Capitolo 25: Quando l'uomo è solo un mostro

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Vorrei fare una piccola avvertenza prima di lasciarvi con la lettura del capitolo:
Per quanto abbia cercato di non entrare nei particolari, il tema trattato in questo capitolo non è una passeggiata, soprattutto per le persone estremamente sensibili.
So che il tutto non è descritto in maniera perfetta, ma ho cercato di immedesimarmi in una persona che vive una situazione del genere e ho pensato che questa versione sia quella che potrebbe avvicinarsi di più alla realtà.
Fortunatamente, a me non è mai successa una cosa del genere, che non augurerei nemmeno al mio peggior nemico.

VORREI SOTTOLINEARE IL FATTO CHE UNA COSA DEL GENERE NON DEVE ESSERE FATTA PER NESSUN MOTIVO AL MONDO!
UOMINI, EVITATE DI FARE QUESTO A UNA DONNA PERCHÉ NON VI RENDERÀ NÉ GRANDI UOMINI, NÉ GRANDI, NÉ NIENTE DI TUTTO QUELLO CHE PENSATE.
L'UNICA COSA CHE DIVENTERETE FACENDO UNA COSA COSA DEL GENERE È UN MOSTRO CHE NON MERITA NIENTE DI BUONO DALLA VITA.

Purtroppo le feste sono finite e ora siamo tutti costretti a tornare alle nostre faccende: io alle lezioni di erede al trono, Adam cerca qualche occupazione all'interno del palazzo e tutto il popolo ha riaperto le botteghe

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Purtroppo le feste sono finite e ora siamo tutti costretti a tornare alle nostre faccende: io alle lezioni di erede al trono, Adam cerca qualche occupazione all'interno del palazzo e tutto il popolo ha riaperto le botteghe.
Questa mattina sono in ritardo, come al solito e sono ancora con un solo asciugamano sul corpo e i capelli gocciolanti in disordine.

Sto bagnando completamente il tappeto rosa, ma non me ne curo molto perché quando avrò trovato quello che cerco lo metterò sicuramente sul balcone della stanza ad asciugare.
Dove si sarà nascosto quel dannato cellulare rosa?

Già immagino le piccole gambe del'ultimo modello di cellulare che i miei genitori mi hanno regalato portarlo lontano da me e nascondersi in un antro buio.
Scuotendo la testa per togliermi questi strani pensieri dalla testa, mi metto a quattro zampe per poter controllare per bene sotto il letto e sotto il tappeto.
Sono così intenta nella mia ricerca da non accorgermi di non essere sola fin quando una voce profonda e baritonale, con un forte accento a me sconosciuto non mi fa sobbalzare dallo spavento.

-Bene, bene, bene! Non pensavo sarebbe stato così facile averti ai miei piedi, Principessa.- questa voce la riconosco e sembra sputare veleno nel dire il mio titolo.
Dirk.
Cerco di alzarmi da terra, ma un improvviso peso sul mio corpo mi immobilizza dove sono.

-No, non devi muoverti. Altrimenti sarà peggio di quel che pensi.-
Sento le sue mani muoversi sul mio corpo e inizio a muovermi per cercare di togliermelo di dosso, ma sento solo le sue dita stringere la mia carne così tanto da farmi male. Un grido fuoriesce dalle mie labbra, grido che prontamente lui ferma ponendo una mano sulla mia bocca e premendo forte.
Così rischio di non respirare più.
Il mio cuore prende a battere furiosamente e la paura serpeggia tra i miei arti, inchiodandomi al tappeto rosa.

-Non serve a niente che ti ribelli o urli, sei in mio potere.- sibilla al mio orecchio togliendomi l'asciugamano di dosso, mentre calde lacrime cominciano a scendere sulle mie guance.
Un rumore di pantaloni slacciati mi fa chiudere forte gli occhi e le preghiere iniziano a susseguirsi nella mia mente.
-Sarà doloroso e salderò il mio debito quando tu tornerai alla tua vita, abdicando questa.-
Sento qualcosa di duro e caldo tra le mie gambe e cerco di tenerle chiuse il più possibile, tendendo i miei muscoli il più possibile cercando di rimanere rigida.

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