli allenamenti.
Non riuscivo a staccare gli occhi dalla sua tartarugha, la pelle cosi liscia e abbronzata. Mi prudevano le mani dal bisogno disperato di toccarlo.
Mi soffermai sulla sottile linea di peli che portava sin dentro i jeans prima che il mio sguardo risalisse: ecco il tatuaggio, sopra il fianco sinistro.
Socchiusi gli occhi.
Era un nome, scritto in corsivo:
Genevieve
Il mio cuore perse un battito.
Ingoiando la gelosia, decisi di non rivolgere la domanda che invece morivo dalla voglia di fare.

Chi diavolo è Genevieve?

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