Storie passate

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"(T/n), aspetta!" era Watari riconoscevo la sua voce,
"Che c'è?" dissi voltandomi di scatto
"(T/n)..."
"Non importa, se non dovevo farlo se ho sbagliato io, lo so che è colpa sua. E non mi farà sentire nessuno in colpa per quello che ho appena fatto, al posto di mio padre dovrebbe esserci lui" dissi nervosa.

Lo so che non avrei voluto nemmeno quello, ma non è giusto! Non è giusto!

"È da una vita che fa questo! Si nasconde e poi manda gli altri avanti a fare il lavoro sporco, ma d'altronde di che mi lamento la cretina sono io! Il mondo è così che gira" dissi ancora.

Watari stava per parlare ma fu fermato da mia madre che nel frattempo ci aveva raggiunto,
"(T/n), ma che ti è preso? Non è così che ti abbiamo cresciuto" disse mia madre,
"Senti! Non sai come stanno le cose so che è colpa sua, quindi non metterti in mezzo" dissi.

"Non metterti in mezzo...." ripeté mia madre,
"È una vita che me lo ripete tuo padre e ora anche tu...." si prese una pausa,
"Faccio parte anch'io di questa famiglia, o no? Non mi fate sapere niente! E mi tenete fuori dalle vostre vite! Come se non c'entrassi per nulla!" disse gridando.

Ha ragione, sia io che mio padre abbiamo sempre cercato di nasconderle tutto quello che succedeva, ma così facendo l'abbiamo tenuta fuori dalle nostre vite visto che il lavoro ha iniziato a far parte anche della nostra vita privata.

"Non è che non fai parte della famiglia...ma io e papà...."
"Si volete proteggermi, me lo avete sempre detto ma..ma..chi protegge voi due? Chi protegge te? Sei sempre la mia piccola, non importa quanti anni hai" disse, qualche lacrima iniziò ad uscire dai suoi occhi.

"Sono io tua madre, e sono io che ho il compito di proteggerti non il contrario.."
"Non è vero..."
"Che?"
"Non è che perchè sei tu la madre devi proteggermi, anche i figli proteggono i genitori a volte sai...e forse te ne saresti accorta se non mi avessi sempre trattato come una bambina".

"Posso capire ciò che hai detto prima, per te sarò sempre una bambina, ma al contempo non scordare che gli anni passano anche per me" dissi.

Principalmente mi riferivo ad eventi passati, che non c'entrano più di tanto con adesso, ma visto che dobbiamo parlare tanto farlo per bene.

Non mi rispose, non disse più nulla, la sentii ingoiare rumorosamente per poi tornare dentro all'ospedale.

Scossi la testa. Dovevo allontanarmi un po' di lì, ma prima che potessi andarmene mi bloccò Watari che era tornato dentro quando io e la mamma stavamo 'parlando'.

"(T/n)...."
"Ho esagerato di nuovo, eh? È una vita che faccio questo sono così...ho provato a cambiare carattere, ma sono talmente testarda che non ci sono mai riuscita" dissi,
"No, in realtà non volevo dirti nulla di questo..neanche ciò di cui mi hai accusato prima" disse.

"Mi dispiace..."
"Tranquilla in realtà volevo chiederti solo come stavi...sai da ciò che vedo le persone tendono a non chiederti mai come va, forse per il tuo carattere e forse perchè tiri pugni alla gente" disse ridacchiando.

"Già, forse" dissi ridendo con lui,
"Ma sai meglio di me..che è colpa sua questa volta" dissi tornando seria,
"Già, infatti volevo congratularmi con te sei la prima che ha fatto quello che la gente vuole fare da anni ormai"
"E con gente intendi tu?" dissi sorridendo divertita.

"Può darsi" disse alzando le spalle ma almeno mi fece ridere, una volta avevo pensato per scherzo che Watari fosse il mio migliore amico, ma forse lo è davvero.

"Sei bravo con i ragazzi ci hai lavorato per una vita intera, vero?" gli chiesi
"Bhe, in effetti si, ma sei stata una sfida tu" disse
"In che senso?"
"Non mi è mai capitato di interagire con una ragazza, né ragazzo, come te qualcuno poteva anche avere un carattere simile ma non uguale. Sai dopo un po' tutti si fermano ma sembra che tu non ne vuoi sapere nulla, finché non raggiungi il tuo obbiettivo letteralmente non ti fermi davanti a niente" disse mettendomi una mano sulla spalla.

L (Lxreader) [Completata]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora