-Charlotte!-
Dopo questo nome, pronunciato da quell'uomo con più pancia che peli in faccia, tutto sembra muoversi al rallentatore.
La vecchietta, che è piombata nella camera mia e di mio marito, si volta lentamente verso l'uomo, mentre lui si scusa a voce alta.
Sicuramente ci sono moltissime altre ipotesi, tutte logicamente possibili, ma la mia mente si riesce solo a soffermare sulla possibilità che quella vecchietta sia la mia Charlotte.-Cara, che cosa voleva Miguel?-
Dominic, esce dalla stanza da letto con una faccia triste ed evidenti segni di malessere sul volto. Si avvicina a me, senza aver dato alcun segno di aver visto i due intrusi.
Mi circonda le spalle con un braccio, cosa che gli riesce altamente facilitata dalla mia mancanza di tacchi da quando nostra figlia se n'è andata, lasciando così che la sua altezza mi sovrasti.
La sua barba lunga, che non cura più da quando Charlotte non è più qui, mi pizzica il cuoio capelluto, ma la mia mente lo registra a malapena.-Charotte?- chiedo, anche se la mia domanda è più che un sussurro balbettato.
Vedo le spalle della vecchietta irrigidirsi, prima di voltarsi verso di me. Ed è proprio in quel momento che riesco a fissare i miei occhi nei suoi.
E non potrei confondere quegli occhi ambrati con nessun altro paio.
Mi stacco da mio marito, correndo verso mia figlia, per poi stringerla in un abbraccio che vuole riportate la vita in me.
Sento le lacrime sconfinare oltre i miei occhi, lasciandomi andare per l'ennesima volta da quando ho avuto una figlia.
Da quando ho ritrovato Charlotte, pochi mesi fa, ho pianto troppo spesso davanti a qualcuno.Dopo qualche attimo, le braccia di mia figlia mi stringono a loro volta. Come se anche lei avesse bisogno di sentirmi dentro di lei e le sue lacrime fanno sì che il tessuto bagnato della felpa nera che indosso mi si appiccichi alla pelle della spalla.
La mia Charlotte è ancora qui. È di nuovo qui.
La sento mormorare al mio orecchio delle scuse che non voglio, senza smettere per un solo momento finché il nostro abbraccio dura.-Perché?- chiedo solamente una volta che riesco nuovamente a vedere i suoi bellissimi occhi.
E con questa domanda, ne sto ponendo un'infinità: perché te ne sei andata, perché sei tornata, perché sei conciata in questo modo. Semplicemente perché?
Non mi risponde, ma sposta i suoi occhi su mio marito, il quale non ci ha staccato gli occhi di dosso, non capendo ancora la situazione.
Dopo trent'anni di matrimonio, lo conosco così bene che riesco a capire anche i suoi pensieri con un solo sguardo.
Prendo la mia piccola Charlotte per mano e mi avvicino a Dom, prima di spostarmi e lasciare che padre e figlia si guardino negli occhi.
Vedo mio marito con gli occhi lucidi e lasciarsi andare in un pianto pieno di disperazione e gioia prima cadere sulle ginocchia e abbracciare nostra figlia. Nemmeno io riesco a smettere di piangere, quindi lascio che le calde e salate gocce di commozione continuino a solcare le mie guance.-Non vorrei interrompere e mi dispiace farlo, Vostre Maestà, ma non possiamo rimanere qui per molto tempo. Qualcuno potrebbe vederci.-
L'uomo ferma il nostro momento e Charlotte si asciuga le lacrime velocemente, facendo scomparire quasi tutti i segni del suo cedimento.
Non riesco a capire il loro timore, ma annuisco e lascio che siano loro a decidere cosa fare.
Charlotte discute per poco con l'uomo, prima di tornare da noi e sussurrarci le prossime mosse. Quando smette di parlare, l'uomo è sparito.
Usciamo insieme dalla nostra stanza e la seguiamo in silenzio, stando ben attenti a far sì che nessuno ci veda.
Charlotte dice che è meglio così.
Superiamo la biblioteca, anche se vedo bene la voglia di mia figlia di fermarsi ed entrare per immergersi in quel mondo pieno di tanti altri mondi. Ci fermiamo davanti a un ritratto del secondo Re di Primtopia: Juan Calavedros. Il ritratto occupa l'intera parete in altezza, ma Charlotte tocca qualcosa e questo si apre, permettendoci di entrare in un passaggio segreto.
Perché non conoscevo tutto questo?Quando usciamo, dal ritratto del padre di Juan, ci ritroviamo a pochi passi dalla stanza della nostra piccolina, ma non è lì che ci sta portando Charlotte. Bensì nella stanza accanto, quella che James ci ha pregato di poter costruire per poter tenere Charlotte sempre sott'occhio e al sicuro.
Quando apre la porta ed entra sembra così a suo agio dentro che mi chiedo quanto tempo ci abbia passato dentro, ma una volta che ha chiuso la porta a chiave dietro di noi e ha iniziato a togliersi quella maschera non c'è più tempo per le mie domande.-Mamma, papà.-
Ora riconosco la mia bambina, la quale si fionda a rinchiudere sia me che suo padre in un abbraccio che sa di casa.-Perché siamo qui, Charlotte?-
Sia io che Dom siamo curiosi e vogliamo delle risposte.-Avevamo pensato che se me ne fossi andata dal castello, le cose sarebbero cambiate e voi avreste capito.- Charlotte inizia a parlare, prima di cominciare a vagare per la stanza senza darci delle risposte.
Ci sta solo dando più domande.
-Però le cose sono cambiate troppo e voi vi siete rinchiusi nel vostro appartamento, senza riuscire a vedere i cambiamenti e l'unico modo che pensavo di avere per farvi scoprire la verità si è trasformato nell'unico modo per non farvela scoprire.-
Si tira i capelli, facendo un verso di frustrazione, così mi avvicino a lei e le faccio una carezza sulla guancia.-Vieni. Sediamoci qui e racconta tutto dal principio.- la invito.
Invito che non si fa ripetere due volte e, quando anche noi ci siamo seduti accanto a lei, inizia a raccontare.In quanti hanno indovinato che cosa sarebbe successo in questo capitolo? E in quanti hanno indovinato che sarebbe stato dal punto di vista di qualcun'altra?
Vi ho sorpresi? In positivo o in negativo?E chi ha voglia di indovinare che cosa succederà nel prossimo di capitolo?
Piccolo indizio: conoscete la mia malvagità, quindi siamo sicuri che andrà tutto per il verso giusto?Al prossimo capitolo,
Stay tuned!
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The Princess Saga - La scoperta
Novela JuvenilSTORIA NON DI DOMINIO PUBBLICO, COME INVECE WATTPAD HA SCRITTO! RIPETO, LA STORIA È SOLO MIA, NON DI DOMINIO PUBBLICO. OVVIAMENTE POTETE LEGGERLA TUTTI, MA I DIRITTI SULLA STORIA SONO MIEI ƤRIMO LIƁRO ƊƐLLA SAƓA ƬHƐ ƤRIƝƇƐSS. ||COMPLETO|| Tanto te...