Capitolo 39

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Irama's pov.

È finita. È tutto finito. Tutto sold out, emozione pura. Mentre Benji e Fede mi sollevano di peso e portano in camerino tra esulti e fischi, intonando una delle mie canzoni con le quale mi sono esibito stasera, sento quasi di poter toccare le stelle. Sono felicissimo.
-Amico che bomba! Grazie, è stato unico!- Benji mi dà una pacca sulla spalla.
-Indescrivibile, sei un grande stronzetto!- sghignazzo e loro mi lanciano su un divano. Facciamo la lotta con i cuscini. Proprio come quando eravamo piccoli. Ci riunivano a casa di Fede e mettevamo in scena degli scontri esilaranti. Per via di mia madre, da me è stato impossibile organizzare incontri del genere. Lei pretendeva silenzio, specialmente la sera quando andava a coricarsi alle ventidue e doveva pregare per Arturo. Anch'io pregavo per lui, lo faccio anche adesso ma per lei era qualcosa di diverso. Come la messa alla domenica che seguiva di mattina. Questione di principi.
-Raccontaci delle tue conquiste. C'è qualcuna?- domanda Fede, spaparanzandosi su un angolo con il cuscino sull'addome e il fiatone.
-Ehm... Si, c'è- mi gratto la nuca. Sono imbarazzato. Parlare di Carmen è complicato per me.
-E quindi? Ti sei fidanzato?-
-Non ho un'idea precisa di come definirci. Stiamo insieme da un anno ma con quest'ultimo tour ci siamo un po' separati- rispondo consapevole. Se non fosse esistita la mia carriera, probabilmente, saremmo stati più uniti.
-Ahi... Ahi... Ahi, amico spero tu non abbia combinato qualche guaio dei tuoi-
-Invece no. Mi sono comportato benissimo. Io non sono Filippo di un tempo. Non sono quello che fa il cascamorto con qualche bella ragazza e se la porta a letto per poi dimenticare persino il suo nome il giorno dopo. Assolutamente no. Sono cambiato, prima ero un ragazzino e non nego che con voi mi sono sempre divertito. Rifarei le nostre serate perché mi mancano ma io... Be'... Credo di voler trovare l'amore, quello vero. Basta giochini da adolescente-
-E l'amore vero è questa ragazza?- s'intromette Benji. Questa domanda mi ha un po' spiazzato. Non so come rispondere, forse perché io per Carmen provo qualcosa di forte ma a volte non mi piacciono i suoi comportamenti. Dovremmo trovare un punto d'incontro, in quel caso saremmo una coppia a tutti gli effetti.
-Conviene cambiare per un'altra persona?- chiedo d'istinto.
-Non si risponde a una domanda con un'altra domanda. Questo mi fa intuire che tu non sia convinto di questa scelta-
-In effetti...-
-Perché? Se vuoi parlarne... Noi non siamo solo i coglioni che ti fanno ridere eh- scherza Fede, -siamo anche i tuoi ex compagni di liceo e migliori amici-
-Voi siete i miei fratelli- preciso. Come definire un legame tanto indissolubile?
-Ecco. Hai detto bene, quindi piantala di mangiarti le parole. Non ti abbiamo mai giudicato Fil, non ci nascondere nulla-
-I problemi li affrontiamo insieme. I tuoi sono i nostri e i nostri sono i tuoi. Tutti e tre, come ai vecchi tempi- mi commuovo. Cazzo, che femminuccia.
Però non posso farci niente, loro per me sono una casa, punti fissi.
-Coglioni dai, sapete che sono un tipo con la lacrimuccia facile-
-A guardarti non si direbbe-
-Chi mi conosce lo sa- aggiungo. Pensandoci. Con Carmen non ho mai pianto, lei mi vide soltanto quel giorno, prima che ci rinchiudessero per sbaglio nel ripostiglio della scuola.
Ultimamente non mi sono confidato con lei, due volte le ho parlato a cuore aperto della mia vita precedente ma in fondo lei di me non sa quasi nulla mentre io di lei so molto. So che scriveva le canzoni in cameretta con le cuffiette nelle orecchie e ascoltava musica quando si sentiva sola e abbandonata. So che la partenza del padre l'ha sempre distrutta. Che quando i fratelli piccoli le davano fastidio li sgridava ma poi finiva per giocarci insieme. So che a scuola era studiosa anche se non le piaceva studiare, lo faceva per non dare dispiacere ai suoi. Conosco più io di lei che lei di me. Perché non ho voluto raccontarle di me ma ho lasciato che lei si spogliasse delle sue fragilità? Sono stato stronzo, mi prenderei a schiaffi da solo.
-Fil, hanno bussato alla porta- mi riporta sulla Terra Fede.
-Avanti- il mio manager entra con in mano un pacco legato. Fa un cenno ai miei amici che intuiscono di cosa s tratta, dicendo che mi aspettano fuori.
-Filippo, vedi. Ho conservato questo pacco anche se mi è stato spedito diversi giorni fa. L'ho fatto per evitare che tu ti distraessi e rinunciasse a qualche tappa. Questo è di Carmen, ti lascio solo- Claudio se ne va, ho paura ad aprire questo pacco. Comincio a strapparlo riducendo la carta in briciole. È la collana che le avevo regalato. Quella della nonna. Ma perché me l'ha restituita? E c'è anche il mio giubbino nero di pelle. Quello che lasciai da lei quando facemmo l'amore. Profuma di Carmen, ma il suo odore qui non resterà per molto. L'ha indossato. Sorrido involontariamente. L'ha indossato da poco, pensando a me. Cerco qualche spiegazione, una lettera, un biglietto, qualcosa che possa presupporre un incontro ma non c'è nulla di tutto ciò. E se fosse un addio? Ha intenzione di chiudere così? Senza vederci né sentirci? Perché Claudio non me l'ha detto prima! Avrei mandato al diavolo il tour per andare da lei. Respiro a fatica. No, non voglio crederci. Non può finire in questo modo. Io ho bisogno di vederla.

Buon lunedì ragazzi!
Con un po' di ritardo, ecco il nuovo capitolo. Ebbene si, Irama era ignaro di tutto, concentrato con i preparativi del suo ultimo concerto dell'anno non aveva la minima idea di come Carmen stesse vivendo la situazione. E adesso? Ci sarà un bell'incontro, lo pubblicherò in settimana.
Un bacio a tutti.
Mya❤

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