45. La mia ragazza

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"Dici sul serio? Questo è da malati! Che hai intenzione di fare?" Mi domanda Vivianne al telefono, la mattina seguente.

"Non lo so bene...Se dicessi a tutti la verità non so come potrebbero reagire...Forse Logan e Karen non mi ascolteranno e Dylan mi odierà... Tu cosa mi consigli di fare?" Le chiedo, mentre mi infilo di corsa le scarpe, essendo come al solito in ritardo.

"La verità? Secondo me dovresti pensare a te stessa per una volta e non a come reagiranno gli altri, anche perché nessuna reazione è prevedibile con certezza." Mi suggerisce, con tono quasi materno.

Sorrido dentro di me, pensando a quanto bene io possa volerle.

"I miei ti fanno le congratulazioni..." aggiungo poi.

"Ringraziali. Sai, a te posso dirlo...Questa questione del bambino mi preoccupa parecchio...Non era prevista..." per la prima volta sembra vacillare.

"Una cosa così inaspettata lascerebbe perplesso chiunque, ma pensa a quando stringerai tra le mani la piccola Riley! Quando vedrai i suoi piedini, le sue manine, il suo sorriso...A chi importa se è stata programmata o no? Non conterà più nulla!" Esclamo, facendola ridere.

"Sinceramente, anche io spero sia una femmina pure io...Vorrei che ti assomigliasse; mi piacerebbe avere una figlia come te..."

"E a me una mamma come te...Ma anche la mia mi va bene." Concludo, rincuorata.

"So che sei in ritardo, quindi non ti trattengo oltre, ma fammi sapere cosa farai"

"Mi conosci troppo bene...Va bene, ci sentiamo" riaggancio, uscendo di casa, dopo aver salutato Ginger e i miei genitori.

Appena parcheggio davanti a scuola non faccio in tempo a togliermi la cintura che mi ritrovo in macchina, sul sedile del passeggero, Samantha.

"Cristo, ti pare il modo!" Esclamo, con il cuore che mi balza dal petto per lo spavento.

Lei sorride compiaciuta...In fondo è sempre un po' sadica.

"Come mai ti fai vedere con me? Non hai paura ci scoprano?" Le domando, realizzando solo ora il tutto.

"Hai detto che con quello che hai scoperto l'abbiamo in pugno, no? Allora non c'è più bisogno di fare le cose in segreto. E poi, senza offesa, ma sei discreta come un maglione fluorescente del 2010." Commenta, incrociando le braccia e accavallando le gambe, storcendo il naso.

"Che intendi?" Borbotto, offesa.

"Ti sei fatta beccare in casa sua!" Si scompone subito, arrabbiata.

"Ma perché tu non l'hai trattenuta!" Ribatto, stizzita.

Lei rotea gli occhi al cielo e riassume la posizione iniziale.

"Senti, muoviti a dire la verità a Marisol, ti chiedo solo questo..." sussurra, senza guardarmi.

Annuisco meccanicamente e lei esce dalla macchina.

È vero, devo pensare anche agli altri che Alex ha ingannato: Samantha, Karen, Logan, Marisol e, soprattutto, Dylan...

Ok, ora so cosa fare.

"Hey, Tamara!" Chiamo la ragazza, vedendola al suo armadietto, intenta a prendere dei libri.

"Ciao, Amy, come va?" Sorride, cortesemente.

"Senti, ci sono state delle complicazioni riguardo a sabato con la polizia..." mi invento sul momento, fingendo di dover parlare a bassa voce per non farmi sentire.

"Che intendi?" Si fa cupa e preoccupata.

"Non posso dirtelo qui...Troviamoci sul tetto oggi pomeriggio, finite le lezioni...Avverti anche i gemelli e Harold, è importante..." sussurro e lei annuisce freneticamente, dileguandosi.

Younger Now (#Wattys2020)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora