Capitolo 1 {24}. Italia

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Ripartita dall'autogrill, la famigoia Giordano si ritrova nel traffico. Italia cerca di immaginare la sua nuova casa:
· spaziosa;
· profumata;
· elegante;
· luminosa
E
· del suo colore preferito.

Sente delle grida nella sua mente. <<Non mi lasciare>>, <<Mi manchi>>, <<Fai schifo>>, <<Dimagrisci>>, <<Ti amo>>. Le grida che ha sentito per tutta la sua vita orribile. Non aveva sentito che insulti. Erano pochissime le volte in cui non si sentiva insultata, insignificante, e addirittura inutile. Le volte in cui Cameron la guardava negli occhi e le diceva: <<Non sei altro che stupenda>>. Da quando si sono lasciati non fa che sognare quella scena. Solo che una volta pronunciata la frase, Cam le da uno schiaffo e poi la picchia fino a quando non si sveglia sussultando.

Vorrebbe solo dimenticare i momenti belli della sua vita. Quei pochi momenti che stravolgevano una vita ridicola e vuota.

Il navigatore da le indicazioni al padre che esegue come se fosse il cagnolino che segue il padrone. Ma se non vuole perdersi è ciò che deve fare,  si dice Italia sorridendo.

Non hanno acceso lo stereo stanno viaggiando in totale silenzio. Nessuno dei quattro - nemmno quella chiacchierona della sorella - spiccica una sola parola. Se ci fosse suo fratello in Machina troverebbe sicuramente qualcosa di cui parlare. Decide di prendere il cellulare. Una notifica. Cam.

Appena leggi mi puoi dire come stai? Parlo sul serio. Non mi interessa sapere se stai bene lontano da me. Voglio sapere se il tuo cuore sta davvero bene come vuoi fargli credere.  Perché, sai una cosa, tu non puoi starmi lontana più di tanto. Prima o poi tornerai perché il tuo cuore senza di me è un vortice di emozioni negativa. Lo sentivo quando eri con me. Lui batteva dalla felicità quando prendevo il tuo viso e ti baciavo. Sento che non mi starai lontano a lungo. Non ti farai nessun amico e tantomeno qualcuno ti amerà come ho fatto io.
Ti prego rispondimi al più presto,

Cam.

Dopo aver letto la mail che le ha mandato pochi minuti fa' Cameron sente che molte delle cose che ha scritto sono vere. Chi mai sarà mio amico? Nessuno, si risponde. Questa consapevolezza le fa sentire le cose negative di cui parlava Cam nel messaggio. Ma poi si dice Non devi per forza farti degli amici. Te ne sei andata solo per non soffrire più vedendo quel mostro. Anche questa consapevolezza la fa soffrire. Quando erano insieme Cam non era il mostro che ora Italia descrive, era il ragazzo più dolce che conoscesse.

Chiude la mail senza voler nemmeno provare a ribattere qualcosa. Non potrebbe fare a meno di dirgli che ha ragione. E non vorrebbe mai fargli questo favore. Quindi tiene la risposta nel suo cuore sperando che Cameron possa leggerla da dove si trova ora.

Chiude gli occhi e cade in un sogno profondo.

Sono in un bosco buio. Sento delle grida. Non ho mai avuto paura come in questo momento. La mamma mi ucciderebbe se scoprisse che sono qui. Anzi mi direbbe: <<Si è persa nel boschetto,  la mia Italiuccia>> con un sorriso stampato sul viso.

Improvvisamente delle persone corrono verso di me, mi accerchiano. Mi legano le braccia con una corda molto sfilacciata. I fili mi pizzicano.

Mi legano sopra un albero e mi denudano delle vesti che indosso. Io urlo. Nessuno mi sente. Iniziano a tastare ogni parte del mio corpo. Hanno il viso coperto da un cappuccio, come fossero membri di una setta pericolosa. Io non voglio avere nulla a che fare con sette di questi genere. Cerco di rifiutarmi ma riescono a immobilizzarmi con un semplice dito in segno di zittire. Voglio gridare ma mi imbavagliano. Il bavaglio mi tira le labbra. Fa male. Uno di loro si toglie il cappuccio e riconosco il suo viso in quello di John, un altro è Ralph, Tommy, e il loro capo, Cameron. Quando iniziano a divertirsi grido. Nessuno mi sente.

Le attenzioni del mio bullo // CAMERON DALLASDove le storie prendono vita. Scoprilo ora