41. Odio gli Olsen

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Dylan continua a baciarmi e io non mi tiro di certo indietro, tanto che le cose si fanno sempre più passionali.

Ad un certo punto mi prende in braccio e mi fa sedere sul bordo in pietra del balcone, mettendosi in mezzo alle mie gambe e iniziando a baciarmi il collo.

"Me lo ha fatto Dylan!?" Esclamo guardandomi il succhiotto, tornando alla realtà, mettendomi le mani tra i capelli.

Ma come diavolo è successo?

"Ti ho detto che sarebbe stato divertente" Samantha torna da noi, sempre seguita dal suo enorme gatto siamese.

"Ma questo non ha senso...Perché lo avrebbe fatto e...E perché allora sono corsa da voi piangendo?" La testa ora mi scoppia non solo per l'alcol, ma per tutta questa situazione al limite dell'immaginabile.

"Non ci credo, non ci arriva lo stesso!" La rossa si da uno schiaffetto in fronte e Mr. Puffles sembra scuotere la testa.

"Il mio occhio nero e il labbro spaccato di Dylan dovrebbero dirti qualcosa..." sento commentare, a denti stretti, Will.

"Amy, Amy sei qua?" Sul balcone appare William, al che mi stacco subito da Dylan.

"E tu che ci fai qui? Chi ti ha invitato?" Gli da contro Dylan, chiaramente seccato dal doversi fermare.

"Sono venuto con Sammy. Mi hanno detto che eri ubriaca e...Chiaramente lo sei." Commenta il rosso, con disprezzo verso l'altro.

"Che vuoi dire?" Ringhia Dylan, guardandolo male.

"Lo sai che approfittare di una ragazza ubriaca è considerato stupro?" Domanda l'altro, incrociando le braccia muscolose al petto.

"Che cazzo hai detto?!" L'altro si allontana di scatto da me e balza davanti al rosso.

"Secondo te, dopo tutto il male che le hai fatto, con Samantha, con Chelsea e ora con Alex, da sobria si getterebbe tra le tue braccia? Non farmi ridere" William assume un ghigno conosciuto: ha la stessa espressione di sua sorella.

"Will, non dire cazzate!" Barcollo fin da loro, ma non riesco a stare in piedi.

Noto Dylan irrigidirsi, ma senza parlare.

"Perché non la smetti di prenderla in giro e cresci un po'? Sei solo un bambino." Aggiunge, pieno d'odio, il rosso.

Basta questa frase a far scattare Dylan, che molla un pugno dritto sull'occhio di Will, il quale si riprende subito e gliene tira un altro, beccandogli il labbro.

"Smettetela! Will! Dylan!" Mi metto in pezzo a loro e mi arriva uno schiaffo, diretto inizialmente al rosso.

Mi tocco il viso, arrossato, e Dylan mi guarda terrorizzato.

"È tutto ok, è colpa mia!" Mi precipito da lui, ma lui corre via, sicuramente sentendosi in colpa.

"Dai, Amy, andiamocene-" prova a portarmi via William.

"No, con te non vado da nessuna parte! È colpa mia, Dylan, torna qui!" Inizio a piangere e a singhiozzare, fino a quando arrivano Marisol e Samantha.

"William...Perché hai detto quelle cose?" Torno con la mente al presente e guardo delusa il ragazzo.

"Perché, perché...Secondo te? Amy, tu mi piaci, tanto, mentre tu non fai che andare da un bambino che ti fa stare male...Quando vi ho visti assieme non ci ho visto più, perdonami" inizia a torcersi le mani, a testa bassa.

Chiudo gli occhi e tiro un grande respiro.

"Non devi chiedere scusa a me, ma a Dylan...Ora devo proprio andare, grazie per avermi fatto ricordare tutto" dico, fredda, andandomene di corsa.

Younger Now (#Wattys2020)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora