Il primo incontro

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Oggi è sabato, ciò vuol dire semplicemente 'giornata libera', anche se sta sera dovrò uscire con Light per il film, ma sono un amante dei film quindi non mi disturba troppo, uscire per questa causa.

Appena mi svegliai come sempre controllai l'ora per accertarmi che non fosse troppo tardi e che avessi ancora tempo. Dovevo ammettere che mi infastidiva svegliarmi tardi allo stesso tempo era difficile abbandonare il letto. Erano le otto in punto.

Scesi di sotto dopo essermi vestita con jeans e t-shirt,  per fare colazione. Appena fui pronta mi accorsi che mancava proprio ciò che mi serviva, perfetto, menomale che ieri mamma aveva fatto la spesa sennò mi sarei preoccupata.

"Torno subito!" dissi accarezzando
(n/c) e mettendomi le scarpe, dopo aver preso il mio zainetto, con telefono, portafogli e chiavi di casa. Uscii velocemente, il mio intento era quello di prendere qualcosa al bar.

Non troppo lontano da casa mia c'era un bar, che mi aveva fatto conoscere Light qualche mese prima, mi incamminai lì, stranamente non era molto affollato.

Entrai nel bar e mi diressi direttamente al bancone, senza sedermi ai tavoli nè niente il mio intento era di mangiarlo a casa, così da stare più tranquilla. E poi cosa dovrei fare sola qui?

Ero in sovrappensiero mentre uscivo, stavo pensando a cosa avrei dovuto fare per lunedì, quindi i compiti. Stavo pensando a cosa mi avessero assegnato e a cosa fare prima, quando mi scontrai con un ragazzo, sembrava avere qualche anno più di me aveva la pelle molto pallida, sembrava che fosse la prima volta che uscisse di casa, aveva capelli corvini e gli occhi del medesimo colore.

Si alzò tranquillamente da terra,
"Scusami!" dissi alzandomi di fretta e facendo il solito inchino,
"Mi spiace molto, ero in sovrappensiero!" dissi ancora. Maledetta scuola! Vedi che mi deve far fare pure certe figure.
"Stai tranquilla, va tutto bene, scusami anche tu" disse con voce molto tranquilla come se non fosse mai successo nulla,
"Vieni te ne prendo un altro" disse riferendosi al cornetto, che alla caduta era volato via dal sacchetto.

"Non preoccuparti, non serve" dissi. Non mi fidavo di lui, chi lo conosceva sto tipo? Per quanto poteva sembrare gentile, non ci tengo a scoprire se fosse un malintenzionato.

"No, davvero insisto vieni" disse entrando nel bar, che potevo fare scappare? Bhe, si avrei potuto ma alla fine voleva solo essere gentile, no? Non mi aveva neanche mandata a quel paese, e poi siamo in un posto pubblico quindi non vedo il problema.

"La ringrazio, io devo andare" dissi facendo per l'ennesima volta un inchino e prendendo un sacchetto con la mia colazione, spero solo di non scontrarmi con nessun altro all'uscita.

"Devi andare? Di già?" disse guardandomi, non so perchè ma dal suo modo di fare sembrava che già mi conoscesse e ciò era leggermente inquietante.

"Si, scusi e grazie ancora!"
"Posso sapere come ti chiami?"
"(A/n)" dissi inventandomi un nome a caso, o meglio usandone un altro. Non so chi sia questo tipo e il fatto che sembrasse conoscermi mi preoccupava e non poco. Lo vidi fare un leggero sorriso,
"Piacere (A/n), sono Riuga Ideki" disse.

(A/n=altro nome)

"Il piacere è mio, scusami ora devo proprio andare" dissi facendo un leggero sorriso e uscendo alla svelta dal bar, il tipo era tanto simpatico quanto inquietante.

Tornai velocemente a casa voltandomi di tanto in tanto, giusto per assicurarmi di non essere seguita, tornai a casa e feci colazione abbastanza velocemente per poi inziare i compiti maledetti, e sono davvero maledetti se non avessi pensato a loro non avrei incontrato Riuga.

Mamma tornò verso mezzogiorno, e mentre io perdevo letteralmente tempo lei preparava il pranzo, proprio nel mentre squillò il telefono risposi io visto che la mamma era intenta a cucinare.

"Pronto?" dissi incerta e anche annoiata,
"(T/n), come va?"
"Papà!" dissi mutando completamente il mio tono di voce. Erano giorni che non lo sentivo ma tanto dopodomani sarebbe tornato, lo sentii ridacchiare e appena lo dissi mamma si voltò sorridente.

"Bene, a te?"
"Tutto bene tesoro, volevo soltanto avvisare te e la mamma, non posso tornare dopodomani sono bloccato qui mi dispiace" disse dall'altro capo del telefono. Dannato sia il suo lavoro!
"E quindi, quando tornerai?"
"A dire il vero non lo so" disse
"Ti passo la mamma?" dissi, il mio tono è passato da indifferente e annoiato, a felice ed eccitata, a triste e dispiaciuta in pochi attimi.

"Certo"
"Mamma per te!" dissi porgendole il telefono, posò il coltello che stava usando sul tagliere, per rispondere a papà. Il lavoro da militare era brutto a papà piaceva quella vita lì la trovava affascinante non so perchè, è interessante non di più, però non c'è mai con noi.

Il pomeriggio lo passai a leggere finquando non si fece ora di prepararmi, dovevo andare al cinema con Light il film durava due ore e iniziava alle nove ora erano le sette.

Ma mi preparai ugualmente avevamo intenzione di fare un giro nei dintorni del cinema, che era pieno di negozi prima di vedere il film in sè.

Così mi preparai e aspettai Light, appena il campanello suonò fui io ad aprire mentre (n/c) si era già accigliato, ogni volta doveva vedere chi era e affinché non lo scopriva fissava la porta minaccioso.

Appena aprii la porta, vede Light e tre secondi dopo il mio cane che gli faceva le feste, lo conosce ormai da anni quindi per (n/c) è normale vederlo.

"Sono pronta, se preferisci uscire con il cane però ti vado a prendere il guinzaglio" dissi ridendo
"Si dai!" disse guardandomi e ridendo a sua volta.

Scusate se il capitolo e finito così ma il succo era l'incontro con L quindi spero che vi sia lo stesso piaciuto cercherò di pubblicare ogni giorno ma non vi faccio alcuna promesso visto che la scuola e iniziata devo anche fare il tempo pieno alcuni giorni quindi scusate per evervi annoiato.

Bye

L (Lxreader) [Completata]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora