Capitolo 6 : Mi chiamo Jimin

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Mi svegliai per i colpi del sole che mi arrivavano dritti sul volto, maledicendomi di essermi dimenticata di non aver chiuso le tende la sera prima

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Mi svegliai per i colpi del sole che mi arrivavano dritti sul volto, maledicendomi di essermi dimenticata di non aver chiuso le tende la sera prima. Tuttavia, soddisfatta delle ore di sonno, mi stiracchiai e diedi un'occhiata all'orologio, che segnava le undici di mattina. Decisi così di alzarmi lentamente e di trascinarmi in bagno, dove mi diedi una sistemata per rendermi quanto più presentabile. Successivamente, indossati dei panni comodi e caldi, scesi giù in salotto per far colazione, dove trovai mia madre e mio padre, che saluti. 

«Buongiorno»

«Giorno» risposero in coro, entrambi impegnati in un'attività diversa. 

Presi una tazza, del latte e dei cereali e mi sedetti a tavola iniziando a mangiare. 

«Niente lavoro oggi?» chiesi rivolgendomi a mio padre, quello più fuori di casa, che scosse la testa. 

«Abbiamo fatto le consegne in anticipo, quindi oggi si siamo guadagnati un giorno totale di riposo» 

«Tu invece oggi? Hai piani? Ti sei svegliata molto tardi...Di solito ti metti a studiare» chiese invece mia madre. 

Di solito io e mia madre nel weekend uscivamo per fare shopping o fare qualsiasi altra attività che mi impedisse di restare esclusivamente a casa a deprimermi e a rimuginare sul perché non abbia amici con cui fare le stesse identiche cose. 

Ma non potevo permettermelo in quel periodo: ci sarebbero stati gli esami e mi dovevo mettere sotto con lo studio. 

Tenevo particolarmente tanto alla mia condotta scolastica, perché era l'unico modo per dimostrare che nonostante il mio aspetto, fossi molto più intelligente di quelle persone che mi prendevano in giro e poi perché in fondo, i risultati che ottenevo mi davano una grande soddisfazione personale. Così scossi la testa.

«No, niente piani. Devo studiare. Ne ho solo approfittato per riposare un po' di più stamattina, ma mi devo mettere sotto per gli esami» spiegai e così, dopo che mia madre si limitò ad annuire, tornai in camera e mi sedetti alla scrivania. Organizzai il mio studio, osservando la pila di libri appoggiati sul ripiano che aspettavano di essere aperti e così, dopo che li fissai per un attimo, sospirai e mi misi all'opera studiando. Dimenticai completamente la condizione del tempo, tanto che fu mia madre a portarmi il pranzo in camera.

«Oh- è già ora di pranzo?»  chiesi sgranando gli occhi. Presi il telefono e vidi che c'erano segnate le una e mezza del pomeriggio. «Me ne sono completamente dimenticata...» parlottai a bassa voce.

«Lo so, lo so, ti dimentichi di parecchie cose mentre studi. Solo... Fai una pausa ogni tanto» mi consigliò rivolgendomi uno sguardo preoccupato.

Ghost;18 | BTS [In revisione...]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora