Capitolo 11. Italia e Cameron.

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Non appena arriva a casa, Italia si preoccupa di controllare, sul registro elettronico, gli assegni delle due settimane di assenza. Quando vede che i compiti sono molti incomincia subito a farli. Non vuole rimanere indietro. Scopre che il professor De Bianchi non ha assegnato nulla. Quella che ha assegnato molto è la professoressa de Bellis, la quale - non solo ha finito di spiegare il Medioevo - ma ha anche iniziato a spiegare l'epica. È troppo. In un giorno non può riuscire a farsi tutta questa roba. È probabile che abbia assegnato così tanto perché i ragazzi hanno fatto gli irresponsabili?

Mentre scorre gli assegni, le arriva una notifica da WhatsApp. Non sembra importarle più di tanto - all'inizio - perché è un messaggio da parte di Monica. Appena lo legge, alza gli occhi, come se sullo schermo del telefono fosse comparso un mostro dalle mille teste e che metteva in mostra la sua cattiveria attraverso un ringhio pericoloso. Lo rilegge più, e più volte,  ma non sembra capire il perché del messaggio:

Monica: Abbiamo organizzato una festicciola in tuo onore, per il tuo ritorno. Se tu potessi venire sarebbe grandioso. Stasera. Alla discoteca della città.

Una festa in mio onore? è la prima domanda che le frulla in testa in questo momento. Accetterò o no? la seconda.

Italia rilegge un'ultima volta il messaggio. Alla fine risponde:

Italia: Ci verrò a fare un salto.

La discoteca della città è molto grande. In essa possono entrare all'incirca 6000 persone. Vi sono diverse categorie di musica: elettronica, latin dance, hip hop, c'è una stanza dove ci si può sfidare in delle grandi gare di ballo. Insomma... ci si può divertire come pare e piace.

L'unico problema è l'outfit. Cosa indosserà stasera Italia? Chiede a sua madre che era una frequentante regolare della discoteca della città prima di sposarsi, lavorare e avere figli. La madre corre subito nella sua camera e cerca qualcosa nell'armadio. Afferma, dopo un tentativo di ricerca fallito: <<Non hai nulla di adatto a una serata in discoteca>>. Italia abbassa gli occhi a terra delusa. <<Andiamo a fare un po' di shopping, cara?>>

<<Davvero?>> Italia è talmente felice che, nell'abbracciare la madre quasi non la fa cadere.

Entrano nel negozio di abiti più famoso della loro città. La Benetton. Italia si avvicina subito ai pantaloni. La receptionist, o meglio la cassiera, chiede loro se le può aiutare. <<No>> rispose la madre. <<Deve scegliere da lei. Ormai è grande. Deve riuscire a trovare da sola ciò che deve indossare>>. Italia, sentita la frase, si volta e sorride.

Ha trovato un jeans strappato nero con qualche brillante qui e là. Molto carino. Se lo poggia sul braccio, intanto cerca dell'altro. Magari c'è di meglio. Trova subito qualcosa. Un pantalone, sempre nero, ma di cotone, non jeans. Più simile a un leggins, ma con bottone e apertura lampo. Lo prende per provarlo. Ora va verso le maglie. Trova diverse opzione pi che vadano d'accordo con uno dei pantaloni scelti. Soprattutto maglie nere o grigie. Va subito nel camerino a provare ciò che ha scelto. Indossa il jeans con una maglia grigia, ma la madre le dice: <<Troppo osé>>. Prova lo stesso jeans con la maglia nera a bretelle. <<Non mi piaceresti se fossi la mia ragazza vestita così>>. Decide di indossare il leggins con una maglietta nera che lascia scoperta la pancia. <<Ora si>>. La madre si riferisce alla cassiera. <<Un bel tacco dodici nero ci starebbe una favola>>.

La cassiera è d'accordo con lei.

Dopo due minuti arriva da Italia con un sandalo dal tacco abbastanza spesso, visto che lei non sa ancora camminarci. Li indossa e si guarda allo specchio. La madre le arriva alle spalle. <<Perfect>> afferma. <<Con un giacchetto nero di pelle sarai davvero perfetta>>.

Le attenzioni del mio bullo // CAMERON DALLASDove le storie prendono vita. Scoprilo ora