Dark horse

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(Magnus)

Baciai Alec e feci scendere le mani sulla sua schiena nuda fino alle natiche coperte dai jeans, gli sfuggì un gemito e mi tirò sopra di sé sul letto.
Ci staccammo per un attimo per prendere fiato e notai il suo sorriso angelico che purtroppo si spense e il suo volto assunse un' espressione preoccupata. " Magnus, ma cosa... ? " Lo interruppi e cominciai a stringergli le mani sul collo per strangolarlo. Cercava di fermarmi e si paralizzò subito per la paura, dopotutto lui deve morire. Vidi che stava diventando cianotico e dalla gola mi montò una risata malvagia...

Spalancai gli occhi balzando di scatto sul letto e mi guardai intorno. Un incubo davvero spaventoso. Non era la prima volta che lo avevo e non era molto piacevole. Non era reale per fortuna così mi alzai dal letto e mi diressi in bagno per una doccia calda. Notai sul mio petto dei graffi come di unghie affilate. Ma che cazzo? Non avevo fatto la manicure e di certo non sapevo come avevo fatto a procurarmi quei graffi misteriosi. Sotto l'acqua bruciavano molto ed infatti dopo la doccia ci spalmai la crema e applicai dei cerotti.
Suonò il campanello ed andai ad aprire in vestaglia. " Buongiorno! " E una ragazza molto familiare mi stampò un bacio sulla guancia e mi passò un sacchetto di dolci tra le mani.
" Benedetta, ti vedo bene. Com'è andata il primo giorno con Catarina? "
" Oh, Magnus! Ti volevo raccontare di questo. Insomma, un consiglio da uno stregone più anziano può essermi utile. " Sorrise Benedetta.
" Mi stai dando del vecchio? " Alzai un sopracciglio con una smorfia.
" Certo che no, però adesso facciamo colazione! Ho fame, porca Lilith! " Esclamò la ragazza.
Ci sedemmo in cucina e le passai una ciambella ai mirtilli dal sacchetto dei dolci e un caffè rubato al solito bar.
La ragazza mi raccontò del primo giorno con la mia amica Catarina e di aver conosciuto un ragazzo e per sfortuna anche una sua probabile rivale.
" Pasticcino, lo dico per il tuo bene ma i biondi portano solo guai. " Sorseggiai il caffè fumante.
" Mi sono innamorata. Cioè io quando sono in turno con lui, wow! Ho le farfalle nello stomaco e tutti i miei dubbi passano. " Per un attimo rimase incantata ad osservare il suo caffè.
" Capisco benissimo come ti senti. Questo è l' amore che ha preso anche te, pasticcino. " Sorrisi e le spostai una ciocca verde dagli occhi.
" Sai, da una parte sono felice mentre dall' altra no. " Le vidi un leggero luccichio negli occhi.
" Cioè? " Domandai.
" Magnus, lui è un mondano. " Sospirò Benedetta.
Il cuore mi si strinse: per noi stregoni le cose potevano diventare complicate se ci innamoriamo dei mondani o degli shadowhunters, loro possono morire mentre noi stregoni siamo immortali. L' immortalità, ovvero una condanna a vedere le persone che ami invecchiare e morire sotto i tuoi occhi nella morsa del tempo.
Non volevo pensarci alla morte di Alexander anche se un giorno o l' altro sarebbe dovuta succedere...
Appoggiai una mano sopra quella di Benedetta e una lacrima le scese all' angolo dell' occhio e che si asciugò velocemente, conoscendola non amava mostrarsi fragile davanti agli altri.
" Io ci sono se avrai bisogno di me. " Sorrisi dolcemente.
" Grazie. " Mi strinse la mano e sorrise.
" Altro consiglio: non fare casini con quella tua collega. Catarina non è simpatica da arrabbiata. "
" Agli ordini. "
" Andrà tutto bene, ne sono convinto. " Con un gesto della mano sparecchiai però avvertii un senso di vertigine.
" Magnus, ma hai dormito? Hai le occhiaie più profonde che abbia mai visto! "
Non mi ero truccato ed infatti era colpa di quegli incubi se ero in quello stato.
" Oh, non è niente. " Mentii sorridendo e con la magia le feci sparire. " Ecco, ora non sono più uno zombie. "
" Ah, ho capito. È Alec che ti fa questo effetto, scommetto che a letto ci date dentro! " Sorrise maliziosamente Benedetta.
" Per Lilith! Pasticcino, non ti facevo così. Comunque ti confermo che il mio fidanzato sotto le lenzuola è una favola ma non dico altro. "
" Uh! Quelli sono succhiotti! " Esclamò Benedetta indicandomi il collo e con un gesto della mano fece per sbottonarmi il colletto della vestaglia.
" No, no, no! Come ti permetti, streghetta pervertita. " Risi e con la magia le arruffai i capelli.
" Magnus! I miei capelli! " Strillò la ragazza e mi fece la linguaccia seguita da un gestaccio non molto femminile. " Magnus Bane. Tu sei uno stregone morto! " E con un gesto della mano fece levitare una bottiglia d'acqua pericolosamente senza tappo.
" Pasticcino, non ci provare. " Dissi serio ma alla fine fui completamente bagnato. Il mio trucco tutto colato che sembravo un panda quando mi vidi il viso riflesso nel cucchiaino.
Benedetta stava ridendo di gusto e si aggiustò i capelli non più arruffati.
" Vuoi giocare con la magia, vero pasticcino? " Domandai trattenendo una risata nervosa e alzando le mani dalle quali comparirono scintille azzurre.
" Ovvio, pandino Bane. " Ridacchiò Benedetta e pure lei alzò le mani con le sue scintille verdi.
" Attenta, Colla. " La precedetti e stavolta l'acqua arrivò addosso a lei che le aderì i vestiti al corpo.
" Ok. Bane, sei morto! "
Da qui cominciò una "lotta" a colpi di magia tra risate e strilletti infantili che i mondani non possono capire.
Mi divertii così tanto che mi dimenticai per un momento i miei incubi.

So you wanna play with magic
Boy, you should know watcha falling for
Baby do you dare this
Cause I' m coming atcha like a dark horse...

Finally found you: MalecDove le storie prendono vita. Scoprilo ora