Capitolo 22: I problemi non sono come i sassi, non vanno a fondo

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È passato solo un giorno dalla mia ultima uscita dal castello e domani dovrò farlo nuovamente, per mia fortuna questa volta non sarò da sola, ma ci saranno i miei genitori con me

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È passato solo un giorno dalla mia ultima uscita dal castello e domani dovrò farlo nuovamente, per mia fortuna questa volta non sarò da sola, ma ci saranno i miei genitori con me.
Peccato solo che ora tutti a palazzo sono intenti a cercare di smorzare queste voci di corridoio sul fatto che io sia una sottospecie di bigama che hanno già fatto il giro del mondo.
Anche quando non li voglio, i guai mi trovano sempre.

Ricordo il bambino che mi poneva la domanda e James che mi ha quasi placcata come se fosse un rinoceronte e mi ha portata di corsa al castello, barricandomi nuovamente dentro mentre raccontava l'accaduto a mio padre che ha assunto non so quante persone per poter insabbiare quel finto scandalo.
Nonostante mi stia continuando a scervellare, non riesco a capire da dove possa essere nata questa diceria. 

Entro la cabina armadio, cercando qualcosa di caldo da mettermi per non morire congelata mentre faccio una passeggiata in cortile e quando esco, dopo essermi vestita trovo James nuovamente sdraiato sul mio letto.

-Mia futura sposa, ti sembra questo il modo per presentarti al tuo consorte?- chiede ghignando.
Senza rispondergli decido di avviarmi verso il letto e poggiare il mio regale e sodo sedere sul suo petto, impedendogli di respirare.
Lo sento iniziare a dimenarsi per togliere il mio leggero peso di dosso, ringrazio sempre Dio per il mio metabolismo che può benissimo essere comparato con quello di una gazzella, fino a quando capisce che dovrà usare tutta la sua forza.

-Sai, effettivamente potrei pure sposarti, visto la comodità del tuo petto per fare da cuscino al mio didietro!- dico ridendo mentre lui continua a inventarsi dei modi per spostarmi.
-Charlotte!- un urlo mi fa saltare per aria e dare il tempo a James di spostarsi, così da riprendere a respirare normalmente e quando guardo verso la provenienza della voce vedo mio padre che deve aver assistito a tutta la scena.
Le guance mi stanno andando a fuoco, qualcuno mi porti un estintore! O un uovo da cuocerci sopra.

-Padre, io...-
Vengo interrotta dal Re che mi dice che ora devo solo ricompormi e andare in giardino, dove c'è qualcuno che mi aspetta.
Qualcuno che dovrà uccidermi e far dimenticare a tutti quel poco tempo che sono stata qui, tanto l'unica cosa che sto riuscendo a fare è fare peggio di Mr. Bean!
Con la testa bassa, mi alzo dal letto e mi avvio verso l'uscita.
James deve aver provato a seguirmi perché sento il Re rivolgersi a lui e dirgli di non muoversi da qui: un altro indizio della mia prematura morte.

James deve aver provato a seguirmi perché sento il Re rivolgersi a lui e dirgli di non muoversi da qui: un altro indizio della mia prematura morte

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Mentre vado in cortile prego tutti i santi conosciuti di riuscire a scampare alla morte quando, come al solito, vado a sbattere contro qualcuno.
Sono già pronta a sentirmi dire che la colpa non è mia e cose simili dai vari collaboratori del castello, mentre io cerco di convincerli del contrario quando sento una voce sconosciuta sbraitare che una sguattera come me deve sempre guardare dove va.
Ma questo chi si crede di essere?
Senza guardare se sta cercando di aiutarmi o meno, mi alzo in piedi e cerco di regalargli un'occhiata sprezzante e prendo parola, fregandomene di quello che questo buzzurro potrebbe pensare di me.
-Scusa tanto se ti sono venuta addosso, ma sai in realtà non me ne può fregare di meno visto che, essendo la principessa, posso fare quello che voglio. Mentre tu dovresti solo inchinarti ai miei piedi e chiedere un perdono che probabilmente non avrai mai!-
Il tono velenoso che ho usato potrebbe farmi vincere un Oscar visto l'effetto che ha avuto sulla faccia di quel cafone.

