Recensione: Through the dark

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Trama: Niente sarà più come prima dopo l'addio tra Derek e Stiles...
Se lo erano giurati, si erano giurati che avrebbero smesso di amarsi, si erano giurati che avrebbero lasciato la loro complicata relazione al passato. Stiles aveva promesso di scordarsi cosa volesse dire amare. Derek si era ripromesso di non rovinare un'altra vita. Ma ora si ritrovano ad affrontare una situazione più grande di loro e dovranno lavorare insieme per uscirne e si sa che quando due persone sono fatte per stare insieme…
Ma a volte non basta essere fatti l'uno per l'altro. A volte non basta neanche amarsi.

La storia funziona; l'ho trovata scorrevole e intrigante. Principalmente è una storia d'amore, ma è anche, in un certo senso, una storia d'azione, e questo, purtroppo è raro in una storia gay. Sono etero, preferisco precisarlo, ma non ho nulla contro chi ha gusti diversi dai miei, perciò ho apprezzato molto il fatto di non basare la storia solo sul rapporto dei due ragazzi, trattando i loro gusti sessuali come andrebbero trattati, cioè come un semplice gusto, è la loro natura, sono fatti così, e non c'è nulla di male o di anormale (tra l'altro ho fatto pure la rima).
Derek e Stiles sono approfonditi bene, gli altri però li ho visti solo come una sorta di contorno. Anche di Kate non sappiamo poi granché, nonostante la odii comunque e quindi fa il suo dovere di antagonista, sia chiaro; comunque mi è piaciuto quell'alone di mistero che circola intorno alla antagonista, solo che alla fine l'avrei approfondita di più e spiegato cosa ha combinato al branco. Ecco, a proposito di branco: quanto è grosso questo gruppo immischiato in loschi affari? Di alcuni personaggi sappiamo solo il nome. Oltre ad approfondire di più i vari soggetti anche una descrizione sul loro aspetto non sarebbe stata male, l'unico di cui si conosce il volto è Evan; in più, non solo aggiungerei delle descrizioni ai personaggi ma anche all'ambientazione, al luogo.

Mi è piaciuto molto lo stile. So che c'è un sequel, però la storia in sé, senza contare il seguito, è autoconclusiva ed ha una trama che segue quella di un romanzo, ma allo stesso tempo ricorda le caratteristiche di una storia breve, e non solo per la durata, ma per il modo di scrivere, be' questa "fusione" tra generi mi è piaciuta. La durata della storia calza a pennello con la narrazione, poiché Stiles sta parlando con qualcuno (non dico chi), sta raccontando la sua storia; il racconto lo si legge benissimo in un paio d'ore e proprio per questo ricorda una normalissima chiacchierata, ed è per questo che calza a pennello con la narrazione.
Purtroppo durante l'epilogo la chiacchiera finisce e tutta la parte relativa all'epilogo procede nella testa di Stiles, mentre io personalmente avrei preferito qualcosa di più materiale, magari un diario per esempio.
Il fatto che la storia sia corta e che la narrazione sia in stile chiacchierata non vuole che tolga qualità al racconto, anzi!

Qui alcuni errori grammaticali: un'altro con l'apostrofo e, talvolta, un altra senza l'apostrofo: un al maschile si scrive senza l'apostrofo mentre un al femminile con l'apostrofo.
Infondo non si scrive attaccato ma staccato: "In fondo", a meno che tu non ti riferisca al verbo "Infondere". Verso la fine ho trovato "inizio" senza l'accento sulla o quando la frase invece lo richiedeva, ma questo credo sia un errore di battitura.
In alcune frasi non metti l'apostrofo, del uomo anziché dell'uomo per esempio: non è complicato sapere dove mettere l'apostrofo o dove no, basta vedere se la frase da sola senza "del" richiede un apostrofo, l'uomo sì, liquido no per esempio, in questo caso l'apostrofo ci voleva perché "del" non si unisce a "uomo" ma a "l'uomo".
Dopo "Disse" se sta per cominciare la battuta ci vogliono i due punti, così come chiese, esclamò ecc…
E talvolta ho trovato i due punti dove non servono, tanto per fare un esempio: "Peppino sparò: si era stufato" mettere i due punti è corretto ma, almeno secondo me, toglie un po' la fluidità, al posto dei due punti basta una virgola.
Infine, i periodi sono troppo brevi, ovvero: vai a capo un po' troppo spesso, in realtà il punto in un racconto, a differenza della grammatica scolastica, diventa soggettivo, dipende da quello che vuoi esprimere, se vuoi esprimere tensione va benissimo, bisogna però saperlo dosare; se ti interessa, nei racconti puoi mettere il punto continuando il periodo, ovvero senza andare a capo, sarebbe un po' lunga da spiegare ma se ti interessa su internet qualcuno dovrebbe parlarne; in più, ho notato Delle virgole prima della fine di un paragrafo, non va bene perché se finisce il paragrafo va messo un punto, e se ci sono i tre punti all'inizio dell'altro paragrafo va comunque messa la maiuscola.

In queste ultime righe ci saranno degli spoiler, e anche grossi.

Infine, un piccolo dettaglio che mi ha fatto storcere il naso è quello di aver saputo solo all'epilogo che Stiles chiamava Derek "Dumbo- Derek", avrei preferito saperlo prima che Derek ci lasci.
In conclusione, il finale è inaspettato; talvolta le storie d'amore finiscono in maniera tragica, però non è inaspettato solo per quello: si è sposato, ha adottato dei figli, e la storia la sta raccontando a uno dei suoi figli!
C'è anche un po' un messaggio di fondo, cioè che anche se le persone amano qualcuno e lo perdono finiscono per sposare qualcun'altro (a volte) e a rifarsi una vita.
Le emozioni di Stiles e Derek sono descritte bene, solo quelle ultime parole prima della fine della storia… mmm, sarebbe stato meglio puntare un po' sui ricordi di Derek e sul fatto che non lo rivedrà più, per lasciare un po' di nostalgia che fa sempre bene alla fine di una storia.

Spero di esserti stato utile! :)

Edit: Ah! Molto bella la crescita di Stiles dovuta al personaggio di Derek!

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