Dopo Busan, partii verso Daegu.
Prima di andare a casa dei genitori di Taehyung, decisi di andare a vedere la casa nella quale avevano abitato prima Taehyung e Jungkook. Ci misi un po' a capire la sua locazione, ma grazie anche agli abitanti che conoscevano la casa della nonna di Tae, riuscii a trovarla.
Era effettivamente una casa immersa nella campagna, fitta dato che nessuno curava quei campi intorno ad essa. Accanto alla casa, c'era un piccolo fiume e accanto ad esso, alla sua destra una strada di ciottoli ancora percorribile che portava in questa piccola casa di legno.
Vicino ad essa, solo la natura ghiacciata e spoglia a causa del freddo della stagione e il rumore dell'acqua che scorreva.
Dovetti percorrere quel pezzo di strada a piedi, siccome ero arrivata a Daegu in treno e poi per arrivare nel paesino natale di Tae, avevo preso un taxi. Tuttavia, dopo aver chiesto informazioni di qua e di là come già detto, decisi di andare a piedi nel luogo, perchè da quello che avevo letto nella lettera di Jungkook, la loro fuga era dettata dal fatto che volesse che nessuno sapesse dove fossero. Così rispettai il suo volere e forse, anche quello di Taehyung.
Arrivata davanti alla casa, mi resi conto che infondo non era poi messa cosi male. Da lontano avevo solo visto la sua consistenza in legno, ma effettivamente, era solida. La porta era aperta e pensai che probabilmente, in quella casa, vi ero entrata solo io dopo l'accaduto.
Entrai lentamente dentro la struttura, camminando su quel pavimento di legno che scricchiolava ai miei piedi e mi guardai intorno.
La stanza era davvero grande, aveva delle grandi vetrate che aprendole davano un grande prato, un divano attaccato alla parete di legno, un tavolo mediamente grande e poi delle scale, che portavano probabilmente alle camere. C'erano anche dei quadri che ritraevano paesaggi di natura e poi, una grande foto di famiglia nella quale c'era anche un piccolo Taehyung.
Immaginai entrare Kookie e Tae in questa casa e immaginai quest'ultimo, essere invaso da una enorme nostalgia per sua nonna che forse non lo aiutò, siccome probabilmente stava soffrendo abbastanza per le numeroso perdite. Mi immaginai lui e Kookie, ripulire quella casa che dal loro passaggio non era stata più abitata e mi immaginai loro due rimettere in sesto la vegetazione intorno alla casa. Pensai che forse, quando la nonna di Taehyung era ancora in vita, tutta la band si era riunita in quella casa di campagna per sfuggire un po' alla vita frenetica che svolgevano.
Strinsi le braccia al petto, sentendo il freddo pungente dell'inverno o forse del silenzio di quella casa. Decisi di salire le scale, ancora sicure ma un poco scricchiolanti come il pavimento e giunsi al secondo piano, in cui un corridoio, divideva delle stanze.
Iniziai ad aprirne alcune, notando che quattro di esse erano camere e l'altra un piccolo bagno.
Guardai le camere e solo una di esse non era spoglia.
Entrai quindi dentro di essa, notando un letto matrimoniale, una piccola scrivania e un armadio, delineando la semplicità ma comunque accoglienza di quella casa. Aprì l'armadio e notai che c'erano ancora dei vestiti e li associai ai due. Erano puliti, sapevano ancora di buono e del loro odore, dandomi il ricordo di quello che avevo provato prima che se ne andassero per sempre dalla mia esistenza e mi venne un groppo alla gola. Accarezzai il tessuto di quegli oggetti e poi chiusi le ante.
Posai lo sguardo sul letto, ancora con lenzuola e cuscini. Mi sedetti con delicatezza sul materasso, accarezzando il tessuto di quel letto nel quale erano morti abbracciati, come aveva descritto la madre di Jungkook e quel groppo alla gola vinse su di me, facendo scendere le prime lacrime.
Pensai ai due manager che avevano scoperto i loro due corpi senza vita sul letto e di come avrebbero potuto sentirsi, pensai anche se fossero venuti i genitori di entrambi in quella stanza e se anche loro dopo aver guardato le pareti di quella casa, avessero versato lacrime su quel letto o se avessero accarezzato anche loro gli indumenti dei loro figli.
Dopo aver nascosto il viso tra le mani, riempii di singhiozzi quella stanza silenziosa e vuota.
Mi mancavano tutti e sette cosi tanto. Non averli più con me, mi rendeva sola e triste, nonostante la presenza di Akio spesso non mi ci faceva pensare.
Era come se avessi conosciuto Namjoon, Jin, Hoseok, Yoongi, Jungkook, Jimin e Taehyung davvero, come se fossero diventati miei amici e tutta la loro storia, mi era rimasta profondamente scolpita dentro. Mi sentii parte della loro piccola famiglia che si erano creati per non sentirsi soli quando, durante la loro carriera da cantanti famosi, non potevano vedere i loro genitori e non potevano avere il conforto da nessuno se non dalle persone che vedevano a tutte le ore del giorno.
Quando finii tutte le mie lacrime, mi alzai dal letto, chiusi la porta della camera alle mie spalle e poi scesi dalle scale. Infine, con una immensa tristezza addosso, uscii da quella casa rimasta abbandonata.
Mentre mi allontanavo, guardai il fiume e mi sembrò di vedere tutti e sette felici di fronte ad esso. Mi immaginai tutti parlare dei loro problemi, ma anche dei loro ricordi più belli davanti a un focolare di notte, in una torbida estate.
Una volta girata e notando la casa in lontananza, mi domandai che fine potesse fare.
Ci sarebbe più andato qualcuno?
L'avrebbe più qualcuno, riempita di risate, pianti, nostalgia o ricordi?
Quella casa nel quale si erano rifugiati Taehyung e Jungkook nei loro ultimi momenti, sarebbe andata persa anche nelle poche memorie di chi, aveva saputo dell'accaduto?
E poi, perchè Taehyung aveva scelto proprio quella casa?
Questo fiume di pensieri scorreva nella mia mente, insieme all'acqua del fiumicciatolo che circondava il posto. Solo una enorme folata di vento gelido riuscì a distaccarmi da tutte quelle domande e a farmi pensare che dovessi andarmene da lì per andare invece dai signori Kim.
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Ghost;18 | BTS [In revisione...]
FanfictionTW/ 𝙇𝙖 𝙨𝙩𝙤𝙧𝙞𝙖 𝙩𝙧𝙖𝙩𝙩𝙖 𝙙𝙞 𝙖𝙧𝙜𝙤𝙢𝙚𝙣𝙩𝙞 𝙙𝙚𝙡𝙞𝙘𝙖𝙩𝙞 𝙘𝙝𝙚 𝙥𝙤𝙨𝙨𝙤𝙣𝙤 𝙘𝙤𝙢𝙥𝙧𝙤𝙢𝙚𝙩𝙩𝙚𝙧𝙚 𝙡𝙖 𝙨𝙚𝙣𝙨𝙞𝙗𝙞𝙡𝙞𝙩𝙖̀ 𝙙𝙚𝙡 𝙡𝙚𝙩𝙩𝙤𝙧𝙚. 𝐓𝐫𝐚𝐭𝐭𝐨 𝐝𝐚𝐥𝐥𝐚 𝐬𝐭𝐨𝐫𝐢𝐚: «Lei...Ci può vedere?» chiese uno...