I believe

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(Benedetta)

Ok, calma: " è il primo giorno e tutto andrà bene quindi stai calma. "
Continuavo a ripetermi questo mantra nella mente in modo ossessivo mentre stavo camminando verso l' ospedale per iniziare il tirocinio.
Erano le 8 del mattino e bevuto un caffè veloce con un croissant alla crema, avevo preso la borsetta e la divisa sottobraccio e chiuso a chiave il mio appartamento.
Avevo alzato gli occhi al cielo verso il balcone del loft di Magnus e notai che era buio, probabilmente dorme, pensai.
Sbuffando presi dalla tasca dei jeans l' MP3 che si accese con una canzone di Demi Lovato featuring Dj Kalhed: I believe.
Canticchiai andando a ritmo con la musica ed arrivai davanti all' ospedale.

Some people stand, some people move
Tough times don' t last but tough people do
As long as you' ve got hope, you' ll find your way...

Come per scherzo andai contro qualcosa o meglio dire qualcuno ritrovandomi seduta per terra davanti alla guardiola delle infermiere.
" Ma porca Lilith, che cazz... " Alzai il viso e arrossii di colpo vedendo un ragazzo con la divisa da infermiere che si stava scusando.
" Mi dispiace, non volevo. Stavo cercando Catarina e non ti ho vista. " Il ragazzo mi porse la mano ad alzarmi da terra e raccolsi le mie cose.
" Oh, niente. Scusami io invece, ehm anch'io sto cercando Catarina. Catarina Loss, io sono la tirocinante italiana e... mi chiamo Benedetta, Benedetta Colla. " Ok, ma questa sono io? Che fine ha fatto la timidezza? Colpa di Izzy, a stare con lo zoppo impari a zoppicare.
" Catarina come tutor? Bello! Con lei vai sul sicuro. E comunque io sono Jacopo Williams. "
Strinsi la mano al giovane infermiere sorridendo e lo studiai. Molto carino e ehm complimenti alla mamma! Sembrava la versione di Alec però non moro ma biondo con gli occhi azzurri quasi trasparenti come l' acqua; un sorriso radioso; delle belle mani; labbra ben delineate; spalle larghe e alto.
Ci eravamo persi a fissarci negli occhi e ad un tratto un colpo di tosse ci riportò sull' attenti come soldatini, vidi la mia tutor con le braccia conserte e affiancata da un' altra infermiera con uno sguardo non molto amichevole.
" Buongiorno Benedetta, vedo che hai conosciuto Jacopo. " Sorrise Catarina Loss, aveva nascosto il segno stregonesco ovvero la pelle blu ed i capelli bianchi con un incantesimo, (io non ne avevo bisogno perché sembravo una mondana visto che il mio segno stregonesco erano alcune ciocche verdi nei capelli che si potevano scambiare perfettamente per semplici extension).
" Buongiorno tutor, sono arrivata. " Dissi con un filo di voce.
" Ci vediamo dopo, Catarina appena hai tempo ti devo parlare. " Disse Jacopo e sparì.
Catarina si rivolse a me. " Lei è Silvia Mushroom, una mia collega e ti farà vedere dove cambiarti. Ho fatto preparare un armadietto per te. " Poi si rivolse alla collega. " Andate pure, ci rincontriamo qui in guardiola. " Se ne andò.
Rimasi con Silvia che la osservai. Era castana con gli occhi grigi; leggermente in carne; alta come me e pure lei infermiera. Non mi dava una buona impressione e il sorriso era malvagio.
" Che hai da guardare? Stupida tirocinante, seguimi! "E si voltò. Le feci un gestaccio e la seguii.
Mi mostrò l' armadietto di cui mi aveva parlato Catarina e ci riposi dentro la borsetta.
L' infermiera stronza mi prese un orecchio tra le dita e lo tirò facendomi uggiolare come un cucciolo. " Stammi a sentire stregona! "
"Stregona? " Domandai facendo finta di niente. Nessuno doveva sapere la mia identità.
" Pensi che non mi sia accorta? Puzzi di strega, lo riesco a sentire. Sono un licantropo. " Così dicendo nella mano libera le spuntarono gli artigli affilati e le orecchie le si allungarono.
" Sì, lo ammetto sono una stregona. E tu un licantropo ma cosa vuoi da me? Che ti ho fatto? E lasciami! " Mi levai la sua schifosa mano di dosso e lei scoppiò a ridere.
" Cosa voglio da te, stregona? Ma è ovvio! Tu hai messo gli occhi sul mondano e devi stargli lontana! " Esclamò con gli occhi iniettati di sangue.
" Il mondano? Ah, Jacopo. " Mi venne da ridere.
" Che cazzo ridi, Colla stregona! " Urlò la licantropa infuriata.
" Io parlo con chi voglio e tanto meno tu non hai il diritto di dirmi cosa fare. "
Silvia ringhiò scoprendo i denti e si avvicinò. " Stai lontana da Jacopo o ti ucciderò. "
" Io non muoio: sono immortale. " Mi difesi.
Mi graffiò il collo con un artiglio e un rivoletto di sangue mi bagnò la camicetta scozzese. " Stagli lontano! Jacopo è mio! "
Mi incazzai parecchio e alzai le mani dalle quali si sprigionarono scintille verdi. " Tu non sei nessuno per me e non rovinarmi il primo giorno! " La scagliai contro gli altri armadietti del personale e si rialzò dopo essersi guardata il fianco che sanguinava.
Schioccai le dita e tornai come nuova senza il graffio e la camicetta pulita poi la licantropa mi fronteggiò di nuovo.
" Non finisce qui, Colla stregona. La prossima volta ti farò male sul serio. " Se ne andò con la ferita che già cominciava a rimarginarsi.
" Io non ne sarei così sicura, fungo licantropa. " Dissi e mi sedetti sospirando, avevo sprecato una parte della mia energia per colpa di quella stronza e la testa mi girava leggermente.
Non pensavo di incontrare una rivale sul posto di lavoro, che poi rivale? Secondo me era gelosa di qualcosa che io avevo e lei no. Inoltre, Jacopo è stato un caso il fatto che si è scontrato con me? In ospedale è sempre affollato ed è normale il caos quindi no.
Le minacce della licantropa non mi intimidivano e non volevo farmi mettere i piedi in testa da lei.
Avevo scelto l' ospedale di New York per stare insieme ai miei amici shadowhunters e Magnus, non per avere i bastoni tra le ruote a causa di una licantropa invidiosa.
Non era quella rivalità a farmi crollare, ci vuole ben altro per farmi crollare. E poi io nonostante la timidezza, credevo in me stessa e decisi di non farmi schiocciare dalle difficoltà.
Così mi ripresi e indossai la divisa da oss e raggiunsi Catarina nella guardiola delle infermiere.

Today, I saw a rainbow in the rain,
In the rain
It told me I can do anything
If I believe, I believe, I believe in me
I believe, I believe, I believe in me...

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