14.Concerto

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"Amy? Amy, sono io, aprimi!" Karen continua, incessantemente, a bussare alla porta dello spogliatoio femminile, dove mi sono chiusa dentro dopo essermi fatta una doccia e essermi fatta portare da Vivi un cambio pulito.

"Amy, lo so che sei triste, tesoro, parla con noi" aggiunge, per l'appunto, Vivianne, che si è precipitata qui appena il preside l'ha chiamata, raccontandole l'accaduto.

Sono qui dentro da un'ora, ormai, ho pianto tutte le mie lacrime, quindi ora posso anche uscire.

Giro la chiave nella serratura ed esco, dopo essermi legata i capelli in uno chignon.

Il preside pensa che il responsabile debba necessariamente essere uno dei partecipanti delle 15 band, visto che solo noi avevamo accesso al palco e alla rampa di scala delle luci, da dove sono stati buttati i due secchi.

Quando esco noto che ci sono anche Logan, Jackson e...Marisol.

"Come mai sei qui?" Chiedo appunto a lei, atona, senza far trasparire alcun'emozione.

"Avanti diglielo..." la incita Jackson che sembra molto turbato.

"I-io...Mi dispiace tanto, Amy, ho provato ad avvertirvi prima di salire sul palco, appena ho scoperto cosa stava architettando Sam..." spiega lei, mortificata fino al midollo.

Ma certo, chi altro poteva essere se non Samantha Peregrin!

"Quella stronza..." mormora Logan, abbracciandomi.

È buffo da dire, ma in questo momento nemmeno gli abbracci del mio Logan possono tirarmi su di morale; non sono triste,mi sento umiliata, sì, ma non triste...Oh no, io sono fuori di me.

"L'ho vista dietro le quinte con te, quindi non si è sporcata le mani..." commento, con freddezza assoluta.

"Ethan..." risponde lei, con un sospiro.

"Non ci credo, che idiota totale!" Esclama Karen, incazzata tanto quanto me.

I gemelli mi guardano quasi tristi, ma è difficile dirlo visto che hanno praticamente metà faccia coperta dai capelli.

"Vado a parlare con il preside, quella Peregrin non la passerà liscia!" Afferma, decisa, Vivi, sistemandosi gli occhiali quadrati sul naso, avviandosi a passo svelto verso l'ufficio.

Non penso che il preside faccia qualcosa, dopotutto non abbiamo prove e Marisol non testimonierà mai contro Samantha.

Mi accorgo solo ora che alla bella combriccola manca Dylan.

"Dov'è il nano?" Chiedo, per distrarmi.

"È con Samantha..." confessa Jackson, strofinandosi i capelli.

"Non ci credo!" Logan, staccatosi dall'abbraccio, si da' uno schiaffo sul suo volto meraviglioso.

Stringo i pugni, fino a conficcarmi le unghie nei palmi delle mani e mi metto a cercarlo.

Giro per un po', poi, nel cortile della scuola, li vedo.

Incredibilmente non stanno limonando o altro, anzi, Dylan la guarda, a braccia conserte, con espressione dura ed impassibile, per poi dire una frase che lascia la rossa a bocca aperta, piagnucolante, poi se ne va.

Mi nascondo dietro il muro per non farmi vedere.

"Ah, sei qui..." commenta lui, appena mi vede.

"È stata Samantha." Dico subito, guardandolo negli occhi.

"Sì, lo immaginavo, così sono andato a cercarla e mi ha confermato il tutto." Aggiunge, con un profondo sospiro.

"Senti, io non sono fatta per esibirmi davanti ad un pubblico, mi dispiace lasciare te e gli altri così, senza preavviso, ma la musica evidentemente non fa per me." Scrollo le spalle, esausta, aprendo le braccia in modo sfinito, guardando in basso.

Younger Now (#Wattys2020)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora