Capitolo 5 {21}. Italia

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Dopo l'amore sbocciato tra loro, Italia si sente come tradita da Cameron. In fondo non ha scritto nulla di male sul suo libro. Ma il ritorno dell'odio di Cameron la fa soffrire, tanto. Quando entra in classe tutti iniziano a sussurrare e a indicare Italia come la "Traditrice bugiarda". È Cameron che l'ha etichettata in questo modo. Quando va a sedersi al suo banco pensa: ma che vivo a fare? Solo per farli ridere? Dopo tutto quello che c'è stato tra loro, il pensiero di ricominciare a tagliarsi, di digiunare giorni e giorni, la voglia di diventare invisibile,  crescono sempre di più.

L'unica cosa che guarda Italia sono le sue mani che hanno sempre l'istinto di prendere qualcosa - qualunque cosa - e cominciare a tagliare. Cameron è diventato molto più cattivo ora. Appena la incontra che è da sola non si limita a minacciarla di dargli la merenda o i soldi, ma alle volte cede anche all'uso della forza. E Italia torna in classe e a casa senza alcuna forza.

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Una volta l'ha picchiata talmente tanto che si è dovuta chiamare l'ambulanza. L'hanno lasciata in bagno quella volta e, quando notava l'interesse e la preoccupazione dei professori si offriva per andare a controllare come stesse.

Quando tornò in classe disse: <<È in bagno. È svenuta. Le hanno fatto molto male>>, ma non si pentì affatto di aver mentito. Infatti fnese di chiamare l'ambulanza solo per evitare che i professori capissero che fosse stato lui a malmenarla in quel modo. L'ambulanza arrivò. La intubarono - non respirava bene - e la portarono con sé. I dottori avvertirono la sua famiglia delle condizioni gravi, ma non mortali, della figlia. Due settimane di trapianti seguirono quella rissa. I polmoni erano lesionati a tal punto che solo un trapianto poteva salvarla, la milza danneggiata ma operabile e il pancreas era leggermente lesionato, ma no grave come i polmoni. Ciò che era più grave era il fegato. Fecero ben due trapianti.

Quando finalmente uscì dall'ospedale nessuno venne a salutarla, solo i suoi genitori per accompagnarla a casa, in modo da potersi riposare.

Per un lungo periodo non poté mangiare nulla di caldo o duro, la madre le comprò degli omogenizzati, come quelli che mangiava da piccola. A scuola non magiava nulla, come fa tutt'ora, perché non voleva mostrare la sua sofferenza.

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Non piange. Non ne ha più la forza. Le lacrime non vanno più sprecate per questa gentaglia. Pensa tutti i giorni alle sue sofferenze. Ha chiesto più volte al padre e la madre se avessero potuto trasferirsi da un'altra parte, in modo da non vedere più la faccia sorridente di Cameron mentre la prende a calci e pugni, ma le è stato detto che ci vuole molto tempo per trovare la casa e la città. Ma più volte spera che un giorno i suoi cambiassero idea.

Non riesce più ad andare avanti.

La notte è l'unico momento della giornata in cui riesce a sfogarsi. Prenderebbe a calci qualunque cosa pur di non soffrire più. Una volta, per stare meglio, ha distrutto il suo diario segreto nel quale c'erano tutti i momenti più belli passati con Cameron che sa non torneranno più indietro. La sua vita diventa una menzogna man mano che i giorni passano. L'amore provato per Cameron sfuma, l'odio nei auoi confronti si fa sentire dritti nel suo stomaco e la voglia di allontanarsi dal posto in cui soffre cresce giorno dopo giorno.

Tutto questo, però, senza versare una sola lacrima. I suoi condotti lacrimali si sono riempiti talmente tanto di odio che non riescono ad espugnare la sofferenza.

L'unico giorno felice che lei ricordi è stato il giorno della  sua nascita. Tutti le stavano intorno, tutti l'abbracciavano e coccolavano. Nessuno la trattava male. Sorrideva sempre quando la sua mamma le faceva il solletico sul pancino, rideva e dimenava il suo corpicino per trovare un posto in cui il solletico della mamma non le avesse dato il prurito. Di certo ora preferirebbe il prurito del solletico a quello dei tagli.

Le attenzioni del mio bullo // CAMERON DALLASDove le storie prendono vita. Scoprilo ora