Prologo. Italia e Cameron

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Ho deciso ora di creare un prologo riguardo la mia storia,  perché con esso avrà più senso forse il motivo degli insulti.
Detto questo, buona lettura e fatemi sapere cosa ne pensate. Grazie delle letture e dei voti. Vi sono molto grata

5 anni prima. Scuole medie.

È il primo giorno alle scuole medie e Italia si veste in maniera poco corretta. Indossa un top succinto e un leggins si pelle nero. Il tutto accompagnato con un giubinetto di pelle che nasconde - anche se di poco - la pancia che fuoriesce dal top. Nello zaino porta tutto fuorché i quaderni - come tutti sapranno il primo giorno di scuola non si possono portare i libri. Ha i capelli lisci sciolti a mo'  selvaggio. Non si trucca in modo molto pesante, però decide di inserire i trucchi nella borsa in caso volesse cambiare.

Non saluta nemmeno la madre prima di uscire di casa.

Appena fuori, nota alle sue spalle dei ragazzi delle medie, molto carini. Sono più grandi di lei, lo sa, però non è un peccato provarci. Si avvicina a loro con fare seducente e inizia a parlare con voce vellutata. <<Voi quanti anni avete?>>

<<13>> risponde il più carino di tutti. <<E tu?>> Ora è lui che parla e si muove con fare seducente.

<<11. Oggi è il mio primo giorno alle medie. Sapete dirmi com'è?>>

<<Come in tutte le scuole, signorina>> dice lui con dolcezza e naturalezza. <<Possiamo accompagnarti, se vuoi>>.

Il tragitto non è molto lungo, anzi è piuttosto breve. Appena arrivati, sentono la preside leggere gli elenchi dei nomi. Si sente pronunciare in lontananza: <<Giordano Italia?>> A questo punto, la ragazza si stacca dai ragazzini e si dirige verso la preside, la quale, vedendola vestita in quel modo, vorrebbe rimandarla dritta a casa a farla cambiare. Ma non servirebbe a nulla. Tornerebbe vestita peggio di così se la mandasse a casa. Decide di farla entrare comunque.

Accanto a lei c'è un ragazzino piuttosto carino ma anche piuttosto basso. Italia inveisce contro di lui: <<I bambini non vanno alle materne o elementari?>> Il ragazzo la guarda un po' turbato, ma è anche affascinato dalla bellezza di Italia.

<<Io sono Cameron. Ma per gli amici Cam. Tu, invece?>>

<<Non parlo ai bambini, Cameron. Fattene una ragione>> risponde Italia altezzosamente.

Il primo giorno a Cameron non va molto bene. Tra gli insulti e l'inveire contro di lui non sa cosa sopporta di meno. Se ne sta solo soletto. Ha già visto quella ragazza. E ricorda anche dove. Alle materne. Lì c'erano due o tre bambini che le facevano scherzi. Se ne stava sempre sola. Ma Cameron non sopporta il fatto che per un errore altrui sia lui a pagarne il prezzo.

Si avvicina a Italia e le dice: <<Che problemi hai con me?>>

<<Nessuno. Sei un bambino e con te io non parlo>>

<<Che ti sia di lezione. Chi la fa, l'aspetti. Sarò il tuo peggiore incubo>>.

Le attenzioni del mio bullo // CAMERON DALLASDove le storie prendono vita. Scoprilo ora