Il cafone comincia a ridere sguaiatamente mentre sento nuovamente la voce di mio padre gridare il mio nome come se fosse il peggiore degli insulti.
E ora che cosa ho combinato io? Ha iniziato lui!
Tra le risate quel tizio cerca di tranquillizzare mio padre come se fosse un vecchio amico e solo in questo momento mi concentro sulla sua figura: è un ragazzo sicuramente più grande di me, dai capelli rossicci e tutti spettinati, gli occhi verdi sono lucidi e pieni di lacrime derivanti dalle risate, mentre il completo blu notte mette in evidenza il suo fisico slanciato.

-Mi spiace, Dirk. Il comportamento di mia figlia oggi è deplorevole, ma ti posso assicurare che solitamente non è così.-
Avverto dietro di me una presenza e la voce di James mi giunge fievole all'orecchio, ma riesco comunque a capire che cosa ha detto: Dirk è il pupillo della famiglia reale Claes.
Ma perchè devono capitare tutte a me?

Un forte tremore scuote il mio corpo, facendomi credere alle parole che sentì mesi fa da quel ragazzo al telefono e abbasso lo sguardo sui miei stivaletti neri con un leggero tacco.
-Non si preoccupi maestà, adoro quando le ragazze hanno un bel caratterino e cercano di farsi valere.-
Ma siamo seri? Noi donne che cerchiamo di farci valere? Ma ora gliene dico quattro!

Alzo di scatto la testa, inviperita pronta a cantargliene, ma l'occhiata che mi lancia mio padre mi fa ingoiare tutto quello che volevo dire.
-Vedrai caro Dirk, che alla fine sono le donne quelle con il vero potere e siamo noi uomini che cerchiamo di farci valere su di loro.-

Claes si volta verso di me e cercando di fare il galante mi invita a fare una passeggiata in cortile, invito che rifiuterei senza tanti complimenti o gentilezze, ma lo sguardo di mio padre su di me mi convince e fare la perfetta principessa e di accettare di seguirlo nel giardino.
-Allora principessa Charlotte, mi è giunta voce che è alla ricerca di un marito. Finalmente un regno che tiene conto delle tradizioni e del potere maschile e non fa diventare regina una ragazza senza un marito che prenda le decisioni!-
Quanto mi piacerebbe prendere una radice di quelle intorno a noi e piantargliela senza pietà nella carotide.
Fingendo di non aver sentito la sua frase, gli chiedo di parlarmi dei suoi hobby, cosa che fa senza tanti complimenti e senza notare che ho smesso di ascoltarlo quando ho sentito "Ovviamente il mio hobby preferito è la caccia, come un vero uomo"
Altro che vero uomo, quello è un vero troglodita!

Dopo un'estenuante camminata per il mio giardino, che Claes trattava come se fosse suo, riesco a tornare dentro il castello, giusto in tempo per la cena.
Appena entro e vedo i miei genitori, assieme alla famiglia di Adam, dico una sola frase prima di sedermi a mangiare:
-Io quello non lo sposo.-

Eccomi tornata!Che cosa ne pensate di questo capitolo? E di Dirk Claes?A me sta così tanto simpatico (sarcasmo) che continuo a sbagliare a scrivere il suo nome!

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Eccomi tornata!
Che cosa ne pensate di questo capitolo? E di Dirk Claes?
A me sta così tanto simpatico (sarcasmo) che continuo a sbagliare a scrivere il suo nome!

Avete idee su chi sia stato a far girare la voce della bigamia di Charlotte? E voi vorreste essere bigama al suo posto, vero?
Su, non siate timide!

Avete idee su chi sia stato a far girare la voce della bigamia di Charlotte? E voi vorreste essere bigama al suo posto, vero?Su, non siate timide!

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