Recensione: Just a Joke

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Descrizione: Hayden Clarke, diciannovenne Scozzese, viene brutalmente strappato dal destino alla sua famiglia, ritrovandosi costretto a lavorare per permettere alla sorella minore di studiare e di evitare un affidamento ad una famiglia esterna.
Tuttavia, improvvisamente le cose si rivelano impossibili, insormontabili per un ragazzo che non ha nemmeno avuto il tempo e la stabilità di diventare un uomo.
Nel momento in cui Hayden tenta disperatamente il suicidio, un ragazzo guidato da una ricerca senza fine e apparentemente insensata decide di "prendere la sua vita tra le mani", trasformandolo in tutto ciò in cui lui non avrebbe mai immaginato.

Se il tuo obbiettivo era di farmi vedere i personaggi con solo l'occhio della mente grazie ai loro caratteri, di farmi empatizzare con loro, e di farmi odiare Alexander, be', hai raggiunto lo scopo! I personaggi funzionano. L'unica "incoerenza" che ho trovato (se proprio così la vogliamo chiamare) è qualche parolaccia scappata alla sorella, o meglio, non le parolacce in se stesso, ma il fatto che il fratello non abbia alcuna reazione al riguardo. Non mi aspettavo chissà quale reazione, solo un "Non si fa".
L'idea di "inserire" frasi particolarmente significative, o soltanto poetiche, all'interno di parentesi quadre mi è piaciuta molto come scelta stilistica, con il corsivo a parer mio renderebbe persino di più.
Sulle varie descrizioni ho poco da dire, i personaggi non ne hanno bisogno se dotati di un carattere forte, forse un po' di più sui luoghi.
Il protagonista, essendo depresso e cercando una ragione per vivere, si perde spesso in riflessioni. Ciò è giusto, è corretto, ma rallenta un po' il ritmo delle vicende. Io personalmente avrei cominciato direttamente col suicidio, spiegando le motivazioni con qualche sua riflessione ed esitazione prima di tentare di buttarsi, poi il resto lo spiegerei tramite dei flashback mentre il dottore gli fa le domande: per me così sarebbe risultata un po' più efficace e diretta la storia, ma alla fine è l'autore a dover valutare il proprio ritmo, purtroppo detto da chi non l'ha scritta questa parte sul ritmo risulta molto soggettiva.
La trama a mio parere funziona, e non è mia intenzione demolire la storia: sottolineo sempre molto di più gli errori proprio per dare una mano a l'autore a migliorarsi, e per imparare qualcosa anch'io. Mi auguro di aver raggiunto il mio intento, ovvero essere d'aiuto in qualche modo. :)

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