You' re my oxygen (parte 1)

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(Alec)

Mi infilai una felpa ed un paio di jeans blu, mi passai le mani nei capelli cercando inutilmente di tenerli dritti, capelli che Magnus amava tanto tirare quando facevamo l' amore. Al solo pensiero mi venne un brivido nel basso ventre e avvampai davanti allo specchio.
Sospirai. Contai fino a dieci ed aprii la porta della mia camera. Per poco non saltai all' indietro per lo spavento: davanti avevo due figure femminili.
" Ehm ehm. " Tossicchiò Izzy.
" Stai dimenticando qualcosa, Alec? " Fece Benedetta.
Le guardai confuso con una faccia da ebete.
Le ragazze si sorrisero complici e in coro urlarono. " Gli anelli!!! "
Mi si alzarono i peli dietro la nuca e mi tappai le orecchie. " Ehy, calma! Cosa siete! Cazzo da quando siete amiche siete diventate sincronizzate! Izzy non sembri più mia sorella, e tu Benedetta non dovevi andare al concerto? "
" Alec ha detto cazzo! " Urlò Izzy e si mise a ridere.
" Smettila! All' Istituto non interessano le parolacce che dico. " La fulminai.
" Si, Alec. Io devo andare al concerto con Jacopo. " Disse Benedetta e arrossì.
" Tu! Stregona dei miei stivali mi nascondi qualcosa! " Esclamò Izzy. " Sei come Alec, ormai quando arrossisci vuol dire che hai fatto qualcosa di pervertito con Jacopo! "
" Ma no! " La stregona si coprì con le mani il viso.
" Ragazze! " Interruppi le loro discussioni. " Grazie per avermi ricordato gli anelli. Vado da Magnus. " Presi gli anelli in camera mia e salutai mia sorella con la stregona.
" Buona fortuna fratellino! Mi raccomando: scopate forte! " Esclamò Izzy e si mise a ridere.
" Izzy! " La guardai malissimo.
" Va bene, va bene. Ciao Alec! Facci sapere poi! " Disse Benedetta.
Izzy la prese a braccetto. " Ok, Colla: vieni con me che ti faccio il look per il concerto di Demi Lovato. Vedrai che stupirai il tuo ragazzo. "
" Agli ordini, Lightwood! Mi fido di te. " Sorrise Benedetta e si incamminarono verso la stanza di Izzy con tanto di vestiti succinti con tacchi altissimi o make up per ogni occasione.

Arrivai davanti al citofono e suonai al campanello Bane. Cazzo che freddo! Pregai l' Angelo che il mio fidanzato mi aprisse subito.
D' un tratto iniziò a nevicare con dei fiocchi grandissimi che mi si posarono sui capelli e mi maledissi per non aver messo un cappello per riparare le orecchie. Le mani nei guanti erano fredde ed iniziai a battere i denti.
" Avanti muovi quel culo! " Dissi istericamente.
" Chi osa disturbare il sommo stregone di Brooklyn?! " Tuonò dal citofono la voce di Magnus.
" A-A-A- Alec. " Dissi balbettando per via dei denti che battevano.
" Uh, l' amore della mia vita! Sali Alexander! " Lo immaginai tutto contento.
" Arrivo. " Risposi e mi avviai verso i gradini, anzi mi misi a correre per via di un disperato bisogno di mettermi al caldo. Cazzo! Non mi stupii che quel giorno era proprio il 21 dicembre: esattamente il primo giorno d' inverno e considerata la notte più lunga e fredda dell' anno.
Aprii la porta del loft e non vidi lo stregone. " Magnus? " Mi portai una mano alla tasca dei jeans e confermai di avere la scatolina con dentro il suo anello. Gettai la giacca pesante e i guanti sul divano e mi guardai intorno.
" Magnus? " Chiamai di nuovo ma nessuna traccia dello stregone senza contare un leggero profumo al sandalo che mi stuzzicò il naso.
Vidi che il camino era acceso con un fuoco dalle lingue arancioni e gialle che bruciava radioso due pezzi di legno per scaldare il loft e di fianco al camino vi era una cestina dentro la quale il micio dello stregone sonnecchiava beatamente a pancia all' aria.
Decisi di scaldarmi le mani fredde e le gambe: sembravo un ghiacciolo vivente.
Sospirai e ripetei a mente la dichiarazione d' amore per la millesima volta, ero agitato tanto che nello stomaco mi sembrava di avere uno stormo di farfalle. Cazzo! Cazzo! Cazzo! Cazzo!
" Ok, Alexander ce la puoi fare! " Mormorai tra me me solo che mi tappai la bocca accorgendomi di averlo detto a voce alta. Perfetto: un' altra figura di merda da aggiungere alla lista delle figure di merda...
Non mi accorsi che due braccia mi avvolsero il busto per farmi appoggiare la schiena contro un fisico perfetto poi un paio di labbra mi percorse la base dell' orecchio scendendo sulla clavicola e fermandosi sul mio collo.
Un brivido di piacere mi attraversò le gambe e ansimai respirando il profumo al sandalo che ora si era fatto più intenso nell' aria a causa di quella presenza paradisiaca la quale il suo scopo era svegliare i miei istinti più nascosti per eccitarli tutti insieme.
Una sua mano mi strinse il cavallo dei jeans improvvisamente e lasciandomi senza respiro e con la mano libera mi girò e fece scontrare i nostri sguardi. Azzurro e verde-oro. Sempre con la mano libera mi tirò contro di sé baciandomi e mi morse il labbro mentre l' altra mano che stringeva il mio membro da sopra i jeans si intrufolò dentro i boxer.
Avvertii un campanello di allarme quando realizzai la cosa così mi staccai ansimando dallo stregone che mi guardò con un' espressione stupita e preoccupata e dolce.
Se ci mettevamo a fare l' amore non riuscivo a fargli la proposta di matrimonio e non volevo per nessun motivo rimandare quel momento tanto atteso.

(Fine parte 1, continua...)

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