Ricco eppure senzatetto

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La mente di Adrien era disorganizzata. Aveva ancora le tracce delle lacrime sulle guance e sentiva dolore al cuore. Camminò ancora un po', si sedette su un marciapiedi e tirò fuori una bottiglietta d'acqua. Diede un po' d'acqua a Plagg e si lavò la faccia, si alzò e continuò a camminare.

Dopo una camminata di mezz'ora, si fermò alla Banca di Parigi. Entrò in banca, era piuttosto vuota. C'era una signora di media corporatura con capelli mossi castani seduta dietro la scrivania. Notò la porta aprirsi mentre digitava qualcosa sul suo computer. Guardò con i suoi occhi castani Adrien, che stava camminando verso la scrivania. "Come posso aiutarla signore?" chiese, notando anche le macchie di sangue sulla maglietta. "Uhm... sono Adrien, Adrien Agreste. Vorrei prelevare un po' di soldi dal mio conto." Disse lui. "Uhm... okay" disse velocemente. Sembrava fosse nei pieni vent'anni. Poi improvvisamente, Plagg saltò sulla scrivania e la donna sussultò, ma fu sollevata nel vedere che era solo un gatto. "Sai, sei proprio un ragazzo strano, per essere un modello." Affermò. "E lei è proprio inquietante per essere una segretaria." Replicò lui. "Certo..." alzò le spalle.

Dopo la sua chiacchierata con la banchiera, aveva ricevuto 20,000 euro. Sarebbero bastati per un mese ma non oltre. I prezzi in Francia erano saliti recentemente. Cominciò a camminare in giro e finì con il dormire su una panchina nel parco vicino a casa di Marinette con Plagg che sonnecchiava ai suoi piedi.

{Il giorno dopo}

Si svegliò, ancora su quella panchina con Marinette che gli fissava la testa. I suoi occhi si stavano abituando alla luce che penetrava dalle palpebre. Lei era in piedi accanto alla panchina, la sua testa che incombeva su quella di lui e le braccia incrociate dietro la schiena. "Hai ancora il sangue sulla tua felpa." Affermò lei. "Sì, lo so." Rispose. L'espressione sulla faccia di lei non poteva essere decifrata perché la sua faccia non aveva alcuna espressione. Lui si mise a sedere sulla panchina e lei si spostò un pochino. Lei aveva lo zaino e tutto quanto. "Ho dimenticato che oggi c'era scuola! Mercoledì, giusto?" Urlò quasi. Lei annuì lentamente. Nell'istante in cui si alzò, i soldi volarono fuori dalle tasche. "Accidenti!" Gridò a pieni polmoni. Marinette si guardò intorno. C'erano soldi ovunque per terra. "Adrien...?" cominciò, in apparenza sospettosa. "Cosa?" chiese lui, piuttosto infastidito, mentre cercava di tirare su i soldi dal suolo. "Dove li hai presi tutti questi?" domandò. "Dalla banca, perché?" alzò lo sguardo e si coprì gli occhi dal sole, mentre era per terra. "Hai per caso... fatto ciò che penso tu abbia fatto?" I suoi occhi lasciavano trasparire qualche emozione, la sua faccia no. "Se pensi che io abbia rubato questi soldi, sei fuori di testa!" cominciò, sempre raccogliendo i soldi e cacciandoseli nelle tasche. "Allora cos'hai fatto?" chiese lei, indietreggiando un pochino cosicché potesse raggiungere l'altro lato e raccogliere altri soldi. "Sono il figlio di un milionario! Che pensi abbia fatto? Ho semplicemente ritirato dei soldi dal mio conto in banca!" alzò le braccia in aria. "Oh" era tutto ciò che era riuscita a far uscire dalla bocca.

"Ma Adrien, perché stavi dormendo sulla panchina?" chiese lei. "Ho lasciato casa mia, non lo sopporto più." Rispose mentre prendeva le ultime banconote piuttosto brutalmente. "Sopportare chi?" chiese ancora. "Fai troppe domande!" sbottò. "Va bene. Allora me ne andrò." Disse lei e iniziò a camminare. "Mio padre. Non sopporto più mio padre." Rispose, mentre lei era sul punto di andarsene. Lei si girò e sospirò. "Adrien... potrebbe esserci stata una dichiarazione... tutti quanti ne stanno già parlan-" Marinette venne interrotta da Adrien. "DI GIÁ?!" urlò. "Proprio così" lei roteò gli occhi. Lui si mise una mano sulla guancia e disse semplicemente "Oh no..."

Second Chances - ITADove le storie prendono vita. Scoprilo ora