Raccontai l’accaduto ad Akio e quando terminai, feci un respiro profondo, lieta di essermi sfogata.
Akio inizialmente si adirò un poco, non ritenendo, ovviamente, giusto quello che mi era successo e successivamente, rimase in silenzio a picchiettarsi il mento con l’indice, sperando di potersi far venire in mente qualcosa. Io lo guardavo in silenzio.
“Beh, perché non puoi chiedere ai tuoi amici fantasmi di aiutar-”
“Ecco, ora mi prenderai in giro per questa mia cosa per il quale tutti voi-”, lo interruppi iniziando già ad alzarmi per andarmene, immaginando dove volesse andare a parare.
“Fammi finire prima- disse sbuffando-, sei proprio una cocciuta”, disse interrompendomi a sua volta prendendomi per il polso per fermarmi.
“Non stavo scherzando. Ci credo al tuo vedere i fantasmi. O almeno, ho iniziato a farlo quando in piscina, la ragazza che ti stava aggredendo, aveva detto di essersi fatta male al polso a causa tua. Eppure non ha senso il suo discorso, siccome non eri alla sua stessa altezza per permetterti di prenderle il polso e, se lo avessi fatto, sarebbe caduta in acqua insieme a te. Quindi, ho immaginato che ci fosse davvero qualcuno che ti proteggesse, ma non mi capacitavo del fatto che non fossero in grado di fermare gli eventi, non solo a ostacolarli...”, spiegò posando lo sguardo da terra per poi incastrarlo nei miei occhi chiari.
Akio, infondo, non era poi un brutto ragazzo…
“N-Non.. Non ho mai preteso da loro protezione. Io servo a loro per poterli permettere di andarsene da questo posto nel quale sono bloccati”, spiegai schiarendomi la voce imbarazzata per quel contatto visivo.
“Beh, loro ti aiutano e tu aiuti loro. Scambio equo no?”, disse facendomi l’occhiolino.
Arrossì per l’ennesima volta.
Cosa mi stava facendo esattamente?
“Forse… Uno dei 7 potrebbe aiutarmi...”, dissi quasi sottovoce, più a me stessa che a lui.
“S-Sono 7? Ah”
“Eh già Akio. Sono 7. Ora provo a vedere se sono qui...”
“E come fai? Li chiami ad alta voce e compaiono?”, scherzò Akio.“Si esattamente – lo guardai con sguardo serio ma anche divertito –, bene. Tae? Kookie? Qualcuno di voi è qui?”
Io e Akio per parlare, ci eravamo rifugiati sul terrazzo della scuola, il mio luogo abituale per pranzare. Sapevo che almeno qui, nessuno ci avrebbe sentiti.
“Kookie a rapporto”
Comparve Kookie e facendomi spuntare un sorriso, Akio capì che uno dei sette era lì con noi.
“Kookie?”, chiese Akio.
“Jungkook, è un suo soprannome – lo guardai per spiegare - , Kookie c’è qualcuno di cervellone tra voi sette che potrebbe darmi una mano per scuola?”
“Mh… Namjoon è quello più adatto. E’ molto intelligente”
“Allora farò riferimento a lui, grazie Kookie”
“Non pranziamo insieme oggi?”, chiese facendo il labbruccio.
“C-come vedi… sono in compagnia o-oggi...”, chinai il capo verso terra, per fare in modo che non mi potesse vedere Akio.
“Tanto anche se abbassi la testa per nasconderti si vede comunque che sei rossa e imbarazzata”, ridacchiò Kookie, ottenendo uno sguardo storto da parte mia.
“Tsukiko”
“Si, Kookie?”
“Sembra un bravo ragazzo. Ti puoi fidare di lui”, disse prima di scomparire.
Sorrisi alla sua affermazione, pensando che fosse effettivamente cosi ma che prima di accertarmene, avrei aspettato ancora un po’ per vedere se stesse solo fingendo o se era davvero un bravo ragazzo.
“Bene, ora non mi resta che aspettare che Namjoon si degni di comparire...”, dissi guardando Akio, che aveva uno sguardo piuttosto confuso.
Quella giornata, quell’ora di pranzo, la passai insieme a qualcuno per la prima volta.
STAI LEGGENDO
Ghost;18 | BTS [In revisione...]
FanfictieTW/ 𝙇𝙖 𝙨𝙩𝙤𝙧𝙞𝙖 𝙩𝙧𝙖𝙩𝙩𝙖 𝙙𝙞 𝙖𝙧𝙜𝙤𝙢𝙚𝙣𝙩𝙞 𝙙𝙚𝙡𝙞𝙘𝙖𝙩𝙞 𝙘𝙝𝙚 𝙥𝙤𝙨𝙨𝙤𝙣𝙤 𝙘𝙤𝙢𝙥𝙧𝙤𝙢𝙚𝙩𝙩𝙚𝙧𝙚 𝙡𝙖 𝙨𝙚𝙣𝙨𝙞𝙗𝙞𝙡𝙞𝙩𝙖̀ 𝙙𝙚𝙡 𝙡𝙚𝙩𝙩𝙤𝙧𝙚. 𝐓𝐫𝐚𝐭𝐭𝐨 𝐝𝐚𝐥𝐥𝐚 𝐬𝐭𝐨𝐫𝐢𝐚: «Lei...Ci può vedere?» chiese uno...