Ad essere sincera, dopo la giornata passata con Hoseok, Jimin e Jungkook a ballare, passó un periodo in cui non vidi loro tre e il resto del gruppo per alcuni mesi.
L' inverno si fece sempre piú rigido con l'arrivo di novembre e poi dicembre. Passai le vacanze natalizie a studiare assiduamente per l'esame di gennaio, mentre il Natale lo passai a casa con i miei genitori, come ogni altro anno.
Oltre all'esame di gennaio, mi buttai avanti anche per quello di marzo, il più difficile che uno studente giapponese dovesse affrontare alla fine della sua carriera scolastica.
Volevo assolutamente ottenere un voto eccellente per poter entrare nella università di Tokyo, su cui tra l'altro avevo puntato da piú di un anno e in cui bramavo di andare.
Cosí mi rinchiusi nella mia camera a sbattere la testa sui libri fino a farmeli entrare. Studiai cosi tanto che giurai che i libri avrei potuto recitarli a memoria.Ma la mia vita, ovviamente, non era destinata ad essere una di quelle semplici, in cui tutto sembrava andare liscio come l'olio.
Arrivó quindi il giorno in cui dovetti ritornare a scuola. Era ormai gennaio e il periodo degli esami si faceva sentire parecchio: in molti rimanevano fino a tardi a studiare, rinchiudendosi in quelle stanze apposite allo studio, ma io non trovandone la necessità siccome mi ero portata decisamente avanti durante le vacanze, tornavo a casa all'orario solito.
Venne la fine di gennaio e con esso, il giorno dell'esame. Ero piuttosto agitata che potesse andare qualcosa storto, quella solita sensazione che qualcuno avrebbe di nuovo cercato di togliermi la felicità, ma quella volta ero sufficientemente sicura di me e delle mie capacitá scolastiche e quindi, una volta preso in mano il foglio dell'esame e lette le domande, lo affrontai con la giusta leggerezza.
Sapevo ogni risposta a quelle domande.
Stavolta ce l'avrei fatta, stavolta sarebbe andato tutto bene.Tornai a casa e i miei genitori mi chiesero come fosse andata. Dissi a loro che mi sentivo sicura, infondo avevo passato tutte le mie vacanze apposta prr studiare per quell'esame.
L' indomani sarebbero usciti i risultati degli esami: i giapponesi tendono a darti i risultati di qualsiasi cosa nel tempo piú breve possibile.Cosí, andai a letto felice per una volta che forse, avrei potuto dimostrare agli altri che non ero stupida, ma che anzi, forse lo erano loro a trattarmi cosí male. Volevo eccellere questa volta, volevo... distinguermi.
Il giorno dopo mi alzai e con una certa fretta mi avviai a scuola, precipitandomi a vedere il quadro dei risultati."Harada Tsukiko"
Seguí la riga del mio nome con lo sguardo e caddi in ginocchio a terra.
"Posto: 80"
Come era possibile che fossi arrivata ottantesima?
Non era assolutamente possibile.
Quel test era da secondo, massimo terzo posto.
E non ero io ad essere cosi sicura né tanto meno potevo parlare di egocentrismo, data la mia scarsa autostima.
Eppure, per la prima volta nella mia vita, ero arrabbiata, stufa. Sapevo che qualcuno ci aveva messo lo zampino, ancora una volta, e sapevo che non era giusto.'Perché rovinarmi la carriera scolastica invece che picchiarmi?'
Pensai che fosse assolutamente la soluzione migliore.
Ero furiosa. I miei occhi erano rimasti sgranati e fissi su quel numero ed ero ancora in ginocchio, non curante delle persone.
Non mi fregava piú niente, volevo solo la mia giustizia."Tsu?", disse una voce alle mie spalle, che per sfortuna mia, riconobbi.
"Che ci fai a terra", continuó.
Mi alzai e sentii una energia attraversarmi il corpo dai piedi alla testa. Se fossi stata in un anime, potrei giurare che si sarebbero potute vedere fiamme nere circondarmi.
Senza salutare Akio, lo sorpassai avviandomi alla sala insegnanti, cercando il professore che era presente durante l'esame.
"Mi scusi?", dissi cordialmente attirando la sua attenzione.
"Oh signorina Harada, come é andato l'esame?", mi disse sorridente.
Tutti i professori sapevano del mio ottimo andamento scolastico.
"Ecco vede, é proprio di questo quello di cui vorrei parlarle... Stamattina ho letto i risultati e credo ci sia stato un errore di valutazione. Penso di aver preso assolutamente di piú rispetto gli altri", dissi con una certa sicurezza. Almeno per l'ambito scolastico lo ero.
"Signorina Harada, i risultati esposti sono quelli che abbiamo calcolato tutti insieme agli altri professori. Puó capire a tutti di avere un esame andato male, recupererá con il prossimo", disse guardando il mio sguardo pieno di rabbia e ora, disperazione.
"Professore ma io sono sicura che il mio es-"
"Tsukiko, se hai le prove, forniscimele e io cambieró il voto. Le hai?"
"No ma potr-"
"Allora non posso farci nulla. Vada in classe che tra poco iniziano le lezioni", disse e mi liquidó cosi.
Uscí dall'aula a testa bassa, soffermandomi un poco sulla porta con la schiena. Quando mi girai, vidi Akio osservarmi con un ché di preoccupato.
"Tsu? Che hai? Ti ho inseguita perché pensavo ti avessero fatto di nuovo del male a vedere quella faccia..."
"Akio... Vattene ok? Non ho bisogno di te e delle tue parole. Non so nemmeno di potermi fidare", dissi guardandolo.
"Non ti fidi dopo tutte le volte che ti ho tirata fuori dai guai e letteralmente salvato la vita giusto un paio di volte?", disse.
"Non voglio averti al mio fian-"
"Sto solo cercando di esserti amico e di rimediare ai miei errori. Lasciamelo fare, non ti costa nulla e un po' di protezione non fa male a nessuno", disse interrompendomi.
"Non ho bisogno della tua protezione...", dissi a bassa voce, alquanto insicura di quelle parole.
"Tutti hanno bisogno di amici e di protezione. E tu non meriti di essere da sola Tsu. Dai, raccontami che é successo", disse e mi avvolse un braccio intorno alle spalle con fare amichevole e un poco spavaldo.
"Beh ecco..."
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Ghost;18 | BTS [In revisione...]
FanfictionTW/ 𝙇𝙖 𝙨𝙩𝙤𝙧𝙞𝙖 𝙩𝙧𝙖𝙩𝙩𝙖 𝙙𝙞 𝙖𝙧𝙜𝙤𝙢𝙚𝙣𝙩𝙞 𝙙𝙚𝙡𝙞𝙘𝙖𝙩𝙞 𝙘𝙝𝙚 𝙥𝙤𝙨𝙨𝙤𝙣𝙤 𝙘𝙤𝙢𝙥𝙧𝙤𝙢𝙚𝙩𝙩𝙚𝙧𝙚 𝙡𝙖 𝙨𝙚𝙣𝙨𝙞𝙗𝙞𝙡𝙞𝙩𝙖̀ 𝙙𝙚𝙡 𝙡𝙚𝙩𝙩𝙤𝙧𝙚. 𝐓𝐫𝐚𝐭𝐭𝐨 𝐝𝐚𝐥𝐥𝐚 𝐬𝐭𝐨𝐫𝐢𝐚: «Lei...Ci può vedere?» chiese uno...