Capitolo 42: Perché?

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Un urlo squarcia il silenzio che ci avvolgeva da quelle che mi parevano ore

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Un urlo squarcia il silenzio che ci avvolgeva da quelle che mi parevano ore.
Perché?
L'urlo è il mio.

Mia mamma è crollata al suolo dopo la notizia, l'ho vista cadere prima di estraniarmi completamente.
Perché è dovuto succedere?
Non ho la forza di piangere, né di cadere a terra. Rimango solamente immobile qui.

Avevo cercato tutti i bei segni che il cielo, Dio, Buddha e chiunque potesse aiutarmi, li avevo anche colti.
Perché è iniziato tutto?
La speranza che mi era sbocciata nel cuore come una rosa in primavera, mentre ora giace sotto ai miei piedi, calpestata, bruciata, usata e distrutta.

Il dottore se ne è andato appena conclusa la disastrosa novella, dicendo che sarebbe passato dopo. Per darci un po' di tempo per assimilarla.
Perché è da quando sono arrivata che va avanti questa storia?
James è arrivato subito dietro di me, facendomi sentire la sua presenza. Eppure non riesco a girarmi e ad affondare il viso contro il suo petto per annegare con le lacrime che premono di uscire.

"Ieri ho capito che
È da oggi che comincio senza te
E tu... l'aria assente
Quasi come se io fossi trasparente
E vorrei fuggire via
e nascondermi da tutto questo
Ma resto immobile qui
Senza parlare... non ci riesco a staccarmi da te
E cancellare tutte le pagine con la tua immagine
E vivere..."
E come un fulmine a ciel sereno, una delle canzoni di un mio idolo di quando ero appena una piccola ragazzina di circa dieci anni mi torna in mente. Mi si mozza il respiro.
È proprio quello che sta agitando il mio animo in questo momento.

Perché non ci sono io al posto suo? In fondo è tutta colpa mia!
La canzone ha suscitato in me qualcosa che ha rotto le difese, create inconsapevolmente, e le mie ginocchia si sarebbero sbucciate contro il terreno se James non avesse fermato la mia caduta con le sue braccia forti.
-Andrà tutto bene, ci sono qui io con te.-
Perché ci sei tu e non...?

Quando il dottore è tornato per accompagnarci, io stavo ancora con il naso contro il petto di James, cercando di non crollare

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Quando il dottore è tornato per accompagnarci, io stavo ancora con il naso contro il petto di James, cercando di non crollare.
Non posso credere che sia potuto accadere, non sarebbe dovuto succedere!
Mamma è davanti a me e cammina con passo incerto, stanca e provata da quello che sta succedendo nelle nostre vite.
Dentro di me, so bene che la colpa è mia: se non fossi mai giunta nel Regno, niente di tutto questo sarebbe accaduto e sento che anche lei, ora come ora, lo sta pensando.
Non ho la forza di avvicinarmi, non ho le forze per prenderle la mano e stringerla nella mia, infondendoci coraggio a vicenda, come vorrei fare.
Cerco una presenza al mio fianco e le arpiono la mano, stringendola con tutte le mie possibilità, come se da questa stretta ne dipendesse la mia vita.

The Princess Saga - La scopertaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora