Una giornata di impegni

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Marinette si svegliò nel suo letto e sbadigliò. 'Il sogno di ieri era strano...' pensò ad alta voce. "Non direi che fosse un sogno." Disse una voce. Gli occhi di Marinette si spalancarono e si coprì la bocca. La testa di Adrien si sollevò di scatto da dietro il divanetto. "Cosa stavi facendo sul mio pavimento?" chiese lei. "Sono caduto mentre stavo dormendo in uno spazio così piccolo!" le rispose. "Il ragazzo ricco non è abituato a dormire negli spazi ristretti, vero?" lo prese in giro. "Non è questo! Ci hai mai provato tu a dormire su questo divanetto?" le chiese. "Certo che l'ho fatto." Rispose. Lui roteò gli occhi. Marinette si alzò e andò al piano di sotto, verso la cucina. Prese una mela e la addentò mentre Adrien scendeva dalle scale. Il succo della mela le scivolò dai lati della bocca, ma lei lo leccò. Adrien di diresse da lei e chiese: "Dov'è il frigorifero?" e lei rispose semplicemente indicando con il pollice dietro di lei. Lui camminò fino al frigorifero e aprì l'anta. Lei lo guardò, con le braccia incrociate e cominciò a battere il piede, nervosamente.
Adrien si girò e si grugnì: "Oh cosa c'è ora? Cosa c'è principessa infelicità?" disse, visibilmente infastidito. "Di chi è questa casa?" chiese lei. "Tua...?" replicò, insicuro della risposta. "Precisamente. Questo è il perché tu dovresti chiedere se vuoi fare qualcosa del genere." Affermò. "Quindi... stai dicendo che se dovessi andare in bagno... dovrei chiedertelo?" disse, chiaramente sarcastico. "No. Sto dicendo che se vuoi prendere e digerire il mio cibo, ti serve il permesso." Disse lei. "Okay... va bene..." disse con una faccia piuttosto disinteressata. "Posso avere del cibo?" chiese. "Okay." Replicò lei, addentando subito dopo. "Oh, e ... oggi farò la torta di mele nel pomeriggio. Ho una giornata piuttosto impegnata." Disse lei. "Come mai? È il fine settimana." "Beh, a differenza di te, io ho delle cose da fare. Vuoi venire, stare a casa oppure hai delle cose completamente diverse da fare?" chiese lei. "Questa sembra una domanda d'esame. Non stiamo mica prendendo una certificazione IGCSE." (la certificazione IGCSE, (International General Certificate of Secondary Education), è la certificazione linguistica per ragazzi dai 14 ai 16 anni più conosciuta del mondo, ndt) disse lui cercando di non ridere alla sua domanda ridicola quanto frase-da-esame. "Qual è la tua risposta?" chiese lei. "Penso che verrò. Ma non puoi dirmi dove andremo per prima? Sono curioso." Disse lui. "Lo vedrai quando ci arriveremo." Disse, sembrando ambiziosa quanto sospettosa. Entrambi corsero di sopra, si lavarono i denti contemporaneamente nel bagno e corsero in camera per cambiarsi. Marinette afferrò i suoi vestiti e corse fino al bagno prima di Adrien e iniziò a cambiarsi. Adrien notò il suo scatto verso il bagno e cercò di arrivarci prima di lei ma i suoi così chiamati "riflessi di gatto" non funzionarono questa volta. Così dovette cambiarsi in camera. Si era tolto i vestiti quando Marinette uscì, completamente vestita e lo vide con solo i boxer neri. Lei urlò e corse in bagno, chiudendosi dentro. "Ma che diavolo Adrien? Potevi aspettare!" esclamò. "Lo so ma saremmo arrivati prima se ci fossimo cambiati contemporaneamente!" "Va bene." Disse. "Solo, dimmi quando sei pronto, okay?" "Okay!" sentì di rimando. Dopo essere stata seduta per cinque minuti nel bagno, si stancò. "Hai fatto?! Sono passati cinque dannati minuti amico! Ascolta, se ti cambierai così ogni giorno, la prossima volta usa il bagno!" urlò quasi. "Okay. Ma ho finito praticamente cinque minuti fa..." si affievolì. "Cosa?!" Urlò e aprì la porta. Lo trovò seduto sul suo letto ad usare il cellulare. "Idiota." Mormorò. "Scusa, non ti ho sentito." Disse lui. "Idiota!" disse lei con rabbia, afferrando un cuscino e colpendolo. "Wow. Amica. Calmati! Cosa siamo, ragazzine dodicenni ad un pigiama party?" disse lui, cercando di tirarle su il morale. E lasciatemi dire: non stava funzionando. Lei digrignò i denti e si precipitò al piano di sotto. Lui roteò gli occhi, si infilò il telefono in tasca e la seguì. La vide chiudere già la porta dell'appartamento ma non lasciò che accadesse. Mise il piede nello spazio tra la porta e lo stipite. Lei roteò gli occhi, lasciò la porta e corse giù per le scale, nella sua panetteria. "Oh, andiamo!" si lamentò lui. La seguì giù per le scale e fuori dalla panetteria. Lei si bloccò dalla fermata dell'autobus e lui le corse incontro. L'aveva finalmente raggiunta. Con il fiato corto, salì sull'autobus che si era arrestato alla fermata. Marinette lo seguiva da dietro...

Second Chances - ITADove le storie prendono vita. Scoprilo ora