Capitolo 35: Effetto farfalla

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Un battito di ciglia

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Un battito di ciglia.
Il silenzio avvolge l'intera stanza e oserei dire anche tutto il castello.
Due battiti di ciglia.
Nessuno si muove dalle pose in cui ci siamo ritrovati quando le nostre vite sono state bombardate nuovamente.
Tre battiti di ciglia.
Tutto cambia.
Sento le grida, sento i colpi alla porta, vedo mia mamma cercare di liberarsi e sento il mio corpo fare lo stesso.
Infine, sento la risata di Miguel.

Nei miei studi scientifici avevo sentito parlare della Teoria del caos, ma non pensavo che sarei riuscita a vederla dal vivo.
"Una farfalla batte le ali a Pechino e a New York arriva la pioggia, invece del sole."
La mia pioggia è una serie di scoordinati movimenti e voci che si sovrappongono per scopi differenti.
Un battito di ciglia e la stanza è cambiata.
Basta così poco per cambiare qualcosa? Da una stanza intera alla vita di qualcuno?
Basta solo un battito di ciglia?

Sento il mio corpo muoversi, nonostante la testa sia impegnata in cose differenti e vedo i movimenti, tutt'altro che aggraziati, di mia madre che cerca di sciogliere la presa ferrea sulla sua caviglia.
-Smettila di muoverti!- il nostro aguzzino smette di ridere per prendersela con lei, che nonostante le sue grida, mischiate ai "non rivolgerti a lei in questo modo!", "non osare rivolgerle le tue parole! Lei è la tua Regina!" e tante altre che non riesco nemmeno a sentire, continua a far di tutto per non sottostare al volere di un uomo che non merita niente.
Un battito di ciglia.
Ora riesco a vedere la forza di mia madre, la forza che io non ho avuto, la forza di una Regina.
Ora riesco a vedere un'altra parte della donna che mi ha donato la vita e che passa le sue giornate a governare un Regno assieme al suo consorte.
Ora riesco a vedere il mio futuro.

Un battito di ciglia.
Tutto cambia ancora.
Miguel tira uno schiaffo in faccia a mia madre e il suono si propaga per tutta la stanza, come se fosse l'onda d'urto di una bomba appena esplosa.
Mentre il suono mi raggiunge e mi immobilizza, portandomi a galla ancora i ricordi di spiacevoli avvenimenti, vedo la regina abbassare la testa a causa del colpo e poi vedo il suo capo battere contro il pavimento in marmo bianco della stanza.
Un battito di ciglia.
Il corpo di mia madre non si muove più.

Ferma immobile in questa stanza, mentre tutto si muove attorno a me: il mondo continua a girare, il Sole continua a scaldarci, la vita continua.
I colpi alla porta continuano ad aumentare d'intensità, mentre le grida di mio padre aumentano di decibel.
Nonostante tutto il mio corpo sia immobile, riesco a percepire l'immobilità della persona che ha ancora le dita avvolte alla mia caviglia. E la presa sembra essersi fatta ancora più stretta.
Ora inizia veramente a farmi male.

Tutto attorno a me si muove, eppure rimane congelato al proprio posto allo stesso tempo.
Tutto cambia quando una mano si posa sulla mia spalla e la mia caviglia viene liberata.
Tutto cambia perché ora non vedo più i colori.
Un velo nero ricopre i miei occhi.

Un velo nero ricopre i miei occhi

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