😡CAP19😠

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Ciao 😆😆😆😆😆😆
Ringraziamo tutti.
Quelli che ci hanno donato una stellina
Quelli che hanno aggiunto questo libro alla propria lista 💖💓💓💖
e a chi ha dato un occhiata
insomma a tutti quelli che hanno dedicato un po' del loro preziosissimo tempo a questa storia grazie, grazie, grazie.
😍😍😍😍😍😍😍😍😍😍😍😍

Derek avrebbe dovuto telefonarmi per farmi sapere a che ora Peter sarebbe venuto a prendermi per aiutarmi a trasferirmi a casa sua.
Non era da Derek fare così tardi senza chiamarmi. Il mio lato paranoico ebbe la meglio quando presi il cellulare e lo chiamai.
«Stiles...»
Il tono sembrava scontroso.
"ma che cavolo"
«stavo aspettando la tua telefonata. È tutto a posto?»
Lui lascio andare un profondo respiro.
« no »
Il mio cuore inizio a palpitare.
« cosa succede? »
« ho ricevuto delle notizie poco fa »
"E cazzo parla vuoi farmi morire d'ansia?"
« Notizie? »
« Si tratta di Marcus»
« il tuo ex amico,il marito di Genevieve? Cosa gli è accaduto?»
Ci fu un lungo momento di silenzio, poi DEREK rispose:
«É morto »
« Come stai?»
« Stanco. Sono ancora in ufficio»
« Vuoi dire che rimarrai li tutta la notte?»
« Sì Non voglio che degli avvoltoi smembrino l'azienda di Marcus. Se si trattasse solo della sua memoria o di Genevieve non muoverei un dito. Ma hanno una bambina piccola e non è giusto che oltre la perdita del padre gli venga strappato anche il futuro che potrebbe avere»
«Sei un brav'uomo Derek. Dev'essere difficile per te . C'é qualcosa che posso fare? »
« Semplicemente aspettarmi, per favore »
« Ma certo ».
Per quanto DEREK non volesse ammetterlo doveva essere sconvolto dalla notizia. Saltai sulla metro e venti minuti dopo arrivai alla Hale financial holdings. Mi avviai dalla receptionist. C'era la stessa giovane del giorno in cui gli avevo riportato il cellulare.
« Posso aiutarla ? »
« Si, vorrei vedere Derek»
Lei mi guardò dall'alto in basso
« Derek? Vuole dire il signor Hale?»
« Si. Derek J. Hale»
« ha un appuntamento?»
Oh,non di nuovo queste stronzate
« No,ma lui vorrà vedermi. Se solo potesse fargli sapere che Stiles e qui»
« Il signor Hale non vuole essere interrotto»
« Senta. Lo so che lei sta facendo il suo lavoro. É, a giudicare dalle nostre interazioni, è anche brava. Ma, si fidi di me, non passerà guai se interromperà il capo per avvisarlo che sono qui».
« Mi dispiace...É stato molto specifico...»
"Oh, santo cielo."
« Ci vado letto , okay? Di solo a Derek che sono qui,o passerò comunque, indipendentemente da te»
« prego?»
Mi sporsi
« Ci vado a letto. Sai, si inserisce...»
« Stiles?»
La voce di Derek mi interruppe dal continuare la lezione di anatomia. Stava perdendo il corridoio verso di me,a lunghe falcate. Mi voltai e aspettai, invece di andargli incontro
«che bella sorpresa »
« la tua receptionist non sembra pensarla allo stesso modo»
Derek sollevò un sopracciglio, poi si girò verso la sua impiegata con la solita maschera professionale
« Mr. Stilinski non ha bisogno di un appuntamento»
Mi guardò,e poi, guardò di nuovo la sua receptionist
« Mai»
Mi prese per il gomito e mi guido lungo il corridoio dal quale era venuto. La donna seduta alla scrivania fuori dal suo ufficio si alzò quando ci avvicinammo.
« Cancella la mia telefonata Delle nove, Rebecca
« Eliza»
« fa lo stesso»

DEREK

Sbattei la porta dietro di noie,non appena fu chiusa ,lo sollevai contro di essa,le mie labbra sigillate sulle sue.le sue dita infilate nei miei capelli.
Lo baciai a lunghe con intensità.
Il mio corpo duro lo schiacciava contro la porta.
Abbassai una mano,e gli sollevai una gamba, facendomi spazio per strusciarmi nel punto giusto.
Oh.Dio.
« Derek»
Io gemetti in risposta
« Derek...non é il momento»
« Non eri tu ,che pochi mi minuti fa spiegava minuziosamente all' mia receptionist come...»
Con un bacio Stiles divorò le mie parole
« Continua così e ne avrà anche una audio dal vivo»
«Bene»
Lui ridacchiò sulle nostre labbra unite. Io emisi un respiro frustato.
« Ho bisogno di te »
« puoi farmi dare un' occhiata al tuo ufficio prima di divorarmi?»
Posai la fronte conto la sua
« me lo stai chiedendo o ordinando?»
« Dato che probabilmente la risposta alla domanda è un no, allora è un ordine»
gemetti,ma mi scostai.

STILES

Diedi un primo sguardo all'ufficio.
Due finestre dal pavimento al soffitto conferivano alla stanza angolare una visita perfetta sullo Skyline di Manhattan. La scrivania in mogano era posizionata nell' angolo che dava sulla parete di vetro e, sopra di essa, non uno, ma due computer lucenti erano uno accanto all'altro. Vi erano disseminate anche vari fascicoli e pile di documenti aperti.
« Hai un bellissimo ufficio»
Lo guardai realmente per la prima volta da quando ero giunto alle Hale financial holdings. Era sempre bellissimo, ma aveva l'aspetto stanco e stressarti.
« Sembri stanco»
« sopravviverò »
Si spostò verso una specie di salottino, sull'altro lato dell'ufficio.
« Viene siediti »
Mi sedetti accanto a lui su un lungo divano di pelle con due poltrone di fronte,è un tavolino da caffè di vetro che separava le due sedute.
«Dovresti mangiare qualcosa. Non credo che oggi tu abbia toccato cibo»
" Che stupido non ci avevo pensato"
Feci per sollevarmi e procurargli qualcosa da mettere sotto i denti, ma mi ritrovai bloccato sul divano sotto di lui.
« Dove credi di andare?»
« Cibo »
Sentii le sue mani scivolare sotto la mia maglia e la sua lingua lambire il mio collo.
« mangerò tè »
Per quanto fosse piacevole non potevamo. In quell momento mi sembrava sbagliato gli diedi un leggero colpetto sulla schiena per farlo scostare. Si bloccò. Poi sentii le sue labbra distendersi in un sorriso sconcio.
« Non credere che non sarei capace di bloccarti su questo divano e banchettare con il tuo corpo finché il mio intero staff non saprebbe che sei un ragazzo religioso per quante volte avrai invocato Dio»
« Qualcuno qui ne ha di autostima»
«Starai con me stanotte»
«a casa tua»
« Si. Peter può venire a prenderti dopo e portarti a prendere le tue cose e poi al mio appartamento. Ti raggiungerò li quando avrò finito. Ti farà entrare il portiere se non sarò ancora tornato».
«Okay»
Chiacchieriamo ancora un po' accoccolati sul divano.

«Okay»Chiacchieriamo ancora un po' accoccolati sul divano

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