"T-ti andrebbe di accompagnarmi a casa?" Gli domando, spaventata di dover fare i conti con i miei genitori.
"Perché, non sai la strada?" Ironizza, ridacchiando.
Roteo gli occhi al cielo sorridendo e mi alzo, prendendo in braccio Ginger, avviandomi.
Mi accorgo dopo qualche passo che, tutto sommato, mi sta seguendo.
Trattengo un sorriso e, insieme, ci incamminiamo.
Arrivati al vialetto mi fermo di scatto.
"Non ci voglio entrare..." mormoro, a testa bassa, non voglio che Dylan veda la mia faccia in questo stato pietoso.
"Nemmeno io, ma ci tocca" sorride, suonando il campanello.
"Ma sei scemo?! Chi ti ha detto di-" mi fermo dall'insultarlo, ora che ad aprire è stato papà.
"Amethyst sei tornata..." sorride a 36 denti.
"Solo perché mi ha convinta lui..." mormoro, nascondendomi dietro al ragazzo.
"Davvero?" Chiede la mamma, corsa da noi.
"Non è stato facile, mi creda..." sorride, imbarazzato lui.
"Ora andiamo di sopra ad esercitarci per la band...Avete qualcosa da dirmi che non possa aspettare?" Li provoco, guardandoli male.
"N-no, andate pure..." si limita a dire la mamma, visibilmente a pezzi.
Non mi fanno pena...Ok, forse solo un po'...
Corro di sopra nel mio 'garage', seguita da Dylan.
"Vedo che continui a temporeggiare..." fa un sorriso sghembo, sedendosi sullo sgabello del pianoforte.
"Stai zitto...Volevo solo passare un po' di tempo con te..." mento, facendo la sentimentale.
"Amethyst Olsen, come osi prenderti gioco così dei miei sentimenti?" Si mette una mano sul cuore, fingendo di essere oltraggiato.
Alto gli occhi al cielo, ridendo e mi siedo affianco a lui.
"Te lo sai suonare?" Mi chiede, guardando il pianoforte.
"Sì, ma non suono da molto...Dovrei allenarmi in vista del prossimo 'ritrovo degli Olsen'!" Ironizzo, ridacchiando.
"Quindi stai già pensando di andarci..." commenta Dyl, con un sorrisetto compiaciuto.
Svio il suo sguardo e mi stringo nelle spalle.
"Ma non hai altri parenti? Nonni, cugini, zii?" Mi chiede poi, curioso.
Evidentemente è il primo a chiedermelo.
"Diciamo che non sono molto diversi da mamma e papà..." sospiro, pensando alla mia perfida zia Chloé o ai miei cugini Hiram e Harvey: la cosa più gentile che mi abbiano mai detto è stata che ho dei genitori di successo e che dovrei esserne grata, vista la mia 'mancanza di ogni forma di talento'.
"I tuoi che hanno detto della band?"
"Mh...Niente, per ora..." mormoro, sfiorando i tasti del pianoforte.
"Beh, visto che ti piacciono tanto i musical..." si scrocchia le dita.
"Non ci credo" mi passo una mano sul viso, cercando inutilmente di rimanere seria.
"Una volta ti dissi che con la musica, con una canzone, si può essere se stessi, lasciarsi andare, dimenticarsi di tutto..." sospira, socchiudendo gli occhi ed iniziando a suonare.
Questa canzone...
Io la conosco, mi sorprende che lui la sappia...
Vorrei che non ci fossero i miei, Alex, i casini, le altre persone, vorrei che tutto tornasse come quella volta al concerto dei The Offspring...
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Younger Now (#Wattys2020)
Fiksi RemajaIo mi chiamo Amethyst Olsen, ma per tutti sono semplicemente Amy. Sono una ragazza di 16 anni come le altre,se non fosse che ho un problema: sono innamorata da un vita del mio migliore amico, Logan, ma io so che mi ricambia! La mia vita si divide tr...