Capitolo 37

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Carmen's pov.

Apro il bauletto con la collana di perle. È splendida. Immagino la bellezza della nonna di Irama quando la indossava. Doveva essere una nonna attenta ai piccoli dettagli, quelli che fanno la differenza. La prendo tra le dita. Mi fa male il pensiero di doverla ridare indietro. Un regalo è pur sempre un regalo. E c'è un detto che dice che ciò che è regalato va ben conservato ma io non posso. Quando mi capiterà di aprire questo bauletto e vedrò questa collana penserò a lui, perché è stato lui a darmela. E soffrirò, nulla potrà consolarmi. Invece devo dimenticare, o almeno provarci. Metto un punto a tutto questo, musica e amore. Forse ho preso tutto un po' troppo alla leggera. Mi sono illusa di poter diventare una cantante affermata e di aver trovato il ragazzo adatto a me. Essendo alle prime armi è un errore comune. Sono ancora una ragazzina, ho tanta strada da percorrere. È per questo motivo che non ho voglia di andare di fretta. Quest'anno ho intenzione di occuparmi di me stessa, l'unica cosa che mi preoccupa è che le persone che finora mi hanno sostenuto possano rammaricarsene. Questo mi darebbe tanto dispiacere. Ma non posso andare contro i miei sentimenti. Ho perso l'ambizione e la forza di un tempo, sono stanca e amareggiata. Appoggio la sua giacca piegata in una busta, assieme alla collana. Claudio, il suo manager, gliela darà, ho in mano il suo indirizzo. Non gli scriverò una lettera, un biglietto o darò delle spiegazioni. Sarebbe inutile. Il mio gesto è pregno di significato. Irama mi capirà.
Scendo le scale e salgo sull'auto di Eduardo. Siamo diretti da lui. Sono un'egoista, lo so. Lo chiamo solo quando sto uno straccio. Ma purtroppo da sola non sono in grado di affrontare i problemi, ho bisogno sempre di una spalla e lui è un porto sicuro. Come promesso mi porta a casa sua. Presenta la madre e la sorella Sephora. Mi fanno delle domande ma sono alquanto vacua, la mia testa è altrove. La sorella di Eduardo mi parla della sua passione per la danza. Questo discorso cattura la mia attenzione.
-Vorrei poter diventare ballerina. È il mio sogno ma non ho vie di sbocco-
-Come non hai vie?-
-Ho frequentato dei corsi pomeridiani grazie ai quali ho potuto partecipare a un saggio ma tutto qui, la mia carriera è stata stroncata sul nascere perché dicono che non ho espressività. Io non so come lavorarci. Anche perché penso che essere quello che non sono porterebbe la gente a pensare che non sia brava...- sorrido. Mi rivedo in lei l'anno scorso. Quando mi dicevano che ero soltanto tecnica e non anima.
-Ho un consiglio da darti, Sephora. Qui a Roma c'è una scuola...-
-Ne abbiamo già parlato, ma non siamo nelle condizioni economiche per permettercelo- aggiunge la madre, preoccupata.
-Servono soldi per l'iscrizione e per il percorso di studi- dice Eduardo, prendendo una sedia e avvicinandosi a me.
-Ne sono a conoscenza. Ho frequentato anche io questa scuola l'anno scorso. E diciamo che per un pelo non ho vinto il premio finale-
-Davvero?- Sephora mi guarda con occhi spalancati.
-Si, ha vinto il mio ex- rivelo, con gli occhi bassi. Chiamarlo così mi causa un dolore al petto, -comunque posso offrirmi di parlare con la preside. Si ricorderà certamente di me, sono stata messa in punizione circa un paio di volte!-
-Quindi non eri l'alunna modello?- mi stuzzica Eduardo, a braccia conserte.
-Ehm... In realtà ero una delle migliori della classe ma per una serie di imprevisti sono finita a un tantino dall'essere espulsa. -
La conversazione continua e nel spronare la mamma di Sephora e Eduardo a permettere alla figlia di frequentare la scuola, il pensiero di quello che è accaduto questa mattina viene per un attimo accantonato.
-Dovrai parlare con tuo padre se sei diciassettenne, ci vuole il consenso dei genitori- la avverto. E dopo aver abbracciato tutte e due, madre e figlia, chiedo a Eduardo di riaccompagnarmi a casa.
-Grazie per esserti presa la briga di aiutarla. Spero le cose vadano per il verso giusto-
-Andrà tutto bene, non preoccuparti. Tua sorella è un bocciolo che aspetta le condizioni giuste per aprirsi, sboccerà in fretta- lo consolo, appoggiando una mano sulla sua spalla.
-Senti, io e due amici dovevamo andare a un concerto il prossimo weekend. Però l'amica della mia amica ha preferito rinunciarci per andare in montagna con il suo ragazzo. Cosa ne dici di prendere il suo posto? Ho già comprato i biglietti quindi ne avanza uno- afferma aspettando il mio si. Non sono dell'umore giusto per assistere a un concerto ma accetto comunque. Appunto perché voglio essere una buona amica, non contattarlo esclusivamente quando ne ho la necessità. E per ripagarlo del suo aiuto.
-Perfetto! Allora noi ci vediamo presto-
-Puoi contarci- si sporge per darmi un bacio sulla guancia e io lascio che lo faccia. Non mi sposto.
-Buonanotte Carmelita- annuncia e io non riesco a non pensare che prima era Irama a chiamarmi così.

Ciao a tutti!
Questi ultimi giorni sono rimasta a letto con l'influenza, ebbene si, vacanze rovinate. Ma io ho deciso di sfruttare bene il mio riposo scrivendo per voi i capitoli nuovi.
Questo è il 37, ma badate al fatto che non siamo vicini alla fine. Assolutamente no. Fortunatamente le dinamiche che coinvolgono questa seconda parte mi permettono di raccontare frammenti del passato e aggiungere colpi di scena. Curiosi?
Vi aspetto la prossima settimana ragazzi e vi ringrazio di cuore dell'affetto dimostratomi quest'anno. Sono davvero contenta dei risultati, delle persone che commentano dimostrando un grande interesse verso le mie storie. Sono molto commossa, grazie e che l'anno 2019 sia per tutti noi migliore di questo 2018 che a breve sarà ormai alle spalle.
Mya❤

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