Capitolo 2

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Irama's pov.

Sono appena stato due ore a telefono con Carmen, ho l'orecchio di fuoco.
Non sono riuscito a dirle che mi manca un casino e che vorrei aspirare il suo profumo dal collo. La verità è che ci vediamo raramente e quando succede trascorriamo il tempo avvinghiati o mano nella mano. Ho una voglia matta di vederla, le farò una sorpresa.
A volte parliamo poco e questa cosa un po' secondo me la turba. Vorrei poter esprimere meglio quello che provo con lei, similmente a quanto accade durante la scrittura di un testo. Esce fuori il vero me, la mia parte nascosta sotto il mantello di piume. Una parte che fatico a cacciare perché provo vergogna a mostrare le mie debolezze. Con Carmen discuto di ciò, non spesso ma cerco di farle capire che il mio passato ha tutt'oggi un'influenza su di me che non posso ignorare. Chiudo il cassetto dopo avervi appoggiato un altro foglio. Ripenso al percorso artistico che mi ha portato a diventare un "personaggio". Le persone lo sanno che dietro Irama c'è Filippo, però non sanno che in molti casi ho cercato di reprimerlo. Rifiutavo Filippo e le sue sofferenze, avrei voluto nascere Irama e basta.
Però questo non sarà mai possibile, perché senza le cadute di Filippo non sarebbe mai nato Irama.
Dopo questa riflessione mi decido.
Prendo la giacca ed esco.

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